mercoledì 21 novembre 2012

Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa rivendicano la bomba sull'autobus, la Jihad Islamica applaude e onora l'operazione!

A pochissimo dall'esplosione che ha devastato un autobus sionista nel cuore della capitale del regime ebraico di occupazione della Palestina possiamo confermare che l'azione di rappresaglia contro il continuo bombardamento genocida in atto contro Gaza ha colpito un mezzo che percorreva via Shaul HaMelech, poco distante dal Ministero della Guerra sionazista.

I soliti apologeti 'leccasion' che usciranno dalle pareti come scarafaggi la notte a gridare 'vittime civili! vittime civili!' hanno già una prima replica alle loro insincere giaculatorie: l'apparato militar-oppressivo sionista é innervato in tutta la città capitale, ogni attacco contro di esso, quindi, é ammesso e giustificato se serve a rallentare e scompaginare i piani assassini dei Barak e dei Netanyahu, anche se occasionalmente può uccidere e ferire persone non direttamente coinvolte nell'attacco contro il ghetto palestinese.
Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, formazione della Resistenza palestinese una volta legata a Fatah, ma distanziatane dopo il tradimento dei cacicchi di Ramallah, hanno rivendicato l'azione che é stata subito salutata dai rappresentanti del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina come un "Colpo portato a bilanciare le sofferenze e il sangue delle vittime di Gaza, specialmente donne, bambini, civili indifesi".
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