martedì 27 novembre 2012

Nuovo "colpo da maestro" della Jihad Islamica nella guerra informatica: rivelati nomi e dati di centinaia di soldati sionazisti!

Dopo l'impressionante operazione condotta durante il vivo della recente "Guerra degli Otto Giorni" contro l'aggressione armata sionazista contro il ghetto assediato di Gaza (con la quale 5000 SMS di minaccia erano stati inviati ad altrettanti componenti dell'Esercito sionazista promettendo loro morte o cattura se si fossero azzardati ad attraversare il confine con la Striscia) il Movimento per la Jihad Islamica in Palestina ha di nuovo impressionato alleati e avversari con un "leak" veramente corposo e inaspettato.
I "pirati informatici" al servizio dell'organizzazione di Resistenza palestinese (la formazione più fedele all'Iran, quindi beneficiaria di aiuto non soltanto bellico e materiale, ma anche tecnico e scientifico) sono riusciti infatti a entrare in possesso dei dati riservati di centinaia (forse migliaia) di militari sionazisti e, per dimostrare le loro capacità di penetrazione e 'hackeraggio' ne hanno rivelato una parte, ammontante a oltre cento nomi, indirizzi, abitudini personali e così via, causando un gravissimo imbarazzo a 'Tsahal'.

Alcuni di loro,  ovviamente, avevano reso facile il compito iscrivendosi a social network o pubblicando comunque in rete parte dei loro dati, ma altri, pure esposti a loro volta, erano stati molto più discreti. Ai microfoni di un intervistatore un militare sionazista appartenente a quest'ultima categoria si dice 'sorpreso' della quantità di dati pubblicati sul suo conto e 'stupito' di come la Jihad sia  riuscita a tracciarli e metterli in pubblico.
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