domenica 9 dicembre 2012

In tutta la Palestina i nuovi nati si battezzano: "Fajr", "Grad" e "Qassam" in onore delle armi a razzo della Resistenza!

Se in Occidente ai pargoli può capitare di ritrovarsi nomi come "Kevin", "Hilary" o, alla meno peggio "Diego Armando" (come nella Napule pallonara di anni '80 e '90) esistono luoghi in cui i nomi dei nuovi nati riflettono ancora urgenze politiche, ideologiche, nazionali, un po' come quando anche da noi i figli potevano chiamarsi 'Benito' (in onore del socialista messicano Juarez, ovviamente), 'Triestina', 'Italo, 'Vladimir' o 'Fidel'.
E' il caso della Palestina, Striscia di Gaza in primis dove, in questi giorni immediatamente successivi alla 'Guerra degli Otto Giorni' gli uffici dell'anagrafe sono stati letteralmente sommersi da richieste di registrazione di nuovi nati con nomi come 'Fajr', 'Grad' e 'Qassam', in onore delle armi a razzo della Resistenza armata che hanno fatto recedere in poco più da una settimana generali e gerarchi sionisti dai loro propositi di invasione terrestre del ghetto assediato.
Ma anche in Cisgiordania, per reazione contro le continue angherie di coloni e occupanti militari, che presto si amplieranno e approfondiranno con le nuove migliaia di "insediamenti" promessi da Netanyahu, le famiglie palestinesi resistono anche battezzando l'ultimo nato col nome di un razzo iraniano o russo, augurandosi che almeno il piccolo Fajr possa vedere una Palestina finalmente libera da invasori e occupanti.
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