sabato 14 aprile 2012

Tariq Ali difende Guenter Grass: "Disgustosi e vomitevoli gli attacchi sionisti contro di lui!"


Lo scrittore tedesto Guenter Grass, Premio Nobel per la letteratura, aveva già previsto la risposta dell'establishment politico venduto a Israele prima ancora che il suo poema in prosa venisse stampato e diffuso sulle pagine del Sueddeutsche Zeitung. Non vi é alcuna motivazione per essere sorpresi, ma vi é ogni ragione, invece, per essere profondamente disgustati. All'interno della Germania l'elite politica e una consistente parte della popolazione sono state ipnotizzate nella convinzione, martellata nella coscienza comune da decenni di propaganda angloamericana e sionista (vedi Goldhagen e i suoi accoliti) che "tutti" i Tedeschi "in eterno" siano da considerarsi 'colpevoli' o quantomeno 'complici' della persecuzione nazista degli Ebrei e quindi siano perciò costretti a sostenere Israele sempre e comunque.

 Alla base di tale assunto vi é l'argomento sionista e filosionista che la persecuzione nazista degli Ebrei sia qualcosa di "unico e irredimibile" anziché costituire soltanto uno dei mille esempi di persecuzione etnica o religiosa che si possono trovare negli annali della Storia. L'unica 'unicità' se proprio la si vuole trovare é nell'uso di quelli che all'epoca erano i metodi più moderni per implementarla (trasporti ferrovirari continentali, campi di concentramento, camere a gas) per darle una dimensione, se si vuole, 'industriale', ma la Storia é piena di massacri peggiori, più sanguinosi, più profondi, più prolungati nel tempo.

I Belgi in Congo sterminarono 10 milioni di persone (stima di Adam Hochschild), i coloni americani causarono la morte di qualcosa come 20-30 milioni di Pellerossa nel corso di quasi 400 anni di persecuzione e guerra, con l'uso anche di alcol e malattie diffuse ad arte tra di loro, gli Armeni in Turchia in mancanza di lager, treni e gas venefici vennero sottoposti a 'marce della morte' e possiamo andare avanti citando di nuovo l'America con l'uso delle atomiche sulla popolazione giapponese e dell'Agente Arancio in Vietnam. Comparare i genocidi, é un esercizio che non porta da nessuna parte eppure bisogna sempre ricordare quanto Raul Hilberg, Ebreo e storico dell'Olocausto, fosse furioso, indignato, per gli usi politici strumentali cui vedeva piegata la memoria della Shoah, dallo Stato d'Israele e dai suoi sostenitori internazionali, Ebrei e non.

Non passa giorno senza che il Governo di Estrema Destra che vede alla guida dell'entità ebraica in Palestina personaggi inqualificabili come Avigdor Lieberman non usi contro i Palestinesi toni e temi che sembrano tratti direttamente dalla peggiore propaganda nazista, e non lo si dovrebbe far notare? Bisognerebbe lasciar correre? E perché? Che il Governo israeliano abbia spinto per anni la Casa Bianca a invadere l'Irak fino a riuscire nel suo intento nel 2003 é cosa nota e, appena le truppe Usa arrivarono a Bagdad un telegramma arrivò allo Studio Ovale di Bush, proveniente dall'ambasciata israeliana; il testo: "E adesso Damasco e Teheran!", non bisognerebbe ricordarlo? E non bisogna denunciare le continue costanti morti tra la popolazione civile di Gaza?

Guenter Grass, ammettiamolo, é stato fin morbido e cauto nelle sue critiche; le ha concentrate e limitate all'atteggiamento minaccioso di Israele vero l'Iran ma avrebbe potuto, forse dovuto, dire molto di più. Il fatto che ci voglia coraggio politico per affrontare i temi che lui ha toccato in Germania, ma anche in Francia, in Inghilterra, in Italia é una triste riflessione sull'attuale cultura politica europea. Gli attacchi a Grass per la sua militanza (a 17 anni!) nelle Waffen-SS sono di una meschinità vomitevole, chi ha attaccato Gianfranco Fini, segretario di un partito direttamente disceso da radici fasciste e neofasciste, dove i membri ancora negli anni 2000 si salutavano a braccio teso quando si é recato in Israele a cantare le lodi del Muro della Vergogna? Il passato viene cancellato se uno diventa filosionista? Quanti ex-nazisti tedeschi hanno fornito aiuto militare a Israele negli anni '50 e '60, vendendo a Tel Aviv carri armati americani dismessi dalla Bundeswehr? Anche loro erano stati 'mondati' delle loro responsabilità nell'Olocausto?
Gianfranco Fini: from arm-raising fascist to kippah-wearing slave of Israel...
I cittadini tedeschi, ed europei, dovrebbero ponderare questo: non sono stati i Palestinesi ad uccidere circa quattro milioni di Ebrei, eppure stanno venendo sterminati, perseguitati e distrutti per questo motivo, vittime indirette, capri espiatori della Shoah, fino a quando tollererete tutto questo?
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L'Esercito di Khartoum sta rapidamente liberando la Provincia di Heglig da ogni presenza sud-sudanese!

Sawarmi Khaled Saad, Portavoce dell'Esercito sudanese ha dichiarato che le sue truppe sarebbero "sul punto di completare la liberazione della regione di Heglig", oggetto negli scorsi giorni di un fallito 'colpo di mano' dell'Esercito e delle milizie insorgenti sostenute dal Governo di Salva Kiir, prontamente bloccato dalla rapida reazione delle forze armate di Khartoum.

"Obiettivo di Juba e dei suoi alleati era quello di impadronirsi di tutto il Sud Kordofan, ma già da ora possiamo dire che esso é totalmente fallito"; il Presidente Omar Bashir, come da noi riportato nella giornata di ieri, ha implicitamente accusato Usa e Israele di usare il Sud-Sudan, la cui separazione dal corpo della madrepatria fu il risultato di anni di propaganda anti-araba, islamofoba, razzista e mendace proprio da parte dei media americani e filosionisti, come 'arma' contro il suo paese, con l'obiettivo di sottrargli le ultime risorse petrolifere e gli ultimi territori fertili lasciatigli dopo il fasullo 'referendum' della scorsa estate.

Ricordiamo che dopo avere raggiunto "l'indipendenza" il Sud-Sudan si é subito trasformato in uno 'Stato fallito' dove il 15 per cento dei neonati muore prima del compimento dei 5 anni d'età e dove milizie etniche (come quelle dei Lou Nuer e dei Murle nello Jonglei) si affrontano in faide che hanno lasciato sul terreno centinaia di morti e creato dozzine di migliaia di profughi e rifugiati interni. Ma il Dittatore-cowboy Salva Kiir e la sua corte si danno a celebrazioni lussuose coi proventi del petrolio.
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RIA Novosti annuncia: "La Russia prepara presenza navale permanente a Tartous e davanti alle coste siriane per scoraggiare avventurismi NATO!"


Una presenza navale permanente davanti alla Siria, per 'suggerire' alle flotte NATO di girare al largo e indurre razionalità e saggezza alle decisioni dei politici e generali imperialisti che ancora covassero illusioni di "regime change" a Damasco, dopo l'entrata in vigore del piano Annan per la normalizzazione, questa la decisione del Cremlino dopo che, nei mesi passati, il dislocamento di varie unità navali a Tartous e Latakia (oltre alla consegna di nuovi sistemi missilistici antiaerei e antinave) é servito da efficace deterrente contro la possibilità di unilaterali 'bombardamenti umanitari'.

L'agenzia stampa RIA Novosti ha citato le parole di un ufficiale superiore del Ministero della Difesa che ha dichiarato, dopo l'invio in zona del cacciatorpediniere lanciamissili Smetlivy, che una vera e propria 'Task Force' é in corso di allestimento e che essa potrebbe comprendente il cacciatorpediniere di scorta Pytilvy (qui sopra) o una delle unità anfibie maggiori della Marina di Mosca (foto in apertura) come la Tsesar Kunikov, la Yamal, la Novocherkassk o la Azov, appartenenti rispettivamente alla classe 'Ropucha I' (le prime tre) e 'Ropucha II', (la quarta) e tutte dislocate nel Mar Nero, quindi pronte a raggiungere il Mediterraneo Orientale in breve tempo.
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Il PFLP censura l'ipocrisia del "quartetto" occidentale, sempre timido contro abusi e violazioni a marca Sion!


Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha duramente stigmatizzato in un comunicato rilasciato di recente la timidità e la riluttanza del cosiddetto "Quartetto" occidentale che dovrebbe vigilare sul fittizio e sempre disatteso 'processo di pace' israelo-palestinese che nemmeno di fronte alle più marchiane violazioni di parte sionista degli accordi e degli impegni riesce a evocare la determinazione per emettere una critica più che verbale, a prendere provvedimenti concreti che convincano Tel Aviv a desistere dagli espropri, dalle occupazioni, dall'inserimento di sempre nuovi coloni nelle tumorose colonie illegali in territorio cisgiordano.

In una dichiarazione stampa datata ieri il PFLP dichiara: "La riluttanza del 'Quartetto' a prendere provvedimenti contro le politiche criminali del regime di occupazione, confermate e annunciate dalle sue stesse istituzioni e dai suoi rappresentanti in sede ONU: l'incontrollata espansione degli insediamenti illegali, la confisca di terre comuni e private di pertinenza palestinese, le espulsioni coatte, le demolizioni dimostrano l'incapacità occidentale di elaborare una strategia positiva e anzi, la sua prontezza a dare la colpa alle vittime di questi abusi e di queste aggressioni sioniste quando le vittime reagiscono".

Il PFLP chiede: "Una fine a queste illusorie e perniciose allucinazioni su 'negoziati' e il ritorno all'ONU, domandando che una conferneza internazionale sotto la sua egida implementi decisioni chiare e definitive per la protezione del Popolo di Palestina che permettano ad esso di guadagnare ed esercitare la propria sovranità e indipendenza, compreso il diritto di autodifesa e autodeterminazione".
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venerdì 13 aprile 2012

Il Presidente sudanese Bashir accusa chiaramente: "Il Sud-Sudan fa il gioco di potenze imperialiste straniere!"


Il Presidente sudanese Omar al-Bashir in un discorso alla nazione ha ufficialmente accusato il Sud-Sudan del rozzo 'dittatore cowboy' Salva Kiir di "agire per conto di potenze straniere che lo hanno spinto sulla strada della guerra"; intanto dopo le azioni volte a preservare la sovranità di Khartoum sulla provincia di Heglig le operazioni militari al confine hanno segnato il passo, con le forze militari del Nord che sono però sempre più pronte al confronto con le milizie e i gruppi terroristi di Juba.

"I nostri vicini Sud-Sudanesi hanno scelto di implementare scelte e azioni dettategli da parti straniere, le stesse che hanno ordinato la separazione del nostro paese con campagne diffamatorie e col sostegno a gruppi armati di briganti e provocatori", queste le nette parole del Presidente Bashir, che ha menzionato sia pure indirettamente gli interessi americani e sionisti nell'area contestata, dove si vorrebbero togliere a Khartoum gli ultimi giacimenti petroliferi e le ultime zone fertili rimaste sotto la sua sovranità.

Nel frattempo all'Unione Africana anche la Lega Araba, dal Cairo, ha chiesto al Sud-Sudan di 'cessare le proprie provocazioni armate' e ritirare ogni forza militare dal territorio di Heglig, augurandosi che la crisi possa venire affrontata e risolta grazie alla volontà di cooperazione e dialogo tra le parti, che tuttavia non potrà prendere il via prima che vengano "disinnescate" tutte le opzioni militari.
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Casa Saoud ormai é un gerontocomio e gli eredi apparenti al trono soffrono l'uno di leucemia, l'altro di ischemie, che accadrà a Riyadh?


Il limite della saggezza dei "Sette di Sudayr", principi sauditi che convennero molti decenni orsono di passarsi il trono l'un l'altro 'orizzontalmente' in maniera da sentirsi ciascuno "re a turno" é del tutto evidente mano a mano che l'Arabia Saudita si trova di fronte a uno scenario strategico e politico in rapidissima evoluzione (peraltro in direzioni opposte ai loro interessi) con al timone un sovrano vecchio e stanco, di mentalità antiquata, sprovvisto degli 'strumenti intellettuali' per poter capire e affrontare le varie crisi, minato nel fisico ormai fragile e nella popolarità ormai inesistente visto che solo un apparato repressivo da fare impallidire quello romeno o tedesco-orientale riesce ormai a tenere sottomessa una popolazione dove l'insoddisfazione verso la forma monarchica assoluta e la famiglia reale ha raggiunto da tempo i livelli di guardia.

Questa settimana il quasi novantenne Re Abdullah al-Saoud ha invitato i Ministri al suo palazzo reale anziché percorrere i pochi chilometri che lo avrebbero portato nella sede del Governo, a causa dell'impossibilità di muoversi; questo fatto ha dato molto da pensare a ciambellani e camerlenghi visto che con tutto l'ottimismo di questo mondo non si può ritenere che un Re quasi nonagenario rimanga sul trono a lungo e i due diretti eredi al trono, i Principi a cui toccherebbe di diritto il 'giro di giostra', sono l'uno un 79enne assillato dalla leucemia (tornata dopo un periodo di remissione) e l'altro, l'attuale Ministro della Difesa, un 76enne reduce almeno da un ictus che gli ha semiparalizzato il braccio destro.

Ma anche ammettendo che entrambe divengano re l'uno dopo l'altro, quello che succederà poi pare un vero e proprio salto nel buio visto che non esiste nessun accordo formale o meno tra i figli dell'attuale Re e quelli degli eredi presunti. Con la sconfitta della provocazione in Siria, il proseguire delle proteste in Barhein e Yemen e la crescita esponenziale dell'influenza e della popolarità dell'Iran e dei movimenti sciiti (anche nella stessa Arabia Saudita) sembra proprio che il prossimo futuro sarà ricco di imprevisti e sorprese dalle parti di Riyadh.
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Pastore sessantenne palestinese derubato e percosso da sionisti in uniforme, video esclusivo!

Un video di scioccante e scabrosa denuncia é stato rilasciato da un attivista israeliano dell'ONG umanitaria B'tselem, uno dei rari individui che, come i Tedeschi decenti all'epoca del Nazismo, non hanno abdicato alla loro indole umanitaria solo per il fatto di avere stampigliata sui documenti la svastica a sei punte del regime sionazista.

Il video  girato 11 giorni fa, mostra il pastore Abu S, sessantenne palestinese, che stava accudendo alle sue pecore nel pascolo comune di Om al-Amd, villaggio cisgiordano, mentre viene fermato da militari della forza di occupazione sionista che iniziano a perseguitarlo e angariarlo.

I militari maltrattano e spintonano l'anziano mentre uno di loro ruba una pecora trascinandola per le zampe verso il veicolo militare, seguono insulti, percosse, minacce, che durano oltre un quarto d'ora. Eventualmente, dolorante e più povero di un capo di bestiame Abu S viene lasciato andare, ma poteva benissimo venire arrestato, incarcerato per 'detenzione amministrativa' e di nuovo picchiato, di nuovo torturato.

Vicino al villaggio palestinese é sorto, come una maligna crescita tumorale, un insediamento illegale di Ebrei armati, 'Otniel', dove centodieci fondamentalisti giudei provenienti dai quattro angoli del mondo sono stati collocati dalle autorità sioniste di occupazione, con progetti per espanderne ancora le pertinenze rubando ulteriore suolo, acqua, risorse ai legittimi abitanti della Terra di Palestina.
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Eccezionale fotoreportage da Gaza dove i militanti della Jihad Islamica si preparano al prossimo 'pogrom' sionazista!

Sul campo di battaglia moderno le tecniche di pronto soccorso, se tempestivamente ed efficacemente somministrate possono non soltanto salvare vite umane preziose ma persino evitare conseguenze invalidanti ai feriti sopravvissuti. Il Movimento per la Jihad Islamica in Palestina prevede che tutti i propri militanti siano versati in un modicum di nozioni di primo soccorso e, visto che all'interno delle loro fila possono vantare parecchi studenti e specializzandi di Medicina delle principali istituzioni accademiche palestinesi possono utilizzare i loro talenti e il loro know-how per istruire i loro commilitoni. In queste foto scattate poche ore fa nella Striscia di Gaza si vedono militanti dell'organizzazione impegnati in una esercitazione realistica di soccorso a ipotetici compagni feriti. Le costanti azioni militari sioniste contro il ghetto litoraneo e la incombente minaccia di una nuova invasione-'pogrom' nello stile dell'Operazione Piombo Fuso spingono ogni combattente palestinese ad applicarsi allo stremo per migliorare le proprie conoscenze.







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giovedì 12 aprile 2012

Il Leader dei Drusi siriani dichiara ad 'Al-Intiqad': "Il nostro Paese e il suo Governo trionferanno contro ogni complotto!"


Hammoud Hinnawi, Sheik Akl (cioé capo spirituale supremo) dei Drusi di Siria ha dichiarato nel corso di una sua intervista col quotidiano "Al-Intiqad" che la sua comunità é 'compatta e determinata nel dichiararsi fedele al Presidente Assad e fiduciosa nell'esito del corso di riforme istituzionali iniziate con la compilazione di una nuova Carta costituzionale, proseguite con la sua approvazione e che culmineranno presto in nuove elezioni politiche.

"La comunità drusa é grata al Governo e sta impegnandosi in ogni modo possibile al di sopra di ogni considerazione egoistica e particolare per fare sì che presto il periodo di confusione e violenza dovuto alle trame straniere contro la Siria rimanga solo uno sgradevole ricordo". Hinnawi ha dichiarato che la presenza di una forte comunità drusa in Libano ha sempre contribuito a far sentire molto vicino al loro cuore questo paese confinante e che pure alcuni leader politici non dovrebbero pensare, per questo, di potere lanciare appelli distruttivi e anti-governativi sperando che vengano raccolti da qualcuno, giacché gli interessi profondi di Siria e Libano sono molto legati e se l'una dovesse sperimentare grave instabilità e conflitti questi non tarderebbero a contagiare anche l'altro.

"I Drusi siriani hanno dei valori costanti, che sono come scolpiti nelle montagne, tra essi figurano la lealtà al bene comune e la convinzione nei risultati del dialogo e della cooperazione". A domanda precisa lo Sheik Akl ha risposto dichiarando la propria ammirazione per Hezbollah e assicurando che in Siria i Drusi, così come il resto della popolazione, ammirano il movimento politico e militare sciita per "avere scelto la strada della Resistenza armata contro i soprusi e le ingiustizie". "Nessuno", ha concluso poi "può anche solo permettersi di dubitare del ruolo decisivo di Hassan Nasrallah nella Storia non solo dello sciismo o del Libano ma in quello stesso della Nazione Araba".
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La Jihad Islamica in Palestina celebra l'anniversario del sacrificio di Khaled Khatib

Con la sua operazione di auto-martirio del 9 aprile 1999 Khaled Mohammed Khatib eliminava in un solo colpo sette membri dell'esercito sionista di occupazione della Palestina. A distanza di 13 anni dal suo gesto l'hasbara della propaganda filoisraeliana pretende che le vittime di Khatib fossero "civili a bordo di un bus". Come tutte le affermazioni dei servi di Sion anche questa é falsa infatti tutti i morti erano militari impegnati nella persecuzione del popolo Palestinese, pertanto legittimi bersagli della lotta partigiana armata. Indichiamo qui di seguito nomi e gradi dei sionisti eliminati da Khatib:

Sergente Maggiore Yuval Regev, di Holon
Sergente Maggiore Meir Scheinwald, di Safed
Sergente Itai Diener, di Rishon Lezion
Sergente Zvi Narbat, di Rishon Lezion
Sergente Netta Sufrin, di Rishon Lezion
Sergente Avraham Arditi, di Al-Quds
Caporale Tal Nir, di Kibbutz Miflasim.

Tredici anni dopo il suo sacrificio ricordiamo Khaled Khatib, che ha immolato la sua giovane vita per una Palestina libera da invasori, libera da occupanti, libera da cordardi in uniforme che costringono giovani come lui a trasformare i loro stessi corpi in armi per portare avanti la lotta per la Liberazione e la Dignità.
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Mentre l'Unione Africana cincischia Khartoum distrugge ponte strategico a Bentiu, bloccando i rinforzi di Salva Kiir!


Con un abile e preciso raid aereo di sorpresa che ha colto del tutto impreparate le raccogliticce milizie del 'cowboy' Salva Kiir le forze aeree di Khartoum hanno colpito e distrutto il ponte ai margini di Bentiu, la capitale della provincia di Unity in territorio sud-sudanese, tramite cui passava la principale arteria di traffico verso la regione di Heglig, minacciata dalle truppe di Juba nonostante essa, con i suoi ricchi giacimenti petroliferi, spetti di diritto al Governo sudanese. Il dittatore-clown di Juba pensava che, con il sostegno di Obama e Netanyahu, sarebbe stato un gioco da ragazzi occupare uno dei pochi territori petroliferi rimasti al Nord di Omar Bashir, ma la pronta reazione militare di Khartoum lo ha fatto amaramente ricredere.

Non é chiaro se gli apparecchi coinvolti nell'attacco siano gli stessi 'Antonov' a elica che finora l'aviazione nordsudanese aveva a volte usato come 'bombardieri improvvisati' nella lotta antiguerriglia e anti-terroristica contro le milizie sostenute da Salva Kiir in Darfur e Nord Kordofan (le ultime due province fertili e ricche d'acqua rimaste al Nord dopo lo 'stupro' del fasullo referendum secessionista imposto da Usa e Israele - vedi foto) ma il livello di precisione necessario per centrare e distruggere un ponte porta a dubitarlo, probabilmente questa volta Khartoum ha fatto decollare i suoi Mig-23, o, meglio, i suoi Q-5 cinesi o gli ancor più specializzati Su-25, tutti (specialmente gli ultimi) in grado di colpire bersagli terrestri con estrema efficacia.

L'Unione Africana ha chiesto una interruzione delle operazioni militari e, riconoscendo che l'aggressione sia partita prima dal Sud, un pronto ritiro delle truppe di Juba dalla regione di Heglig. Tuttavia, vista l'inutilità degli sterili 'negoziati' andati avanti in Etiopia mentre Juba 'pompava' miliziani nel territorio che voleva occupare e strappare al Nord sarà molto meglio che prima parlino le armi e, una volta battuti e respinti gli approssimativi distaccamenti di Salva Kiir (che ora senza ponte non possono nemmeno venire rinforzati o riforniti) si ristabilisca la sovranità settentrionale su tutto il territorio di Heglig.
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Il Parlamento egiziano sbarra la strada elettorale agli ex-sgherri di Mubarak: 'silurata' la candidatura di Omar Suleiman!


Con un voto a maggioranza schiacciante il Parlamento del Cairo (dove il partito della Fratellanza Musulmana ha il 47 per cento dei seggi) ha escluso dalla prossima competizione elettorale presidenziale le figure intimamente legate all'apparato dell'ex-dittatore Hosni Mubarak.

I deputati hanno approvato una proposta che esclude categoricamente dal diritto elettorale passivo "tutte le figure che avessero incarichi ufficiali durante il passato regime".

La legge comprende l'ex-Berja di Mubarak, Omar Suleiman, la cui annunciata candidatura aveva fatto gridare allo scandalo e anche l'Ex-premier Ahmed Shafiq.

Finora si erano registrate 23 candidature per le prossime elezioni presidenziali che si dovrebbero tenere tra il 23 e il 24 maggio venturi.

L'ultima in ordine di tempo é stata proprio quella del candidato dell'Ikwhan, Khairat al-Shater, arrivata dopo che il movimento aveva ravvisato come nessuno degli altri aspiranti presidenti avesse caratteristiche desiderabili per ricevere l'appoggio della potente organizzazione.
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Il Parlamento sudanese ritira la delegazione da Addis Abeba: "Basta all'impostura dei 'negoziati' con Salva Kiir!"

Il Portavoce dell'Esercito di Khartoum
 Il Parlamento di Khartoum ha deciso di ritirare immediatamente la delegazione che nella capitale etiope di Addis Abeba era impegnata da mesi in inutili 'negoziati' con il regime di Juba sulla 'demarcazione' dei confini, con la sterile mediazione dell'Unione Africana. La decisione é arrivata dopo che il Sud-Sudan ha proditoriamente cercato di occupare militarmente il campo petrolifero della regione di Heglig (universalmente riconosciuto come appartenente al Nord, uno dei pochi giacimenti petroliferi rimasti a Khartoum dopo lo scempio del 'referendum' secessionista imposto da Usa e Israele), con una avanzata da tre direzioni respinta dalle truppe del Nord.

I combattimenti si sono intensificati nel corso dell'ultimo mese e sembrano preludere a uno scontro convenzionale tra Khartoum e Juba, nel quale l'esercito convenzionale del Nord sembra decisamente meglio preparato ed equipaggiato delle riottose milizie di Salva Kiir il 'dittatore cowboy' del Sud-Sudan, che non riescono nemmeno a tenere in ordine il loro territorio attraversato da faide e stragi etniche come quelle che hanno insanguinato le province dei Lou Nuer e dei Murle nelle prime settimane dell'anno.
Raccogliticce truppe sud-sudanesi
 L'Unione Africana ha emanato un inane comunicato in cui si dice 'preoccupata' per la situazione, chiedendo un ritiro delle truppe dal confine e il riavvio dei negoziati.
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mercoledì 11 aprile 2012

Lo Sceicco Salah torna in Palestina: vinta la lobby sionista inglese si prepara a nuove lotte col regime ebraico di occupazione!


Rilasciato con la completa caduta di ogni accusa ed addebito contro di lui dopo la lettura della sentenza di appello contro la decisione del Ministro dell'Interno Theresa May di domandarne l'arresto e la detenzione (scelta motivata dalle campagne di fango e diffamazione ai suoi danni scatenate dalla lobby sionista per impedire il suo 'tour' inglese di discorsi e conferenze) dopo nove mesi di permanenza in Inghilterra lo Sceicco Raed Salah, leader della Fratellanza Musulmana in Israele é ripartito alla volta della Palestina occupata dal 1948, dopo avere istruito i suoi legali di imbastire la richiesta di risarcimento per danni morali e materiali a carico del Ministro May e di tutto il Dicastero dell'Interno.

Il sito "Palestinians 1948" ha dichiarato che la Fratellanza Musulmana in Israele sta preparando "un benvenuto trionfale" allo Sceicco, che, decidendo di rimanere all'estero piuttosto che espatriare furtivamente una volta liberato dalla carcerazione (ove era stato trattenuto di nuovo senza nessuna motivazione razionale) ha voluto essere vendicato fino in fondo riguardo alla liceità e irreprensibilità delle proprie azioni, dimostrando all'Inghilterra e al mondo intero quanto bassi, meschini, inaccettabili e illegali siano gli stratagemmi sionisti per cercare di mettere in cattiva luce gli attivisti per i Diritti della Palestina e dei Palestinesi!

Secondo l'avvocato Zahi Nujaidat che ha seguito tutte le fasi della vicenda, dall'originario arresto di Salah alla sua definitiva liberazione da ogni accusa o sospetto, la vicenda é stata "un caso esemplare" di come la lobby sionista internazionale manipoli false informazioni, menzogne e illazioni e, nel diffuso clima di islamofobia razzista coltivato dai media generalisti, riesca a trarne (almeno temporaneamente) risultati favorevoli alle sue politiche e ai suoi interessi. Esemplare é stata anche la tenacia e la determinazione dello Sceicco che ha considerato che tornare in patria senza avere confutato le speciose accuse sioniste sarebbe stato più dannoso alla causa e all'immagine internazionale della Palestina che non prolungare volontariamente il suo 'esilio' fino a un verdetto definitivo.
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Vergognoso! Il figlio del tiranno Reza Pahlevi chiede aiuto al regime ebraico per abbattere la Repubblica Islamica


In una dimostrazione di vigliaccheria, meschinità e mancanza di autostima e orgoglio personale che bene danno la misura della bassezza morale dell'individuo in questione il figlio dell'ex tiranno filo-occidentale di Teheran, quello Shah Reza Palhevi cacciato dalle masse infiammate dal messaggio di riscossa lanciato da Khomeini e dagli altri predicatori della Rivoluzione Islamica e vissuto da esule nei palazzi degli altri servi di Washington fino a morire di cancro al Cairo (allora governato dal traditore del nasserismo Anwar Sadat) si é abbassato a baciare gli stivali sionisti ancora umidi del sangue delle ultime vittime palestinesi e arabe della repressione sionazista. delle trame del Mossad in Siria e, se vogliamo, anche del sangue degli scienziati iraniani uccisi dai terroristi MKO al servizio del Mossad, morti per non essersi fatti intimidire dalle minacce di Tel Aviv.

Riempiendosi la bocca in inani e inconsistenti riferimenti al passato pre-islamico della Persia (chissà se questo leccapiedi dell'Occidente ha gradito la visione razzista, offensiva, superficiale e stupida della civiltà persiana offerta in certi mediocri 'kolossal' della cinematografia recente, vorremmo proprio saperlo!) e balbettando incoerenti appelli a inesistenti 'rivoluzioni verdi' il bamboccio in questione si é presentato su un canale televisivo sionista a impetrare l'aiuto degli invasori e degli stupratori della Palestina per 'rovesciare' la Repubblica Islamica, come se covasse in qualche maniera irrazionale la speranza di poter posare le sue poco auguste natiche sul trono che suo padre occupava al tempo in cui le donne iraniane morivano di parto come nei paesi africani e l'analfabetismo raggiungeva in certe province la percentuale del 70 per cento.

Prima di terminare la sua irritante e vergognosa giaculatoria il figlio del tiranno esiliato ha trovato modo di scondinzolare di fronte ai suoi padroni sionisti esprimendo il 'desiderio' di incontrare personalmente il criminale di guerra Shimon Peres e l'attuale Primo Ministro Benji Netanyahu per poterli meglio supplicare di 'intervenire' contro la Repubblica Islamica. Forse pensa di riuscire a convincerli ad assassinare altri iraniani che negli ultimi trentatrè anni dal 1979 a oggi sono riusciti a costruire un Iran più ricco, prospero, avanzato socialmente, culturalmente e tecnologicamente di quanto il suo illamentato padre e la sua schiatta di satrapi corrotti non siano mai riusciti nemmeno a sognare.
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Le truppe del 'cowboy' Salva Kiir, pupazzo di Obama e Netanyahu, all'assalto di Heglig, ma i soldati sudanesi le mettono in fuga!


Salva Kiir: "cameriere di colore" del Sionismo internazionale...
Un assalto convenzionale in piena regola, con tanto di mezzi corazzati e supporto di artiglieria scaglionato in profondità é quello che, da tre direttrici di avanzata diverse, si é scatenato nelle scorse ore dal margine Sud del confine contro la località sudanese di Heglig, al centro di una delle poche zone petrolifere rimaste in mano a Khartoum dopo lo 'stupro' dell'integrità nazionale sudanese col fasullo 'referendum' imposto al grande paese africano dopo una campagna di menzogne e intimidazioni internazionali ordinata da Washington e Tel Aviv e sostenuta da utili idioti come George Cloneey e la vapida Hollywood 'impegnata', da mestatori come Condoleeza Rice e Colin Powell, da tribunali iniqui e parziali come la famigerata 'Corte criminale' dell'Aia (criminale perché dovrebbe essere processata e condannata per la persecuzione di Milosevic e altri leader colpevoli solo di opporsi alle mire espansionistiche dell'imperialismo Usa e dei suoi sciocchi vassalli).

Ovviamente la creazione del cosiddetto 'Sudan del Sud', doveva solo servire da trampolino per portare ancora più nel cuore dell'Africa gli interessi americani e sionisti e sottrarre a Omar Bashir e al suo Governo le ultime zone fertili, ricche di acqua e risorse naturali rimaste al Sudan (vedi foto sopra), cioé Darfur e Sud Kordofan, motivo per cui il rozzo 'cowboy' Salva Kiir e i suoi sicofanti hanno iniziato da subito a sostenere e foraggiare terroristi e gruppi armati in territorio sudanese e, ora, addirittura ad attaccarlo militarmente, certi dell'impunità garantita dal sostegno dell'abbronzato Obama e di Benji Netanyahu. Kiir e i suoi, però, non avevano fatto i conti con l'oste Bashir, le cui forze armate hanno bloccato la triplice avanzata su Heglig e respinto milizie e truppe di Juba oltre il confine.

Nel comunicato che annunciava la vittoria contro l'aggressione da Sud Khartoum ha chiarito che reagirà "con ogni mezzo disponibile" a ulteriori provocazioni contro il Sud Kordofan e le sue risorse naturali. L'Unione Africana ha espresso preoccupazione per le azioni irresponsabili del Sud-Sudan, chiedendo un ritiro delle truppe dalle zone di confine e l'apertura di negoziati in merito.
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Adesso l'imprenditore dell'omicidio irakeno si trova ospite di Erdogan in Turchia!


E' una sorta di "pellegrinaggio" in tutti gli stati mediorientali asserviti agli interessi imperialisti quello compiuto in questi giorni dall'Ex-vicepresidente irakeno Tarik al-Hashemi, inseguito da mandati di cattura emessi dal tribunale di Bagdad per il suo ruolo di organizzatore di attentati e omicidi, la cui realizzazione veniva affidata al dettaglio delle sue guardie del corpo, ricompensate con tremila dollari "a colpo" e minacciate negli affetti familiari laddove non si mostrassero entusiaste di venire trasformate in killer a pagamento.

Hashemi é arrivato all'aeroporto internazionale di Istanbul e, secondo quanto annunciato, dovrebbe persino incontranrsi col Premier Erdogan. Quello che stupisce (e indigna) é l'ostinazione dei leader filo-imperialisti della regione di trattare Hashemi come una legittima figura politica quando ogni carica che ricopriva prima che emergessero i dettagli della sua doppia vita criminale deve necessariamente considerarsi sospesa e invalidata.

Prima di mettersi a viaggiare tra le capitali della regione soggette ai voleri di Washington Hashemi si era rintanato nelle province semi-autonome curde, per sottrarsi alle richieste di comparizione del tribunale della capitale irakena. Il Governo di Nouri al-Maliki ha tratto le conseguenze dall'atteggiamento degli Stati che hanno scelto di ospitare Al-Hashemi ignorando le legittime richieste di estradizione avanzate dal Ministero della Giustizia di Bagdad.
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martedì 10 aprile 2012

E quattordici! Ancora una volta ignoti attentatori sabotano e bloccano il gasdotto Egitto-Israele!


Il famigerato gasdotto egiziano che permetteva al regime di Mubarak di inondare l'entità ebraica dell'Apartheid di milioni di metri cubi di metano praticamente a titolo gratuito ha subito nelle scorse ore il 14esimo attacco esplosivo in 14 mesi, venendo messo nuovamente nell'impossibilità di funzionare. E' incredibile come gli attentatori (quasi certamente beduini nativi del Sinai) riescano a capire infallibilmente quando esso sta per essere rimesso in funzione e intervengano prontamente con un nuovo devastante attentato che lo rimette puntualmente KO.

Le fonti della sicurezza hanno riportato che l'esplosione si é manifestata nuovamente nella parte settentrionale del Sinai, vicino a El-Arish, evidentemente una zona particolarmente "debole" nel tracciato del gasdotto visto che quasi tutti gli attacchi sono stati portati a termine in questi dintorni. Quasi la totalità dell'opinione pubblica egiziana vede di buon occhio gli attentati e vorrebbe che ogni accordo energetico tra il Cairo e Tel Aviv fosse subito cancellato.

La sequela di attentati finora é costata alla società GASCO che gestisce l'infrastruttura qualcosa come un miliardo di sterline egiziane, circa 100 milioni di Euro, in perdite sul mercato azionario, costi delle riparazioni e aumenti dei premi assicurativi. Nessuna delle misure di sicurezza prese finora si é rivelata efficace nell'evitare nuovi attacchi.
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Gratitudine della Repubblica Popolare Cinese per le operazioni anti-pirati della Marina Iraniana!


Il Ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi ha lodato la recente operazione anti-pirati iraniana, che ha visto i fanti di marina di Teheran liberare un mercantile cinese abbordato e dirottato da pirati somali nel Mare dell'Oman. In un messaggio esteso durante il week-end al collega iraniano Ali Akbar Salehi, il capo della diplomazia di Beijing ha espresso "tutto il suo apprezzamento" per la 'tempestiva mossa' che ha restituito la libertà ai 28 membri della ciurma caduti vittime dei pirati al largo di Bandar Jask.

Yang ha anche espresso la volontà cinese di approfondire e sviluppare la cooperazione con la Repubblica Islamica in tutta una serie di campi: una disponibilità che certo i vertici iraniani apprezzeranno tantissimo visto che il sostegno cinese é essenziale per superare senza conseguenze l'imposizione di ricatti e sanzioni da parte imperialista e occidentale. Al contrario delle sanzioni inflitte all'Irak negli anni '90, che distrussero letteralmente l'economia di quel paese non essendovi all'epoca mercati alternativi per il petrolio di Bagdad, quelle contro l'Iran si sono rivelate vacue e inefficaci proprio grazie alla grandissima crescita economica cinese che ha creato una forte domanda per il greggio di Teheran. 

La Xiang Huamen, nave di proprietà della compagnia Nanjing Ocean Shipping Company Limited attaccata dai pirati, era carica di manufatti in ferro diretti a Bandar Khomeini. In seguito all'azione iraniana nove somali sono stati arrestati e trasferiti a terra per venir giudicati.
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