venerdì 1 marzo 2013

Dimostranti di nuovo in piazza nell'Hiyaz, nell'Arabia occidentale, ormai tutto il popolo saudita si ribella contro Riyadh!

Più volte nel recente passato abbiamo segnalato, accanto alle sempre presenti cronache del malcontento e delal protesta nell'Est sciita del Regno dei Saoud, anche le più sporadiche ma altamente significative avvisaglie di movimenti di protesta anche in altre zone, decisamente meno etnicamente e settariamente distanti dalla dinastia al potere. Ancora una volta veniamo a comunicare alla nostra readership che le strade di Hejaz, nella quasi omonima provincia occidentale dell'Arabia Saudita (dove, incidentalmente, si trovano i massimi luoghi sacri dell'Islam, Makkah e Medina), si sono riempite di cittadini in marcia per ottenere la liberazione di un gruppo di donne e ragazzi (anche molto giovani) arbitrariamente arrestati (sarebbe da dire quasi "rapiti") dalle forze di sicurezza del regime mentre dimostravano davanti alla prigione di Al-Safrah, a Buraidah, quest'ultimo lunedì.

Secondo i calcoli delle opposizioni attualmente in Arabia Saudita ci sarebbero qualcosa come quarantamila detenuti per motivi politici, molti dei quali vengono torturati, soggetti a criminale negligenza medica, tenuti in isolamento per periodi di mesi o addirittura anni. Ovviamente l'Occidente ipocrita che vende ai peggiori reami tirannici arabi armi per miliardi di dollari ed euro non chiede nessun 'intervento umanitario' contro i satrapi di Riyad e degli altri emirati del petrolio.

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