venerdì 6 settembre 2013

Ambasciatore siriano in Iran: "Le vittorie del nostro Esercito preoccupano Obama che minaccia di bombardarci!"

Nel corso di una intervista rilasciata giovedì ai media locali l'ambasciatore in Iran della Repubblica Araba Siriana Adnan Mahmoud ha dichiarato che il costante fallimento dei piani e delle manovre delle cellule terroriste wahabite presenti in Siria nei loro tentativi di destabilizzare il paese e i costanti successi delle forze armate nazionali nel contrastarle e dare loro la caccia sono la "principale motivazione" per la retorica bellicista e aggressiva adottata nelle ultime settimane dagli Stati Uniti.

Mahmoud ha fatto correttamente notare come la Casa Bianca non sia riuscita nemmeno a trovare un pretesto per 'coprire' un possibile attacco militare leggermente più credibile della screditata menzogna sul preteso uso di armi chimiche, già sbugiardata dagli eventi di Khan al-Assal e contrastata da dozzine di prove fattuali che dovrebbero essere analizzate e catalogate da un'autorità terza e imparziale prima di poter esprimere qualunque genere di giudizio sulla questione.

All'inizio dell'estate il Governo saudita aveva radunato in Siria circa 30 mila combattenti mercenari per la sua 'offensiva' contro Damasco; secondo stime credibili, dopo le sconfitte a ripetizione inflitte al campo takfiro dalle truppe di Assad meno di 7500 di loro rimangono in condizioni di poter operare. L'eliminazione sul terreno dell'insorgenza terrorista toglierebbe razionale a un intervento militare americano visto che non vi sarebbe più speranza di 'dare respiro' alle forze wahabite.

1 commento:

  1. Cmq sia, é evidente che siamo all'atto finale.

    Sia che Obama decida di attaccare o no..é la svolta finale.

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