venerdì 20 dicembre 2013

Sud-Sudan sempre più nel caos della guerra civile! Uccisi operai petroliferi e caschi blu indiani!!

La conquista della cittadina di Bor da parte dei fedelissimi dell'Ex-vicepresidente Riek Machar, trasformatosi in Signore della Guerra in funzione anti-Kiir ha fatto precipitare completamente la situazione in Sud-Sudan che ufficialmente può considerarsi zona di guerra.

Mobilitando le unità dell'Esercito a componente etnica Dinka a lui fedeli il 'cowboy' di Juba sta cercando di riprendere Bor con offensive velleitarie quanto costose, che finora sono state respinte dagli armati Nuer dell'etnia di Machar. Intanto migliaia di profughi nel panico più totale corrono verso i confini o si assiepano disperati ai cancelli delle installazioni ONU cercando un asilo o un aiuto che a stento le organizzazioni internazionali attive nel paese riusciranno a fornire nei tempi e nelle quantità sperate.

Intanto l'ambasciatore indiano all'ONU Asoke Mukerji ha dichiarato che in un attacco armato alla base di Akobo nello stato di Jonglei tre 'caschi blu' di Nuova Delhi sono rimasti uccisi. Un team diplomatico dell'Unione Africana sarebbe nella capitale per cercare di mediare un armistizio tra Kiir e Machar.

Cinque operai petroliferi del campo di Thar Jath, concesso in sfruttamento alla Cina, nello stato di Unity sarebbero rimasti uccisi in una sparatoria le cui dinamiche non sono ancora chiare e che potrebbe essere un atto criminale comune o d'altra parte rivelarsi collegata con lo stato di instabilità e guerra civile scoppiato da alcuni giorni.

2 commenti:

  1. Gocano con il fuoco perchè notoriamente gli Indiani quando gli si ammazzano i militari diventano molto molto vendicativi, infatti sono gli unici ad aver allegramente aperto il fuoco con i 76 sui pirati al largo di Socotra facendoli a pezzettini e se si aggiungono 5 tecnici Cinesi allora è una vera ....roulette russa per il buffone travestito da cow boy, i Cinesi dimenticheranno il fatto tra circa 5.000 anni sempre che non siano di cattivo umore.
    Ivan

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  2. Sono assolutamente d'accordo con Ivan... lo dimostra la recentissima vicenda del vice console generale a New York dell'India, la Sig.ra Devyani Khobragade.

    Il 12 dicembre 2013 è stata presa in custodia proprio mentre stava accompagnando la figlia a scuola. È stata ammanettata in pubblico. E' stata perquisita con la tecnica infame dello "Strip and Search" (Via-i-vestiti e Cerca). E' stata inoltra messa in una cella con tossicodipendenti e sottoposta al prelievo coatto del DNA.

    Secondo le autorità Statunitensi, la giovane donna avrebbe frodato il modo per ottenere il permesso di soggiorno di uno dei suoi servi. In tal modo, essa non gode dell'immunità diplomatica, che secondo la Convenzione di Vienna si applica solo ai crimini commessi dai diplomatici nell'esercizio delle loro funzioni. Tuttavia, se la Convenzione di Vienna permette le cause legali, vieta però di arrestare, ammanettare un diplomatico.

    Il 12 dicembre 2013 la polizia ha arrestato e ammanettato in pubblico il Vice Console Generale dell'India a New York, Devyani Khobragade, e l'ha poi rilasciata dopo che questa ha pagato una cauzione di 250.000 dollari. E' stato il procuratore federale di Manhattan Preet Bharara che ha emesso l'ordine di arresto per la Devyani.

    Ma l'India si sta vendicando nei confronti degli USA:

    L'India ha:

    1] Ridotto i privilegi di cui godono i diplomatici americani in India (alcuni dei quali sono dei terroristi)

    2] Ha fermato la maggior parte delle importazioni dall'ambasciata Statunitense.

    3] Chiesto dettagli di stipendi corrisposti al personale indiano e aiuto domestico.

    4] Chiesto ai funzionari consolari Americani e alle loro famiglie di restituire le loro carte d'identità.

    5] Rimosso le barricate, una misura di sicurezza, fuori dall'ambasciata degli Stati Uniti.

    6] Snobbato una visita della delegazione del Congresso degli Stati Uniti.

    7] Ritirato i pass aeroportuali rilasciati ai diplomatici Americani.

    8] Chiesto diplomatici Statunitensi di fornire i dettagli degli stipendi corrisposti al personale indiano impiegato ai quattro consolati a Kolkata, Chennai, Mumbai e Hyderabad.

    9] Chiesto agli Stati Uniti di fornire i dettagli di visto di tutti i docenti delle scuole Americane.

    10] Convocato l'ambasciatore degli Stati Uniti in India, Nancy Powell, per incontrare il ministro degli Esteri Indiano, Sujatha Singh.

    Vedremo come andrà a finire...




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