sabato 12 ottobre 2013

Attentato a Bengasi contro il consolato svedese! "La Libia é a un passo dal caos più completo!"

Come se non bastassero i postumi del 'sequestro-lampo' subito l'altro giorno dal Premier tripolino Ali Zeidan a mantenere tesa e incerta la situazione politica dell'Ex-Jamahryia una potente carica esplosiva collocata in un'automobile in sosta é detonata nel quartiere Al-Fouihet danneggiando gravemente l'edificio del vicino consolato svedese.

Non é la prima volta che rappresentanze diplomatiche straniere vengono attaccate in Libia; poco tempo fa una folla armata aveva cercato di assaltare a Tripoli l'ambasciata russa; sempre nella capitale un'autobomba aveva colpito lo scorso aprile la sede diplomatica francese, mentre in passato, di nuovo a Benghazi, attaccanti rimasti sconosciuti avevano invaso il consolato Usa uccidendo il rappresentante Chris Stevens e causando un enorme imbarazzo politico all'Amministrazione Obama e al suo allora Segretario di Stato (poi dimessosi) Hilary Clinton.

Secondo molti osservatori la Libia é a un passo dal trasformarsi definitivamente in uno Stato-fallito: le milizie armate interferiscono con ogni tentativo di normalizzazione della situazione interna, occupano infrastrutture fondamentali come gli impianti estrattivi di gas e petrolio e li tengono in ostaggio. Intere regioni del paese sono fuori da ogni controllo da parte del Governo centrale.

Le forze di Assad eliminano le cellule terroriste takfire nei dintorni di Thiyabiya e Husseinia!!

Una nuova importante vittoria conseguita dalle forze dell'Esercito Arabo Siriano ha consentito l'eliminazione di tutti i gruppi terroristi che si nascondevano vicino ai centri di Thiyabiya e Husseinia nella regione di Ghouta Est, nella Provincia di Damasco.

Il successo delle truppe di Assad rende vani i tentativi takfiri di reagire alla progressiva perdita di posizioni nel Nord del paese, che i terroristi speravano di compensare con un innalzamento del livello degli attentati nel Rif damasceno.

Inoltre l'Esercito siriano continua a controllare le maggiori arterie di traffico verso la provincia meridionale di Daraa nella quale si sospetta che i gruppi wahabiti stiano cercando di montare un'offensiva nel disperato tentativo di interrompere la striscia di vittorie governative che sta perseguitando le loro formazioni da fine primavera lungo tutta l'estate e oltre.

venerdì 11 ottobre 2013

Colono ebreo di insediamento illegale ucciso in Cisgiordania: azione della Resistenza o faida tra sionisti??

Un colono sionista, miliziano impegnato nell'occupazione armata di territorio illegalmente invaso, é stato abbattuto nella notte di ieri da alcuni individui armati di asce e spranghe presso l'insediamento illegale di 'brosh habika' nella Valle del Giordano, nella West Bank palestinese.

Il colono illegale, tale Ofer, era uno delle migliaia di invasori che rubano acqua e risorse ai legittimi abitanti della Cisgiordania nella totale inazione delle 'democrazie' ipocrite dell'Occidente imperialista; ricordiamo che secondo la legge internazionale NESSUNO dei residenti delle colonie illegali può venire considerato "civile" in quanto miliziano che aiuta una forza armata a presidiare un territorio invaso.

Colpirlo e ucciderlo, con ogni mezzo, rappresenta quindi una legittima reazione della Resistenza nazionale palestinese, qualunque siano le modalità dell'atto.

Ma non é chiaro che gli uccisori di Ofer siano Palestinesi: le modalità con cui é stato abbattuto, infatti, fanno più pensare a una faida tra coloni sionisti visto che la Resistenza palestinese si sarebbe limitata ad abbatterlo da distante o con un congegno esplosivo per limitare le possibilità di inseguimento o arresto dei suoi militanti.

Se fosse confermata la matrice resistenziale dell'agguato, esso si inserirebbe in una generale ripresa delle azioni armate antisioniste anche in Cisgiordania che recentemente ha registrato molti promettenti successi.

Zaki Abbas nella sua visita a Damasco avrebbe portato ad Assad le "scuse" del nuovo Emiro del Qatar!

Riportiamo un aggiornamento emesso poco fa da TG24 Siria e dal Comitato Italia-Siria secondo il quale nel suo recente viaggio a Damasco il rappresentante dell'Anp Zaki Abbas avrebbe recapitato al Presidente Assad un importante messaggio diplomatico.

Sembra infatti, che nel graduale (ma sempre più deciso) processo di "riposizionamento" politico-diplomatico del suo regno (rispetto alle posizioni assunte dal suo immediato predecessore) l'Emiro del Qatar Tamim al-Thani abbia deciso di cessare il sostegno del suo paese all'insorgenza mercenaria in Siria e di recuperare relazioni il più distese possibile con il Governo legittimo.

Di informare Assad di tale 'cambio di rotta' si sarebbe quindi incaricato Zaki Abbas, per conto di una dirigenza dell'Anp/Fatah evidentemente ansiosa di giocare un ruolo "facilitatore" nello scioglimento delle tensioni regionali dopo aver passato la maggior parte del tempo della crisi siriana in una scomoda posizione 'attendista'.

E' ignota finora, la reazione del Presidente Assad all'apertura qatariota.

Al-Saadi, leader della Jihad Islamica a Jenin: "I collaborazionisti di Fatah non prevarranno sulla Resistenza!"

Il capo riconosciuto della Jihad Islamica palestinese nel campo profughi cisgiordano di Jenin, Sceicco Mahmoud al-Saadi, ha emanato un comunicato ufficiale nel quale denuncia i tentativi reiterati delle 'forze di sicurezza' collaborazioniste di Fatah, gendarmi coloniali dell'occupazione ebraica, di eliminare le attività di Resistenza nel campo.

Saadi ha dichiarato che non si consegnerà e che, a qualunque costo, lavorerà fino all'ultimo respiro per impedire che gli 'askari' di Abbas riescano non solamente a fermare ma persino a ridurre o smorzare gli sforzi della Resistenza nei territori occupati, a partire dal campo profughi in cui é rifugiato.

Attraverso il proprio profilo facebook lo Sceicco ha invitato i militanti della Jihad Islamica a prendere "ogni precauzione" per evitare gli arresti e gli agguati dei miliziani asserviti a Tel Aviv.

Tre Anni di "Palaestina Felix": la redazione ringrazia tutti i visitatori e si prepara alle sfide del 2014!!!

La recente, anzi, recentissima celebrazione del mezzo milione di lettori quasi ha fatto passare inosservato il superamento (avvenuto esattamente ieri) dei tre anni di pubblicazione continua e regolare di questo blog giornalistico.

Tre anni, 156 settimane, 1096 giorni, durante i quali ci siamo impegnati OGNI SINGOLO GIORNO a pubblicare regolarmente contenuti di qualità: ivi compresi Natali, Pasque, Ferragosti, Eid ul-Fitr, Eid al-Adha, Yom Kippur e Samhain assortiti...tre anni durante i quali il vostro sostegno, la vostra partecipazione, i vostri interventi si sono rivelati un potentissimo sprone a continuare la nostra opera e cercare sempre di più di migliorarne la qualità.

Ribadiamo la nostra intenzione di continuare su questa strada e di accompagnarvi lungo tutto il prossimo 2014 con articoli, analisi, commenti e reportage sempre più accurati e approfonditi.

Ancora una volta, a tutti voi, GRAZIE!!!!

giovedì 10 ottobre 2013

Già libero il Premier libico Ali Zeidan, giallo sulla matrice del rapimento-lampo mentre si prepara una reazione anti-milizie!

Sarebbe già stato liberato il Primo Ministro libico Ali Zeidan, del quale avevamo segnalato stamane il sequestro dall'hotel tripolino eletto a suo domicilo nel corso della notte per mano di dozzine di miliziani armati; nelle ore successive al ratto si era diffusa la voce, in competizione con i primi "rumor" che volevano i membri della Camera d'Operazioni Rivoluzionarie come autori dello stesso, che fossero stati i militanti della "Brigata di Lotta contro il Crimine", milizia invece fedele al Ministero dell'Interno.

Comunque sembra che ora il Governo stia considerando le opzioni e soppesando le forze necessarie a un eventuale 'giro di vite' anti-milizie come ventilato dal Vicepremier Siddiq Abdel Karim. Non é escluso che "molla" del gesto clamoroso sia stato il contegno 'morbido' tenuto dall'Esecutovo di Zeidan nei confronti dell'operazione illegale di sequestro di un presunto 'leader di Al-Qaeda' da parte di un commando americano, avvenuta la scorsa settimana.

Secondo i primi rapporti Zeidan, al momento del rilascio, era pefettamente in salute e non avrebbe subito alcun genere di maltrattamenti nelle ore spese coi suoi catturatori.

Altri nove arresti in Libano nelle operazioni antiterrorismo, il Giudice Sakr Sakr condurrà il procedimento contro i criminali!

Altri nove prigionieri si sono aggiunti ai tre arrestati ieri e accusati a vario titolo di banda armata, partecipazione all'attacco alla Siria e complicità con le autobombe che recentemente anno colpito la zona di Ruwais, nella parte sciita di Beirut e la metropoli del Nord, Tripoli siriaca.

Il giudice militare Sakr Sakr ha appena finito di aggiornare i fascicoli per inserire e chiarire le posizioni e gli addebiti dei nuovi arrestati, chiamati in causa dai primi tre prigionieri e subito individuati e bloccati dalle efficienti forze di sicurezza di Beirut.

Sembra che oltre a dedicarsi all'acquisto e al traffico verso la Siria di armi, esplosivi e munizioni i dodici arrestati stessero approntando assassinii mirati contro esponenti di rilievo delle forze dell'ordine e di figure politiche libanesi.

Sempre più terroristi dell'FSA si arrendono alle forze regolari siriane, tra loro anche il traditore Khalid Hasan!

Schiacciati tra l'ostilità sempre più aperta dei gruppi wahabiti sostenuti dall'Arabia Saudita e le offensive incessanti e vittoriose delle forze regolari di Damasco sono sempre di più, centinaia e centinaia, i militanti del cosiddetto 'FSA', formazione terrorista di estremisti islamici siriani (un piccolo nucleo), traditori delle forze armate (pochissimi) e combattenti stranieri addestrati e finanziati dalla Turchia (la stragrande maggioranza) che stanno abbandonando le armi sperando in una improbabile clemenza del Governo siriano, magari mediata a qualche tavolo diplomatico ginevrino.

Comunque, per questi criminali, meglio la resa oggi e un futuro cupo (ma ancora incerto) domani, rispetto alla morte certa per mano wahabita o dell'Esercito Arabo di Assad.

Chi certo non potrà sperare in qualche genere di clemenza é l'ex-Colonnello Khalid Hasan, uno dei pochissimi ufficiali siriani a passare dalla parte dei mercenari terroristi dell'FSA, che, messo alle spalle al muro dai suoi ex-camerati nei dintorni della cittadina di Al-Diyabieh, nel Rif damasceno, non ha potuto altro che levare le braccia al cielo insieme a doverse dozzine di suoi complici.

Fidiamo che il suo processo per Alto Tradimento sia chiaro, rapido, equo e lo porti il prima possibile a fissare il muro sbrecciato davanti al quale riceverà, alla schiena, come d'uopo, la raffica di pallottole del plotone d'esecuzione.

Commando armato rapisce il Primo Ministro libico Ali Zeidan! Caos incontrollabile a Tripoli!

Un gruppo di uomini armati poche ore fa sarebbe penetrato nell'hotel tripolino ove risiedeva il Primo Ministro ad Interim della Libia post-gheddafi, Ali Zeidan, rapendolo e trasportandolo verso una località ignota. Questo evento, inaudito nella sua gravità arriva poco dopo una serie di incidenti che hanno dimostrato come il paese nordafricano sia ancora ben lungi dalla normalizzazione.

A prestare fede alle affermazioni del network qatariota Al-Jazeera a compiere il rapimento sarebbero stati militanti della Camera d'Operazioni Rivoluzionarie, una milizia apparentemente al servizio del Ministero della Difesa; per assurdo Zeidan sarebbe quindi vittima di una faida interna alla galassia di gruppi armati che sono sorti durante l'insurrezione che ha rovesciato la Jamarihiya gheddafiana.

Se questo fosse verificato, tuttavia, forse le sue possibilità di emergere vivo dall'ordalia sarebbero leggermente più alte anche se i suoi rapitori finora non hanno spiegato le motiviazioni del loro gesto e le condizioni per il rilascio dell'ostaggio.


mercoledì 9 ottobre 2013

Il Contrammiraglio Sayyari dichiara: "L'Iran é pronto a equipaggiare la Marina della Namibia con ogni tipo di vascello!"

Dopo un incontro tenutosi nella giornata di ieri con il suo contraltare namibiano Peter Vilho il Comandante della Marina Iraniana, Contrammiraglio Habibollah Sayyari ha dichiarato che la Repubblica Islamica é pronta a fornire vascelli, attrezzature, addestramento, ricambi e ogni genere di servizio per consentire al paese dell'Africa australe di dotarsi della forza navale più adatta alle sue necessità.

Sayyari ha inoltre dichiarato che l'esperienza operativa nei confronti asimmetrici fin qui sostenuti dalle flottiglie di pattugliamento iraniane nel Golfo di Aden e in altre zone dell'Oceano Indiano infestate da pirati potrebbero essere molto utili a questo scopo. L'IRIN é impegnata a mantenere la sicurezza e la transitabilità delle acque tra il Mar Rosso e il Golfo Persico fin dal 2008.

La Repubblica Islamica é considerata un esempio di potenziale partner economico, diplomatico, strategico e militare da molte nazioni africane che ammirano la maniera in cui Teheran ha saputo trovare una via autonoma allo sviluppo tecnologico e industriale senza dover rinnegare la propria Storia, la propria Cultura e le proprie priorità e scelte politiche.

Sgominata in Libano una cellula terrorista takfira legata ai mercenari anti-Assad!

Il Direttorato Generale di Sicurezza libanese ha comunicato il recente arresto di tre persone (di nazionalità libanese ed estera) appartenenti a un network terrorista che pianificava attentati e gesti di sabotaggio e destabilizzazione come attacchi dinamitardi e assassinii mirati.

I detenuti sono già stati sottoposti a interrogatorio e posti di fronte all'autorità giudiziaria militare che ha valutato i loro profili e visionato i materiali di cui sono stati ritrovati in possesso: esplosivi, attrezzature elettroniche per la comunicazione, armi da fuoco silenziate, documenti falsi.






Il Direttorato ha sottolineato come "Non vi sarà alcuna esitazione a perseguire gruppi terroristi, gang di sovversivi e network dediti all'immigrazione illegale (eufemismo per il traghettamento di mercenari terroristi verso la Siria) anche se tali organizzazioni dovessero risultare legate a personalità e organizzazioni pubbliche libanesi" un chiaro avvertimento a Saad Hariri e ai suoi complici dell'Alleanza 14 Marzo.

Gli arresti sono da collegarsi all'ondata di attività di sicurezza scatenatasi nel Paese dei Cedri dopo i due sanguinosi attentati esplosivi di Dahiyeh e di Tripoli Siriaca che hanno fatto dozzine di morti e centinaia  e centinaia di feriti.


"Bandar Bush" sull'orlo del licenziamento? Voci insistenti a Riyad sulla possibile rimozione dello sfortunato capo dei Servizi!

Certamente le fortune del Principe Bandar bin Sultan, dopo essere riuscito a far "fuori" il diarca Principe Muqrin ed essere rimasto quasi incontrastato a far funzionare 'dietro le quinte' il baraccone di Casa Saoud non sono state eccellenti: prima l'attentato nella stessa sede dei suoi servizi segreti che lo ha lasciato gravemente ferito per mesi e impossibilitato a giocare un ruolo attivo nell'agone politico, poi, appena riemerso da lunghi periodi di terapia, lo smacco del fallimento diplomatico con Putin e la frustrazione del suo 'complotto chimico' volto a scatenare un intervento militare Usa contro la Siria.

Adesso, a completare l'oltraggiosa fortuna che si accanisce da tempo contro il rampollo della dinastia saudita starebbe per arrivare un 'licenziamento' (probabilmente sottoforma di 'promozione' a qualche sede diplomatica occidentale di secondo rango) dal ruolo di capo dei Servizi di Riyadh, almeno così sostiene una apparentemente bene informata (ma anonima) fonte saudita ripresa dall'emittente iraniana PressTV e da altri outlet mediatici del Golfo Persico.

Alla corte di Saoud, pare, il rango principesco non é uno scudo efficace contro una tanto lunga e imbarazzante serie di sconfitte e inciampi.

martedì 8 ottobre 2013

A Gaza esistere é resistere: una foto esemplare del carattere indomito del popolo di Palestina!

Senza le trombonate insincere con cui i media dell'ipocrisia globale imperialista incaricano le Giovanne Botteri (iene che hanno fatto carriera cantando le lodi dei bombardatori della Serbia) di berciare esaltando dubbie 'eroine anti-talebani' questo ragazzo palestinese di Gaza, interrotto nei suoi studi da uno dei lunghi black-out che assillano la vita del ghetto assediato per effetto dello strangolamento economico sionista, ha preso libro e quaderni e ha trovato, su un marciapiede, un angolo di cemento illuminato da una vicina vetrina di bottega, rischiarata da un generatore a combustibile.

Come Archimede che tracciava in terra i suoi circoli, il ragazzo si é seduto e a quella luce ha ripreso i suoi studi e i suoi esercizi. La luce, che si diffonde liberamente nell'aria, non può essere bloccata o fatta pagare e vogliamo immaginare che tutti i passanti che lo abbiano incrociato durante la sua sessione di studio 'outdoor' si siano augurati che il futuro di quel ragazzo gli riservi la soddisfazione di vedere premiate la sua costanza, la sua diligenza e la sua umiltà.

Perché molte cose possono essere bloccate, lesinate, fatte pagare a prezzi da strozzo, ma la DIGNITA', di cui la popolazione di Gaza è maestra e sulla quale detiene un monopolio pressoché mondiale non può essere comperata e venduta ed é proprio su quella DIGNITA' che l'Asse della Resistenza conta per poter vedere, un domani, la popolazione della Striscia restituita alla pienezza dei suoi Diritti!

Ecco il link dell'intervista radiofonica rilasciata ai microfoni di IRIB - Italian Radio, emittente ufficiale della Repubblica Islamica!

Siamo lieti di comunicare ai nostri lettori che, la costanza con cui questo blog continua a proporre news e analisi sul Medio Oriente e la cura con cui esse vengono preparate e presentate, ha cominciato a portare un po' d'attenzione anche dal mondo dei media 'convenzionali' su questa testata e i suoi redattori.

Per la terza volta (dopo precedenti interviste riguardanti nuove rivelazioni sul 'Caso Hariri' e la situazione in Egitto dopo la deposizione di Mursi) l'IRIB - Italian Radio, voce radiofonica ufficiale della Repubblica Islamica dell'Iran ha voluto interrogare il Caporedattore Suleiman Kahani, questa volta riguardo le aperture diplomatiche accennate tra Teheran e Washington.

Come potete udire a cliccando questo link, le considerazioni di Kahani sono risultate improntate a un cauto ottimismo, pur dovendo comunque fare presente la nefasta influenza della lobby filosionista sugli ambienti governativi Usa, specialmente nei confronti di coloro i quali ambiscono continuare la carriera politico-diplomatica al di là dell'orizzonte del secondo mandato presidenziale di Obama.

Importante vittoria dell'Esercito di Assad che libera una nuova via di comunicazione tra Hama e Aleppo!

Dopo avere cacciato dai dintorni di Khanasser ogni rimanente cellula terrorista straniera le truppe di Assad hanno percorso nella sua interezza l'arteria di traffico che attraverso quella cittadina collega Hama con Aleppo, eliminando dozzine di mine e congegni esplosivi e riaprendo la strada al traffico civile e militare.

Questa vittoria ha lo stesso calibro di  quelle di Qusayr e Talkalakh, e dimostra ancora una volta come in Siria le battaglia non siano tanto attorno al possesso di aree di territorio visto che i terroristi takfiri sono troppo deboli per poter stabilmente occupare estensioni di terreno ma attorno agli snodi logistici e ai varchi di confine tramite cui i miliziani mercenari ricevono armi, denaro e munizioni.

Adesso non solo sarà più facile per le forze regolari far transitare rifornimenti e rinforzi verso la metropoli del Nord ma ai takfiri in provincia di Hama non arriverà più un centesimo o un proiettile, costringendoli a ritirarsi verso i confini Irakeni o Giordani.

lunedì 7 ottobre 2013

Assad riceve a Damasco il delegato dell'Anp Zaki Abbas: "Siria e Palestina sempre unite nonostante complotti e aggressioni!"

Nella giornata di ieri il Presidente della Repubblica Araba di Siria Bashir al-Assad ha ricevuto il delegato dell'Anp (Autorità Nazionale Palestinese) Zaki Abbas: pur non condividendo o approvando l'atteggiamento dell'Autorità che continua a prestarsi a un superficiale e infruttuoso 'gioco delle parti' con il regime ebraico di occupazione della Palestina nell'ambito dei cosiddetti 'colloqui di pace' (che in tutti gli anni dalla loro firma non hanno portato nulla al popolo palestinese eccetto per un disonorevole regime di 'bantustan') il Presidente Assad ha reiterato il totale sostegno siriano alla Causa palestinese.

Assad ha inoltre ripetuto che gli attuali eventi in corso in Siria, con l'insorgenza terrorista mercenaria stimolata dagli Stati alleati dell'imperialismo americano e sionista non hanno per niente modificato l'atteggiamento siriano nei confronti dei Palestinesi anche se un trascurabile numero di profughi residenti in Siria si é unito alle bande criminali; la maggior parte dei Palestinesi é rimasta fedele al Governo centrale e la coesione tra ospiti e ospitati in questi ultimi mesi di incertezza e lotta é soltanto aumentata".

Zaki ha espresso la sua solidarietà e quella di tutta l'Anp verso Damasco e il suo popolo augurando che le forze armate siriane, forti del sostegno incondizionato della cittadinanza, sappiano presto reprimere anche le ultime faci di attività terroristica. Il rappresentante palestinese ha giustamente osservato che un eventuale indebolimento delle potenzialità economiche, politiche e militari della Siria si tradurrebbe in un netto guadagno di Israele che infatti in questi mesi non ha fatto mancare il suo supporto alle bande criminali wahabite, nel Golan occupato e nell'immediato retrofronte dello stesso.

La 27esima flottiglia della Marina Iraniana salva per due volte una petroliera dagli attacchi dei pirati!

Secondo quanto riportato nella giornata di ieri dal Contrammiraglio Siavash Jarreh, la Ventisettesima Flottiglia della Marina Iraniana, attualmente in missione nella parte occidentale dell'Oceano Indiano avrebbe messo in fuga per ben due volte sciami di imbarcazioni pirata provenienti dalle coste somale che stavano per dare l'assalto a una petroliera di Teheran.

Dopo aver sventato il secondo tentativo di attacco le navi iraniane (il cacciatorpediniere Sabalan e la portaelicotteri Kharg) hanno scortato la nave mercantile fin oltre le bocche di Bab el Mandeb, consentendole di entrare nelle più tranquille acque del Mar Rosso.

L'intervento contro i pirati é ormai l'ennesimo di una lunga serie di ingaggi coronati da successo che testimoniano l'importante ruolo svolto dall'Iran nella protezione dei commerci e della libertà di navigazione nelle acque internazionali, non soltanto a beneficio di navi della propria flotta commerciale, come testimoniato dall'International Maritime Organization.

Una ventina di giorni fa la Ventisettesima Flottiglia dell'IRIN aveva fatto scalo in visita di cortesia a Port Sudan, nel quadro delle relazioni amichevoli tra Teheran e Khartoum.


La Fratellanza Musulmana cerca di attaccare le manifestazioni in ricordo della Guerra del Ramadan: 50 i morti!

Per gli Egiziani di qualunque tendenza politica il ricordo della Guerra del Ramadan del 1973, quando i commandos di Saad Shazli sfondarono la Linea Bar-Lev riconquistando il Sinai e le batterie di missili 'Qvadrat' e 'Malyutka' distrussero dozzine di jet e centinaia di carri armati sionisti costringendo Nixon ad attivare i piani di mobilitazione NATO previsti in caso di guerra convenzionale in Europa e a ricattare i Colonnelli fascisti greci per far fare scalo ai jet da trasporto impegnati a rimpinguare l'arsenale sionista falcidiato dalle perdite, costituisce un fortissimo motivo d'orgoglio nazionale.

Si può solo immaginare quanto odio, vero e proprio odio, abbia causato nei ranghi della popolazione il tentativo settario e miope dell'Ikhwan di mobilitare poche migliaia di fanatici nel tentativo di forzare i blocchi eretti da polizia e forze di sicurezza a protezione del raduno di Piazza Tahrir dove cittadini di ogni estrazione rendevano omaggio al quarantesimo anniversario delle battaglie del '73 domandando la chiusura dell'ambasciata sionista, l'interruzione dei rapporti con Tel Aviv e il ripudio del Trattato di Camp David.

Infine, la reazione delle forze governative contro gli assalti dei fanatici dell'Ikhwan, che sono arrivati nuovamente all'uso di armi da fuoco, ha causato una cinquantina di morti tra il centro della capitale e i distretti di Garden City, Manial e Shubra al-Kheima.

domenica 6 ottobre 2013

"Occhio per Occhio, Dente per Dente!" Sgherri sionazisti accecano bambino palestinese, la Resistenza colpisce i miliziani sionisti a Ramallah!

Nel Talmud tanto caro ai sionisti sta scritto che chi causa la perdita di un occhio altrui deve essere similmente accecato; oggi l'autoproclamato 'popolo eletto' ha avuto una dimostrazione pratica di quanto predicato nel suo testo sacro quando i miliziani armati che occupano la colonia illegale di 'Psagot' (vicino Ramallah) sono stati raggiunti dal fuoco vendicatore di militanti della Resistenza palestinese che hanno fatto pagare loro la mutilazione sofferta il giorno prima da Musab al Sarhaneh, bambino di appena sei anni residente nel campo profughi di Al-Fawwar (presso Al-Khalil).
Musab é stato accecato all'occhio destro da un proiettile d'acciaio 'giacchettato' in gomma, che le truppe sionaziste utilizzano regolarmente contro le indicazioni di sicurezza mirando alla testa dei loro bersagli (i proiettili rivestiti in gomma dovrebbero venire sparati da lunga distanza solo agli arti per non causare ferite gravi, invece i sionazisti mirano apposta alla testa da vicino per mutilare e uccidere).

Puntualmente é scattata la rappresaglia: i miliziani armati sionisti che occupano illegalmente la terra palestinese, ai sensi della Legge Internazionale sono da considerarsi "paramilitari coinvolti in una invasione" e non possono IN ALCUN MODO venire equiparati a civili. Quindi l'attacco alla loro base é un legittimo atto contro un bersaglio militare.
Uno degli occupanti dell'avamposto sionista, colto al collo da un preciso proiettile, é stato ricoverato d'urgenza. La redazione di Palaestina Felix si augura che le sue ferite possano rivelarsi il più gravi possibile.

Pena di morte in contumacia per ex-ufficiale libanese collaborazionista, coinvolto anche nella morte di Hariri Sr!

L'ex-ufficiale dell'Armee Libanaise Ghassan al-Jidd, attualmente latitante all'estero (essendo fuggito dal Paese dei Cedri inseguito da mandati di cattura multipli nel 2009) é stato definitivamente condannato a morte in contumacia per le sue attività di spionaggio a favore del regime sionista di occupazione della Palestina, secondo quanto relato dal quotidiano 'Daily Star'.

Insieme a Jidd anche l'imputato Asaad Khatib é stato condannato a dieci anni di reclusione per accuse simili. Jidd avrebbe compiuto ricognizioni del luogo dove é avvenuto il bombardamento via drone del convoglio automobilistico di Rafik Hariri pochi giorni prima del suo assassinio a opera di Israele, le prove fornite da Hezbollah al tribunale militare si sono rivelate inoppugnabili al riguardo.

Hezbollah ha anche dichiarato che Jidd é stato facilitatore dell'attentato del 2004 con cui venne assassinato Ghaled Awali, comandante della milizia di Resistenza sciita martirizzato dal regime ebraico. Anche questa sentenza testimonia come la collaborazione tra il partito sciita libanese e le autorità ufficiali sia ormai altissima in tutti i campi.

Miliziani libici attaccano checkpoint dell'Esercito e massacrano quindici coscritti a Bani Walid!

Bani Walid, nella zona sirtica della Libia, é stata una delle località in cui i lealisti del regime di Gheddafi hanno tenuto duro più a lungo, arrivando persino a resistere per diverso tempo dopo la cattura e l'uccisione del fu leader della Jamarhiya, nulla di strano, quindi, che milizie revansciste continuino a girare nei suoi dintorni, come ha testimoniato, sanguinosamente, l'attentato di ieri a un posto di blocco dell'esercito regolare.

O per la sorpresa con cui l'attacco é stato condotto o per il basso livello di morale e addestramento di quella che dovrebbe essere la principale forza a difesa dello Stato e del Governo provvisorio sorto nel dopo-Gheddafi gli attaccanti sono riusciti a sterminare il complemento di truppe a guardia del blocco stradale lasciando sul terreno ben quindici cadaveri, apparentemente senza subire alcuna perdita.

Ancora una volta la Libia si dimostra ben lontana dall'aver chiuso i conti con il fazionalismo e il settarismo che sembrano mettere in pericolo le chance di una normalizzazione della sua vita civile e politica, perlomeno a breve termine.