sabato 30 agosto 2014

La Jihad Islamica rivela: "Abbiamo lanciato 3000 razzi contro obiettivi sionisti e oltre 900 colpi di mortaio!"

Dall'otto luglio in avanti, nel corso dell'ultimo, drammatico e sanguinoso confronto militare tra Tel Aviv e Gaza, le forze delle Brigate Al-Quds della Jihad Islamica Palestinese schierate nella Striscia litoranea hanno colpito obiettivi del regime ebraico con circa tremila razzi e fatto piovere sulle truppe inviate da Netanyahu oltre novecento bombe di mortaio.

Questi i numeri sciorinati dal portavoce militare dell'organizzazione filoiraniana di Resistenza nel corso di una conferenza stampa che si é concentrata sui risultati militari conseguiti in queste settimane di lotta: 60 razzi a lungo raggio sono piovuti su Tel Habib, Dimona, Al-Quds e Netanya, mentre poco più di 650 razzi 'Grad' hanno colpito bersagli più prossimi come Ashdod, Beersheba, Ashkelon and Ofkim.

Le forze di terra delle Brigate Al-Quds, inoltre, hanno contribuito efficacemente, seconde per numero di combattenti e grandezza dei loro risultati solo ai camerati delle Brigate Qassam, agli scontri di terra contro le truppe sioniste, contribuendo decisamente al pesante bilancio di perdite (circa centosettanta morti, nonostante i comandi sionisti ne ammettano meno di un terzo) che ha costretto gli invasori a ritirarsi dalle posizioni occupate ancor prima del definitivo cessate il fuoco.

Operazioni dell'esercito siriano al confine col Libano e intorno a Jobar: terroristi eliminati o messi in fuga!!

Mentre continuano i preparativi meticolosi per una vasta operazione offensiva nel Nordest della Siria, in altri teatri operativi le truppe di Assad e la Forza di Difesa Nazionale siriana non hanno interrotto le loro attività e sono costantemente impegnate a pattugliare il territorio, prevenire il re-insediamento di cellule terroriste e finire di eliminare i gruppi rimasti in esistenza o in fase di 'ibernazione'.

Una delle zone che continua a vedere un costante seppur molto diminuito livello di attività é il confine siro-libanese dove ieri, nel villaggio di confine di Tfail, un laboratorio per la costruzione di autobombe é stato individuato, attaccato e distrutto dalle truppe siriane. Cinque veicoli minati sono stati sequestrati insieme a oltre tre tonnellate di esplosivo ad alto potenziale.

Poco distante quindici terroristi che cercavano di entrare in Siria (forse in fuga dal Libano dove l'Esercito di Beirut é stato ultimamente molto attivo nel contrastarli) sono caduti in un agguato delle forze regolari e sono stati tutti abbattuti.

Attacchi aerei invece sono stati condotti nella regione di Ghouta Est, intorno a Jobar, dove numerose cellule armate stanno cercando di spostarsi dopo la caduta delle loro posizioni a Mlehia, anche questi aspiranti fuggiaschi, tuttavia, non hanno ricevuto tregua e sono stati distrutti fino all'ultimo dai jet dell'aviazione.

L'Iran si appella all'ONU contro l'incursione del drone sionista (probabilmente partito dall'Azerbaijan!)

La Repubblica Islamica dell'Iran ha consegnato un formale reclamo alla Segreteria Generale delle Nazioni Unite tramite il proprio rappresentante al Palazzo di Vetro di NY lamentando la recente violazione del suo spazio aereo da parte di un velivolo senza pilota del regime sionista di occupazione della Palestina.

Il documento specifica come la Repubblica Islamica si riservi "ogni diritto" di intraprendere azioni commisurate per la difesa del proprio territorio e della propria popolazione contro altre simili provocazioni e, a maggior ragione, contro atti ostili che potrebbero venire intrapresi contro di essa da Stati o agenzie che già in passato hanno accennato alla loro volontà di colpire il pacifico programma nucleare di Teheran.

Intanto, si moltiplicano le voci secondo cui il drone di Tel Aviv sarebbe partito dal territorio dell'Azerbaijan, confermando le supposizioni del comando aerospaziale dell'IRGC che ha escluso a priori l'ipotesi che esso potesse essere partito dalla Palestina occupata e che, visto l'alto tasso di sorveglianza a cui sottopone ogni base e nave americana nel Golfo Persico, considerava improbabile anche l'ipotesi di un lancio da una nave della marina Usa.

L'Azerbaijan pur essendo uno stato a maggioranza musulmana sciita é infiltrato a tutti i livelli del suo governo da agenti sionisti (come del resto la vicina Georgia) e ha concesso due vecchie basi aeree sovietiche a tecnici e inviati del Mossad, schermandosi con la foglia di fico giustificatoria che dette basi non sarebbero sotto il controllo governativo a causa della presenza di 'gruppi armati armeni' nella loro regione.

venerdì 29 agosto 2014

Le Brigate della Resistenza tengono conferenza congiunta nel quartiere di Shujaya: "La guerra recente ci ha unito sempre più!"

Le Brigate Ezzedine al-Qassam, le Brigate Al-Quds, le Brigate Salah ad-Din, Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, quelle Abu Ali Mustafa, quelle di Resistenza Nazionale, le Brigate al-Husseini  e altri gruppi minori della Resistenza Armata palestinese hanno tenuto una conferenza congiunta a Gaza nel quartiere devastato di Shujaya, che per molti giorni é stato occupato dalle truppe di terra sioniste nel corso dell'ultima guerra.

Tra le macerie dove l'arroganza ebraica é stata abbattuta, calpestata e sepolta dai prodigi di valore dei combattenti palestinesi i rappresentanti delle varie organizzazioni, circondati da una selva di microfoni, reporter, teleoperatori e sostenitori in delirio si sono avvicendati per testimoniare come le ultime settimane di lotta siano servite ad avvicinare tra loro le varie organizzazioni e a rendere più vicino l'obiettivo di un comando congiunto permanente per le operazioni armate contro l'occupazione sionista.

"Non siamo qui a rivendicare questo o quel contributo all'ultima, rifulgente vittoria palestinese, ma per sottolineare il valore dell'Unità Nazionale che deve fornire il suo valido e persistente supporto agli uomini della Resistenza Armata". Ha detto il portavoce ufficiale delle Brigate Qassam, Abu Obeida.

Le frottole dell'ISIS confutate da un po' di attenzione ai dettagli e da un po' di tecnologia!

Senza dubbio in mancanza dei social media e degli smartphone nessuno al mondo avrebbe mai sentito parlare del buffone 'al bagdadi' del suo sedicente 'califfato portatile' e della banda di briganti e tagliagole che segue i suoi ordini (o pretende di farlo). Ma tale uso massiccio degli strumenti di propaganda moderni (da parte di un gruppo che pretenderebbe di rifarsi a un eretico e inesistente 'islam delle origini') é solamente logico visto che, come ben sappiamo, la realtà dietro l'ISIS consiste in niente di più di una operazione psicologica di CIA e Mossad per portare avanti gli interessi ebrei ed ebreo-americani in Medio Oriente.

Ma quegli stessi mezzi tecnologici forniscono l'opportunità di svelare e confutare le PANZANE ALLUCINANTI che costituiscono il pane quotidiano del sedicente 'stato islamico' e dei suoi stupidi e inani corifei occidentali che farfugliano di 'vittorie' e 'avanzate' che NON SONO MAI ESISTITE.

Dopo aver subito 500 perdite contro undici intorno alla base aerea di Tabka in Siria l'ISIS ha cominciato a mettere online le immagini delle esecuzioni di terroristi rivali di gruppi wahabiti come 'Al-Nusra' e altre sigle simile pretendendo che si trattasse di "soldati siriani catturati". Ma un semplice esercizio di geolocazione della località ripresa nei filmati ha dimostrato che tali vittime dell'ISIS non si trovavano a Takba, nei suoi dintorni o addirittura in Provincia di Raqqa ma bensì in Provincia di Deir Ezzour dove ultimamente l'ISIS ha preso il sopravvento su elementi terroristi locali.

Drone sionista precipita vicino all'aeroporto di Bagdad: stava spiando per conto dell'ISIL???

Appena cinque giorni dopo che un velivolo senza pilota del regime ebraico dell'Apartheid é stato intercettato ed abbattuto dalla Guardia Rivoluzionaria iraniana prima che potesse giungere sull'impianto nucleare di Natanz un altro UAV sionista dello stesso identico modello é precipitato poco fuori dalla capitale irakena Bagdad, all'incirca nella zona dell'aeroporto internazionale.

E' evidente che questo velivolo sia stato lanciato dal territorio curdo, visto che i seguaci di Barzani e soci sono sempre stati camerieri e servitori degli interessi sionisti nella regione, come hanno dimostrato vari avvenimenti non ultima la recente vendita al regime di Tel Aviv di petrolio illegalmente estratto dai giacimenti che dovrebbero venire unicamente gestiti dal competente Ministero del Governo Centrale.

E perché il regime ebraico vuole spiare la capitale irakena? Forse si trattava di una ricognizione a beneficio dei terroristi dell'ISIL? Del resto, sappiamo tutti benissimo che lo scopo dei seguaci del 'califfo' Bagdadi, i cui legami col Mossad sono stati articolatamente svelati e discussi, era originariamente quello di marciare verso la capitale per rovesciare il Governo legittimo de sancire la balcanizzazione della Mesopotamia.

Solo quando la gagliarda reazione dei volontari e delle milizie sciite ha preso a calci nel sedere le colonne takfire che marciavano verso Samarra allora il Daash ha ripiegato sul 'piano B' della fasulla invasione delle province curde, per dare modo a Obama e sicofanti di gridare all'emergenza e ritornare a giocare un ruolo militare nel paese.

Nessuna tregua per i takfiri dell'ISIL nelle province di Deir Ezzour e Raqqa! Dozzine di mercenari eliminati!!

Mentre i media occidentali si spendono a cercare di magnificare, moltiplicare e fare apparire molto più potente e minaccioso del reale il miserabile 'califfato' dell'ISIL e del suo ducetto in sedicesimo Al-Bagdadi, le forze armate siriane continuano diligentemente l'opera di distruzione sul campo di qualunque cellula terrorista abbia la sfortuna di trovarsi nei mirini dei tank, delle artiglierie, degli elicotteri e dei jet di Assad.

Nella provincia di Deir Ezzour la cittadina di Muhasan é stata completamente liberata da ogni presenza terrorista in seguito a un vasto combattimento che é risultato nella morte di un famigerato capo wahabita di nome Sukkar abu Nidal Ahmad.

Questo leader takfiro era singolare in quanto era uno dei pochissimi siriani nelle fila dell'ISIL/Daash, notoriamente monopolizzato da sauditi, egiziani, libici e altri scarti di feccia umana raccolti in lungo e in largo nel Medio Oriente e in Africa.

Jet ed elicotteri (compresi quelli messi in salvo dalla base aerea di Tabka) intanto hanno continuato a colpire in lungo e in largo anche nella provincia di Raqqa  distruggendo dozzine di veicoli dei terroristi e abbattendo i miliziani che vi viaggiavano a bordo.

Quattro militari libanesi liberati a Wadi Hmeid, si continua a cercare il quinto disperso!!

C'é voluta tutta l'abilità e il coraggio dei militari dell'Armee Libanaise, ma alla fine quattro dei cinque soldati risultati dispersi dopo la recente battaglia di Arsal contro i mercenari takfiri in fuga dalla Siria sono stati liberati; essi erano tenuti prigionieri in un rifugio di terroristi che si nascondevano vicino a Wadi Hmeid.

Nell'operazione la cellula wahabita che li tratteneva é stata completamente distrutta e tutte le armi e gli equipaggiamenti che conservava sono stati confiscati dalle autorità. All'inizio di agosto un grande gruppo di mercenari estremisti aveva cercato di conquistare la cittadina di Arsal per trasformarla in una sua base operativa ma la reazione pronta ed efficace dell'Armee Libanaise ha sventato questo loro piano.

A coronare ulteriormente il successo di questa operazione arriva da fonti ufficiali dell'Esercito la conferma che nessun militare di Beirut é stato ucciso o ferito durante lo svolgimento della stessa, a dimostrazione dell'alto livello di professionalità e di efficienza degli uomini di Jean Qahwaji.

giovedì 28 agosto 2014

La Resistenza Palestinese sbugiarda i proclami di Netanyahu: "I nostri arsenali sono completamente intatti!"

Sui media sionisti e occidentali Benji Netanyahu sta apparendo a ruota libera affermando di avere causato danni irreparabili alle strutture della Resistenza di Gaza e di avere annichilito i suoi arsenali. Ovviamente a confutare tali inani menzogne basterebbe il fatto che fino all'ultimo minuto prima della tregua razzi e colpi di mortaio sono caduti su obiettivi del regime ebraico.

Ma giusto per non fare mancare nulla allo sbugiardamento di tale ridicolo personaggio le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, formazione sul cui impegno resistenziale ci siamo spesi più volte nel corso del recente conflitto armato ha pubblicato foto e filmati dei suoi arsenali dove si vedono sane e salve grandi scorte di razzi, bombe e strumenti e materiali per costruirne altre centinaia.

Se un'organizzazione minore nel vasto panorama delle Brigate Armate della Striscia ha a disposizione riserve tanto ampie possiamo scommettere certamente che quelle delle Brigate Qassam di Hamas ed Al-Quds della Jihad Islamica saranno ancora più ricche, nutrite e sicuramente stoccate e protette!

Al-Hamra riconquistata dalle truppe irakene, Tikrit e Biji sottratte agli attacchi e ai raid dell'ISIL!!

Fonti del Comando Supremo delle forze armate irakene hanno confermato che i terroristi dell'ISIL sono stati espulsi dal piccolo centro di Al-Hamra, nell'hinterland di Tikrit, nella Provincia di Salahuddine. Il successo dell'offensiva governativa é superiore a quanto possa sembrare di primo acchito visto che Al-Hamra, sulla carta nulla più di un grosso villaggio, veniva usato dai militanti takfiri come 'trampolino' per compiere raid e attentati verso il capoluogo di provincia.

Con questa località tornata sotto il controllo governativo non sarà più possibile per i mercenari wahabiti spingersi ad attaccare Tikrit. Anche un'importante arteria stradale che arriva fino alle strategiche raffinerie di Biji é stata ripulita da ogni presenza terrorista e presidiata dalle forze di Bagdad.

Così un altro importante obiettivo viene sottratto ai ripetuti (per quanto inutili) assalti del sedicente 'stato islamico'. Contemporaneamente un'altra operazione militare, questa volta nei dintorni di Fallujah, é risultata nella distruzione di un convoglio terrorista. Oltre venti militanti sono stati abbattuti e tutti i loro veicoli distrutti o catturati.

Rastrellamenti attorno ad Arsal, l'Armee Libanaise cerca soldati dispersi, forse catturati dai takfiri!!

Nel corso dei combattimenti che nei primi di agosto videro le forze dell'Armee Libanaise distruggere i gruppi wahabiti che cercavano di prendere il controllo della cittadina di Arsal, lungo il confine siriano, un certo numero di militari di Beirut risultarono dispersi. Dopo accurate ricerche risulta probabile che molti di loro possano essere ancora in vita, forse catturati da quel che resta delle cellule estremiste andate "in sonno" dopo la sonora sconfitta ricevuta.

Per localizzare i loro camerati i militari del Paese dei Cedri si sono nuovamente mobilitati nel Nord del paese conducendo una serie di raid e pattugliamenti che hanno portato a sporadici scontri e sparatorie, dimostrazione che la presenza takfira nella zona, pur ridotta non é stata ancora totalmente sradicata.

Il Primo Ministro Tammam Salam ha dichiarato in sede ufficiale che "Nessuna forma di clemenza o comprensione sarà esercitata nei confronti di terroristi che mettono in pericolo la stabilità e la sovranità del paese, violando i nostri confini e minacciando il nostro popolo o nuocendogli in qualunque maniera".

Nel tredicesimo anniversario del suo martirio PALAESTINA FELIX dedica la vittoria di Gaza ad Abu Ali Mustafa del PFLP!!!!!

Nell'estate del 2001, esattamente 13 anni fa, il criminale regime ebraico di occupazione della Palestina assassinava a tradimento il dirigente del PFLP Abu Ali Mustafa, il cui nome é oggi eternato nella sigla delle Brigate Armate di tale organizzazione, a lui sempiternamente dedicata.
Cogliamo l'occasione per ricordare ai nostri lettori la fulgida figura di leader e di combattente che Abu Ali ha incarnato fino al momento del sacrificio supremo e grazie al cui esempio giovani che magari non hanno mai visto di persona questo dirigente o udito dal vivo le sue parole continuano ad aderire al Fronte Popolare e a rinsanguare i suoi ranghi.

Anche nell'ultima guerra di Gaza pur potendo contare su poco meno di 1000 militanti addestrati le Brigate Abu Ali Mustafa hanno fatto la loro parte lanciando dozzine e dozzine di razzi contro obiettivi sionisti, centinaia di colpi di mortaio e cooperando con altre organizzazioni di Resistenza come le Brigate Qassam e Al-Quds.

Oggi più che mai, tra le macerie di Gaza la figura del Compagno Abu Ali Mustafa si alza torreggiando come quella di un gigante e risponde PRESENTE! all'appello accorato del Popolo di Palestina in cerca di coraggio e ispirazione per le lotte che verranno!

mercoledì 27 agosto 2014

Ecco come l'Esercito di Assad ha smontato ed evacuato l'intera base aerea di Tabka, menando per il naso i takfiri dell'ISIL!!

Quando si sa di fare bene il proprio lavoro le soddisfazioni sono all'ordine del giorno e si ha sempre la sicurezza che, contro ogni calunnia, maledicenza tendenziosa e offesa gratuita alla fine della fiera i fatti saranno sempre lì a darci ragione a dispetto di ogni tentativo, ignorante, ipocrita o interessato, di gettare fango sulle nostre persone e sulle nostre opere.

Riceviamo adesso dalle nostre fonti siriane il 'breakdown' delle operazioni di smantellamento ed evacuazione della Base Aerea di Tabka: "Pochi giorni prima dell'attacco alla base aerea di al-Tabqa, il comando dell'Esercito Arabo Siriano aveva inviato la 124.ma Brigata aeroportata della Guardia Repubblicana, che costruì un perimetro intorno alla base contro eventuali attentatori suicidi".

"Fatto ciò e presidiato il perimetro di sicurezza, quel che restava della Brigata aiutò i tecnici della base a smantellare tutte le apparecchiature radar e tutti i sistemi antiaerei, mentre elicotteri e jet, una volta terminate le incursioni programmate, vennero riforniti e spostati vero altri aerodromi".

"Velivoli da carico pesanti modello IL-76 atterrarono a Tabka e senza sosta caricarono personale, apparecchiature, munizioni, carburante e parti di ricambio fino a svuotare completamente la struttura di ogni bene o attrezzatura, nonché, chiaramente, di tutto il personale".

"A quel punto, dopo avere inferto perdite in eccesso di 450-500 unità ai miliziani takfiri che erano ancora bloccati dalle difese esterne del perimetro, nel corso di una sola notte tutti gli ultimi difensori vennero trasportati via: il costo in vite umane di questa operazione é stato di 11 martiri per le fila siriane".

UNDICI MORTI CONTRO CINQUECENTO.

Un plauso all'ignoto redattore del "Secolo XIX", quotidiano che l'altro giorno farneticava di 'cinquecento soldati di Assad morti nella battaglia vinta dall'ISIS'.

Cinquecento morti ci sono stati, é solo che erano dell'ISIS.

L'Iran rivela: "Il drone sionista non é partito dalla Palestina ma dal territorio di un regime venduto a Tel Aviv!"

Il drone sionista intercettato e abbattuto dalla contraerea della Repubblica Islamica prima che potesse giungere in vista dell'impianto nucleare di Natanz non é decollato dalla Palestina occupata, bensì dal territorio di un regime locale che si é venduto ai sionisti come trampolino per la loro ricognizione.

Fin dal momento del rilascio delle foto dell'UAV sionista gli esperti di cose aeronautiche si erano divisi sul fatto se fosse possibile che tale modello di velivolo senza pilota potesse arrivare sull'Iran partendo dal regime dell'Apartheid o se piuttosto non fosse stato lanciato da una nave americana nel Golfo Persico.

Nel primo caso, comunque, uno o più stati regionali avrebbero dovuto permettere all'apparecchio di sorvolare i loro territori. Adesso l'Iran dichiara di sapere benissimo quale stato vicino si sia macchiato di tale connivenza con l'occupazione sionista e che prenderà le dovute misure in risposta a tale atto ostile.

Il leader della Jihad Islamica celebra la vittoria di Gaza: "Nessuna fiducia in alcun 'negoziato'; esiste solo la lotta armata!"

Ancora una volta viene dimostrato coi fatti che l'unico linguaggio inteso dalla mostruosa entità sionista di occupazione é quello delle armi e che nessuna concessione si può aspettare da Tel Aviv, eccezion fatta per quelle strappate sul campo di battaglia infliggendole danni insopportabili dal punto di vista economico, politico, tattico.

Questo in sintesi il pensiero del leader supremo della Jihad Islamica Ramadan Shallah che, intervenendo poco dopo l'annuncio del cessate il fuoco permanente ottenuto dalla mediazione egiziana ha ammonito il Popolo di Palestina a restare preparato a nuove prove visto che la lotta testé conclusa a Gaza é solo il prodromo di altre che porteranno eventualmente alla distruzione del regime ebraico.

Shallah ha poi ringraziato tutti gli attori statali e non statali che hanno dato il loro contributo ad armare, addestrare e perfezionare le unità combattenti delle Brigate palestinesi, tra cui le Brigate Al-Quds della Jihad.

DOPO SETTE SETTIMANE DI MARTIRIO GAZA HA VINTO -- النصر فيفا !!!! النصر فيفا !!!!ا لنصر فيفا !!!!

Finalmente la tenacia e la continua Resistenza Armata, unico linguaggio compreso da Tel Aviv, hanno avuto ragione dell'ostinazione assassina di Benji Netanyahu e dei suoi complici europei e americani. Una tregua senza limite é stata accettata dalle parti con la mediazione egiziana, inoltre il regime ebraico di occupazione ha dovuto accettare di aprire i varchi alle frontiere e di allentare il blocco navale contro le coste della Striscia.

Ma la Resistenza Palestinese ha tenuto la questione dei suoi armamenti e della legittimità della lotta armata fuori da qualunque clausola di accordo, quanto a "riconoscimenti" dell'occupazione sionista nemmeno a parlarne, Hamas e le altre fazioni armate continueranno a lottare fino alla completa distruzione dell'entità razzista dell'Apartheid e alla sua sostituzione con un regime veramente democratico.

Sami Abu Zuhri di Hamas ha dichiarato questo giorno "una enorme vittoria per Gaza e per tutta la Palestina" e ha invitato la popolazione a celebrarlo con gioia. Ma già migliaia di Palestinesi erano sciamati per le strade agitando stendardi di Hamas e delle varie brigate combattenti, condividendo dolci e bibite e tutto quel poco che in un territorio martoriato come quello del ghetto assediato possa essere recuperato per festeggiare la fine di un incubo e l'alba di un domani migliore.

martedì 26 agosto 2014

"Li abbiamo visti uscire fuori dal sotto suolo, si muovevano come fantasmi!!" Come la Brig. 'Golani' é stata fatta a pezzi a Gaza!!

Come tredici soldati israeliani dalla unità di elite dell'esercito israeliano Golani sono stati uccisi e altri 50 sono rimasti feriti nel quartiere di Shehaiya, ad est della Striscia di Gaza: c 'è uno dei sopravvissuti che lo ha raccontato per il sito web israeliano Wala. Fu tra i soldati che scortavano veicoli blindati a piedi.

 "L'atmosfera nella unità era molto difficile. E' stata molto dura, una cosa mai vista. Abbiamo visto il comandante dell'unità ferito in una pozza di sangue e la sua gamba amputata. Il suo vice è stato ucciso, e anche il comandante dell'operazione é stato colpito e il l comandante dell'unità di intelligence militare è rimasto gravemente ferito ", ha detto iniziando la sua testimonianza.

In un primo momento hanno pensato che il veicolo blindato che trasportava i soldati fosse stato colpito da un missile Kornet (il terrore dei carri armati). Ma si è scoperto che si trattava di un enorme ordigno che è esploso nel suo percorso. "Eravamo di fronte a fantasmi sorti dalla terra che hanno attaccato i veicoli e i soldati senza prestare attenzione ai carri armati e non sapevamo cosa fare, stavamo apprendo il fioco in tutte le direzioni, su bersagli invisibili ...".

"I soldati feriti o uccisi giacevano a terra, difficili da identificare a causa delle mutilazioni. Molti di noi piangevano perché non avevano mai visto una scena del genere nella loro vita. Quando il confronto si é concluso, non siamo stati in grado di distinguere tra gli organismi quelli dei nostri amici, se erano vivi o morti.

Un altro soldato israeliano che era anche sul posto aveva riferito a sua madre in una telefonata: "Ci hanno bombardato, ci hanno distrutti, ci hanno bruciato ... poi abbiamo dovuto strisciare sul ventre alla ricerca dei brandelli e pezzi dei nostri compagni caduti, dopo la fine dei combattimenti, perché un ufficiale ci ordinò di rastrellare il campo di battaglia ... era estremamente difficile c'erano corpi così mutilati, queste immagini mi tormenterrano la mia mente per sempre, non ho potuto dimenticare i momenti passati alla ricerca dei "resti" di miei amici .. ".

Nonostante la feroce censura, alcuni media israeliani hanno pubblicato frammenti specifici per capire in quale deplorevole stato è il morale dei soldati dell'IDF. "In questi ultimi giorni, il numero di soldati che sono risutati feriti nel piede e la gamba è curiosamente moltiplicato ... quindici soldati israeliani sono stati elencati con lesioni agli arti inferiori, che permettono loro di essere ricoverati in ospedale ed evitare di combattere contro i palestinesi a Gaza

Nuove sconfitte per l'ISIS, le forze irakene riprendono tre villagi e un'importante strada intorno a Jalawla!

Forze aeree e di terra del Governo centrale irakeno hanno cacciato i militanti dell'ISIS da tre villaggi nei dintorni di Jalawla, località della Provincia di Diyala già liberata da ogni presenza takfira. Grazie al sostegno delle forze aeree é stato possibile ripulire e controllare anche un'arteria stradale di grande importanza.

Inotre un tentativo dei takfiri di spingersi verso la città sciita di Tuz Khormato é stato bloccato e respinto dalle forze regolari e dalle milizie locali che hanno inflitto dozzine di perdite agli aggressori distruggendo molti loro veicoli armati.

L'Iran annuncia: "Aumenteremo i nostri sforzi per armare la Resistenza palestinese anche in Cisgiordania!"

Un interessante risvolto della fallita ricognizione a mezzo drone tentata dal regime ebraico sopra l'impianto nucleare di Natanz; dopo avere abbattuto il velivolo intruso e averne recuperato gli organi ottici ed elettronici il Comando della Forza Aerospaziale della Guardia Rivoluzionaria per mezzo del suo Capo Amir Ali Hajizadeh ha dichiarato che l'IRGC moltiplicherà i suoi sforzi per fare arrivare armi sofisticate e know-how tattico e tecnico alla Resistenza Palestinese anche in Cisgiordania in modo da poter confrontare l'occupazione militare sionista su più fronti possibile.

Il messaggio rende chiaro come ormai non sia più possibile per Tel Aviv agire indisturbatamente in spregio alle minime regole di convivenza civile con gli Stati vicini e circonvicini e che ogni azione provocatoria del regime dell'Apartheid sionista incontrerà dure reazioni che in ultimo causeranno il collasso del suo iniquo regime di occupazione militare della West Bank e dell'assedio strangolante imposto contro Gaza.

"L'Iran risponderà a tono a ogni provocazione e a ogni aggressione, sotto qualunque circostanza, consegnando a chi osi sfidarlo o colpirlo una risposta schiacciante e annichilente". Ha dichiarato il Generale Hossein Dehqan, Ministro della Difesa della Repubblica Islamica.

lunedì 25 agosto 2014

Lo Sceicco Qassem di Hezbollah: "L'ISIS é al capolinea, combatterlo vuol dire combattere il sionismo!"

Il Vice Segretario Generale del Movimento di Resistenza Islamica in Libano, Hezbollah, lo Sceicco Naim Qassem, ha sottolineato che l’ISIS è un organismo finito, aggiungendo che combattere questa banda wahabita è parte della guerra contro il regime israeliano.

"L’Isis ha già raggiunto il picco e ora è il momento del suo declino; Questo processo continuerà fino alla sua totale eliminazione", ha spiegato definendo l’organizzazione Takfiri come una minaccia per il mondo, la regione e, naturalmente, il Libano.

In questo contesto, il capo di Hezbollah ha spiegato nel suo discorso che ognuno deve fermare questo pericolo, e questa responsabilità non può cadere solamente sulla Resistenza.

"I takfiri hanno cercato di provocare una crisi religiosa nella regione e anche in Libano, però, è ormai chiaro a tutti che questo non è un conflitto religioso, ma politico", ha aggiunto.

Lo sceicco Qassem ha affermato che impedire gli effetti della crisi in Siria in Libano è parte della lotta contro il regime di Israele, e in questo senso, ha affermato che Hezbollah deve essere vigile su tutti i fronti.

Fatti e precisione contro Balle e Propaganda: Palaestina Felix é sempre un passo avanti!

Una doverosa precisazione accompagnata da una mappa che SPUTTANA TOTALMENTE gli allarmismi interessati di Obanana e del suo coro di media addestrati. In foto vedete CHIARAMENTE le zone EFFETTIVAMENTE CONTROLLATE dai ciabattari dello 'stato islamico', il loro tanto vantato 'califfato' corrisponde alle località dipinte in giallo senape. A questo punto anche le pulci del mio cane possono dichiarare un 'califfato' nella sua cuccia e siamo certi che qualche cialtrone come Paolo Mieli, Vittorio Feltri o Marco Travaglio suonerà l'allarme e spiegherà l'opportunità di permettere all'USAF di condurre raid e bombardamenti sul canile del mio setter inglese.

In azzurro si vedono le zone dove di tanto in tanto gruppi di ciabattari dell'ISIS si azzardano a far vedere i loro brutti musi prima di venire presi a cannonate e messi in fuga come accade continuamente da metà giugno in poi, da allora, da quando sospette manovre nelle forze armate ancora piene di ufficiali nominati e addestrati dagli Usa lasciarono loro criminalmente liberi di occupare alcune località non una vittoria 'importante' é stata riportata da tali mercenari takfiri.

Durante le recenti operazioni di difesa della Base Aerea di Tabka in Siria, coronate da successo e dallo sterminio di almeno 500 wahabiti dell'ISIL l'Alto Comando delle Forze Armate di Damasco di concerto con l'Aviazione aveva deciso di evacuarla visto che una resistenza a oltranza su quella posizione avrebbe disperso energie che andavano concentrate altrove per una prossima offensiva a vasto raggio in tutta la Provincia di Raqqa.

Nessuno lo sapeva, altrimenti non sarebbe stata un'operazione segreta; mentre commando dell'Esercito e della Forza Aerea tenevano a bada i takfiri uccidendone dozzine su dozzine un rapido ponte aereo smontava ogni apparato radar e missilistico ed evacuava tutte le riserve di parti di ricambio, munizioni, carburante, personale specializzato, mentre jet ed elicotteri si spostavano su altre basi.

Infine la base é stata abbandonata, per superiori ragioni strategiche, non é 'caduta', non é stata 'conquistata', l'ISIL non ha guadagnato niente se non hangar vuoti e strisce di asfalto in mezzo al nulla. Ed é comprensibile visto che, a differenza di altre posizioni che sono state difese all'estremo (tipo la prigione centrale di Aleppo) la Base Aerea di Tabka non apre la porta a nessun altro obiettivo.

Quindi non vi é stata alcuna 'sconfitta' per le armi siriane a Tabka, anzi, sono stati salvati uomini e mezzi che risulteranno preziosi in altre operazioni e che costruiranno nuove future vittorie, tra cui anche la liberazione della stessa Tabka oggi abbandonata e di Raqqa tutta.

PALAESTINA FELIX non ha nulla da 'rettificare' o da 'correggere', le nostre informazioni che arrivano quasi sempre da persone in loco nei territori dove avvengono i fatti si sono sempre rivelate esatte e veritiere alla prova dei fatti.

domenica 24 agosto 2014

La contraerea della Repubblica Islamica abbatte un drone sionista diretto verso l'impianto nucleare di Natanz!!

Il Comando delle Forze Aerospaziali della Guardia Rivoluzionaria Iraniana ha confermato in serata di avere con successo intercettato e abbattuto un drone sionista che dopo aver violato lo spazio aereo della Repubblica Islamica stava puntando in direzione dell'impianto nucleare di Natanz. La carcassa del velivolo senza pilota é stata poi individuata e raccolta.

Evidentemente l'entità ebraica di occupazione della Palestina voleva raccogliere informazioni sulla struttura in vista di un possibile futuro attacco al pacifico programma nucleare iraniano cui Teheran ha pienamente diritto in quanto firmataria del TNP, al contrario di Tel Aviv che mantiene un arsenale nucleare illegale di centinaia di testate atomiche.

Il Generale Ramezan Sharif, Direttore delle Pubbliche Relazioni dell'IRGC ha confermato che tecnici ed esperti della Guardia Rivoluzionaria sono già al lavoro per scaricare e interpretare tutte le informazioni contenute negli organi elettronici dell'apparecchio.

Non é la prima volta che l'Iran abbatte oppure neutralizza droni di potenze imperialiste sui propri cieli, dimostrando la precisione della sua rete di difesa aerea e la raffinatezza delle sue capacità tecniche ed elettroniche.

Ennesimo inutile attacco dell'ISIL contro Biji respinto dalle forze irakene: eliminate dozzine di wahabiti!!

Nel disperato tentativo di tenere dietro agli alti lai gettati dalla fanfara mediatica imperialista diretta da Washington e dalla Lobby a Sei Punte gli straccioni dell'ISIL sono stati messi in frenesia dai loro burattinai a stelle (di Davide) e strisce per cercare di giustificare i progettati interventi americani in Siria e in Irak.

Ma tutto quello che riescono a ottenere é una sconfitta dietro l'altra  come successo anche oggi presso la strategica raffinera di Biji in Irak, che i terroristi mercenari hanno provato nuovamente ad attaccare. Anche questa volta sono stati respinti con gravi perdite, che si aggiungono a quelle subite nell'abbandono della diga di Mosul, abbandonata (forse di concerto?) dai miliziani curdi in mano all'ISIL e riconquistata invece dalle forze del Governo di Bagdad.

Per cercare di rallentare l'avanzata delle forze regolari irakene i takfiri si sono ridotti a distruggere i ponti di Jalawla, ma unità del genio stanno già convergendo sulla zona per costruire valichi ad hoc e permettere ai loro camerati di proseguire l'opera di inseguimento e distruzione dei terroristi.

A luglio impennata del 40 percento nelle esportazioni petrolifere iraniane verso la Cina!

La Compagnia Petrolifera Nazionale Iraniana ha rivelato che a luglio 2014 le esportazioni di greggio verso la Cina sono cresciute del 40,6% rispetto allo stesso periodo del 2013, seguendo un trend in costante ascesa da anni e arrivando a toccare punte di oltre mezzo milione di barili di greggio esportati giornalmente verso il 'Regno di Mezzo', avido di energia per mantenere alto il tasso di crescita della sua rampante economia.

Estendendo la rilevazione ai primi sei mesi dell'anno, l'incremento é anche maggiore, toccando quasi il 50 per cento (il 48, per essere esatti). Beijing ormai importa oltre il 10 per cento del suo fabbisogno energetico dalla Repubblica Islamica e sembra voler puntare sempre più fortemente su questa ottima e costante 'liaison' nel medio periodo.

In questo modo Teheran si assicura contro voltafaccia e sanzioni da parte dell'incostante e inaffidabile mercato occidentale, sottomesso alle ubbie di Usa e regime ebraico e incapace di condurre una politica energetica strettamente legata ai propri interessi.

I terroristi di Obama sconfitti ancora una volta a Tabka! L'Esercito di Assad si prepara all'offensiva finale!!

Per la terza volta in pochi giorni gli straccioni del Daash/ISIL si sono fatti massacrare a centinaia tentando di attaccare la base aerea di Tabka nella provincia di Raqqa. Il motivo é semplicissimo. Obama, che sta venendo anticipato e superato a destra e a manca, vorrebbe fare apparire la situazione "d'emergenza" in maniera da poter giustificare un intervento unilaterale in Siria per tentare di ridurre o cancellare lo smacco subito esattamente un anno fa a opera di Vladimir Putin e della sua coraggiosissima decisione di dichiarare Damasco "off-limits" a qualunque opzione di attacco NATO. Ma ormai l'equazione sul terreno é talmente cambiata a favore delle forze armate nazionali siriane che ogni tentativo di attacco alla munitissima posizione non fa che accelerare il ritmo di perdite dei takfiri del Daash e facilitare ulteriormente il prossimo compito dell'Esercito di Damasco che presto sarà impegnato in una vasta offensiva per riprendere definitivamente il controllo di una zona dove barbuti wahabiti sono stati fin troppo liberi di scorrazzare.

Ovviamente non vi era un'opzione alternativa: le forze militari siriane erano limitate e tentare di difendere ogni provincia della nazione non era una possibilità praticabile: "Chi vuol difendere tutto non difende niente", come diceva Federico il Grande e la zona popolata e fortemente industrializzata delle grandi città da Damasco fino a Latakia ed Aleppo aveva la priorità su regioni periferiche come quelle di Deir Ezzour e Raqqa.

Ma ormai il tempo della resa dei conti é vicino anche per queste zone.