martedì 22 settembre 2015

"ISIS in CRISIS" Catena di morti tra i comandanti del Daash, fosse comuni nascoste per occultare le perdite!

Nel corso della vasta offensiva a Nord di Biji le Truppe di Mobilitazione Popolare irakene hanno eliminato 'Mustafa Tikriti', sedicente "governatore" dell'ISIS per la Provincia di Salahuddine, ormai tornata da lungo tempo sotto il controllo di Bagdad.

Saeed Mamouzini, portavoce del Partito Democratico del Curdistan  riferisce che 171 uomini del Daash sono deceduti e, i loro corpi successivamente trasferiti fuori da Mosul. Tra questi,66 sono stati sepolti in una fossa comune tra Tal Afar e Alba'aj. L'obiettivo di questo spostamento era quello di non mostrare alla popolazione di Mosul la quantita` di morti e le proprie sconfitte. La citta` di Mosul dal 10 giugno 2014 e` sotto occupazione da parte dell'Isis, con la gente in condizioni difficili e succube di svariati problemi tra cui crisi umanitaria e criminalità.


Contemporaneamente nel Sud dell'Irak, uno dei capi dei terroristi dell'ISIS e` stato arrestato durante una delle operazioni militari anti terroristiche. Dopo l'arresto e` stato sottoposto ad un interrogatorio nel quale ha ammesso di far parte del Daash, svelando anche di aver capeggiato un gruppo di terroristi il cui compito era quello di ricercare ed eliminare tutti coloro che si erano separati dall'ISIS ed erano fuggiti abbandonando gli altri miliziani.

Secondo gli esperti, sembra che l'Isis dia molta importanza all'immagine e alla mistificazione della realta`, e per questo motivo ogni singola persona che decide di uscire fuori dal gruppo terroristico viene ricercata e sistematicamente eliminata. In questo modo si assicurano la fedelta`dei miliziani e si limita l'uscita di informazioni interne. L'occultamento dei morti, sembrerebbe invece essere un modo per camuffare le proprie sconfitte, sia agli occhi dei miliziani stessi, per non creare sconforto e timore tra i terroristi, sia per non finire sotto la mira della propaganda della parte opposta.

1 commento:

  1. E' chiaro da tempo che l'ISIS tiene moltissimo alla propaganda in modo da convincere dei poveracci ad entrare al loro servizio.
    Uscire dal loro " abbraccio" è possibile solo da morti e queste notizie sono la conferma...
    Il loro motto è:"molto fumo e poco arrosto".
    Spero comunque che Siria ed Iraq con i loro alleati continuino a vincere, piano piano i " grandi capi" dell'ISIS vedranno venire alla luce le loro menzogne!

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