sabato 7 novembre 2015

I Falchi di Assad pilotano aerei di 30 e 40 anni fa per salvare il proprio paese dalle orde takfire!

Quattro anni di guerra, seppure controinsurgenza a bassa e media intensità, hanno lasciato il loro segno sulla disponibilità e l'efficienza dei jet dell'Aviazione Siriana: oggigiorno la componente puramente tattica della SyAAF (MiG-23, Su-22, Su-24) non sarebbe sufficiente a venire incontro alle esigenze operative. I piloti di Damasco devono quindi usare gli intercettori MiG-21 e gli addestratori L-39 come bombardieri leggeri e interdittori.
Nonostante il continuo aiuto militare russo le bombe e i razzi non bastano mai per queste continue e frequenti missioni d'attacco, fortunatamente i tecnici e gli armieri siriani hanno imparato a costruirsi 'in casa' le munizioni più semplici per permettere ai loro piloti di svolgere il più alto numero possibile di missioni di supporto a terra.
L'aiuto russo, oltre che con il distaccamento dei Su-30, Su-24 ed Su-34 vicino a Latakia si é manifestato anche con ingenti quantitativi di intelligence satellitare che hanno permesso di rendere più precise le missioni di bombardamento. I piloti, costretti a turni continui, hanno tuttavia il morale alto verificando che i loro sforzi e sacrifici sono ricompensati da tassi di successo in continua crescita.

4 commenti:

  1. Il Mig-21 se dotato di apparecchiatura moderna, sarebbe tutt'ora un bruttissimo cliente pe le merde americane volanti, il Mig-21 con i piloti Indiani (notoriamente bravi) fecero strame degli osannati F-104 nel 1971, i pakistani non esattamente mammolette quando li sapevano in volo tagliavano la corda.
    Non so cosa darei per sapere che un Mig-21 SIRIANO ha abbattuto un F-15 o un F-16 turco americano, ma è difficile perché prima cadranno preda dei SU-30 o degli S-300.
    Onore ai pallutissimi PILOTI SIRIANI che possano avere almeno 12 figli a testa (e la possibilità di mandarli in accademia aereonautica)
    Ivan Demarco Orlov

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  2. Signor Kahani vorrei farle una richiesta.Non potrebbe sgamare dai canoni e fare un articolo su un recente fatto di cronaca italiana? Parlasi della vendita di oltre 4.000 fra tank e obici delle esercito italiano a un futuro acquirente "amico" per soli e ripeto soli 5 milioni di euro. Ciò che più fa incazzare è il fatto che questi corazzati sono costati milioni e milioni di euro presi dalle nostre tasche e sa che fine hanno fatto una volta prodotti? Abbandonati in un deposito militare all aperto in preda alle intemperie per anni e mai utilizzati. Alcuni sono stati pure demoliti perché arruginiti,irrecuperabili e per meccanismi ormai usurati. La prego faccia luce sul suo blog su questo fatto

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    1. Non è che dopo le armi italiane sequestrate in Jugoslavia, questo nuovo carico vada agli iracheni?

      Un altro stato occidentale non se ne farebbe nulla. Visto che la riduzione degli organici riguarda tutta l'Europa occidentale.

      Penso, senza saperne nulla, che queste armi siano avanzate per via dell'abolizione della leva

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    2. Molto probabilmente le vendono al Pakistan o/è a qualche stato stile Bulgaria o Croazia. Che spreco di denaro

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