martedì 13 febbraio 2018

Dieci anni fa la codardia americo-sionista assassinava il martire Imad Mugniyeh: ma la sua eredità spirituale è presente oggi in migliaia di soldati della Resistenza!

Schiumavano di rabbia i sionisti, dopo la durissima LEGNATA rimediata in Libano nel 2006: centinaia di morti, oltre un migliaio di feriti (cifre "ammesse" dai mentitori di Tel Aviv, quindi probabilmente da moltiplicare almeno per tre) e, come loro costume, hanno tentato di vendicarsi in maniera vigliacca.

Ma ci si può aspettare altro da una nazione che ha come sua MASSIMA GLORIA un codardo attacco alle spalle contro i suoi avversari? Ovviamente no.

Ma per colpire a tradimento il Comandante Imad Mugniyeh gli spioni del Mossad hanno avuto bisogno dell'aiuto della 'tata' a stelle e strisce, la CIA che ben conosciamo per i suoi traffici con dittatori, narcotrafficanti e nemici dell'umanità in ogni paese e in ogni circostanza.

Imad Mugniyeh, un uomo la cui vita é stata dedicata alla lotta contro l'oppressione, qualunque forma essa prendesse: americana, sionista, saddamita, wahabita...un uomo di chiare virtù umane e morali, che ha saputo formare col suo esempio una generazione di combattenti che stanno LEGNANDO gli sgherri di Washington, Tel Aviv e Riyadh da Aleppo a Deir Ezzour a Mosul e oltre.
L'assassinio di Imad Mugniyeh, consumatosi dieci anni fa a Damasco, non ha cambiato di una iota l'equazione delle forze in Medio Oriente, che vede la Resistenza rafforzarsi e l'oppressione imperialista (di ogni matrice) indebolirsi sempre di più.

Gli eredi spirituali di Imad Mugniyeh sono vicinissimi ai gangli vitali del Nemico.

Alcuni di quelli diretti hanno già bevuto dalla Coppa del Martirio, ma così facendo hanno rinnovato la fedeltà alla Causa indicata loro dal Padre, illuminando la via verso la Vittoria Finale.

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