lunedì 2 aprile 2018

Mentre i sion-amerikani cianciano di "difese antimissile" la Russia le sperimenta...con successo!

Il concetto di "difesa antimissile" é pericoloso e fuorviante.
Nelle fantasie reaganiane di Usa e israhell, i cui dirigenti si sono fatti influenzare da troppa fanta-spazzatura tipo 'Battlestar Galactica' essa dovrebbe essere una sorta di "panacea" in grado di neutralizzare 'magicamente' tutti i vettori nemici in arrivo (il nome 'magic wand' dato a un silurato progetto sionista di 'scudo antibalistico' é significativo!).

In realtà una difesa antibalistica é possibile (in teoria) solo contro attacchi molto limitati oppure a difesa di pochi bersagli di importanza pivotale.
E' per questo motivo che negli anni '70 dirigenze molto illuminate (Brezhnev e Nixon, che nonostante ciò che dicono i liberal-chic era un Presidente molto più assennato di quanto non si pensi) decisero di comune accordo di siglare il trattato ABM che, citiamo da 'Wikipedia':


In base al trattato anti-missile balistico, ciascuna delle parti aveva la possibilità di installare un solo sistema antimissile fisso di 100 missili da collocare o nella capitale o in un campo di missili ICBM. Inoltre, era esplicitamente vietato sviluppare un sistema antimissile in grado di coprire tutto il territorio nazionale. Altre clausole facevano sì che la capacità di ognuna delle parti di difendersi da un massiccio attacco nucleare strategico venisse fortemente limitata. L'effetto era che, anche se avesse optato per il cosiddetto "primo colpo", la Potenza attaccante sarebbe rimasta praticamente in balia della risposta massiccia (considerata inevitabile) dell'avversario, subendone terribili distruzioni. 

Questo saggio trattato impediva il propagarsi della sciocca illusione di potersi 'proteggere' durante uno scambio nucleare strategico difendendo perciò la deterrenza da "mutua distruzione assicurata", ma i cowboy pazzi a stelle e strisce continuarono per tutti gli anni '80 e '90 a studiare improbabili "scudi spaziali" fino ad abrogare il trattano nel 2002, quando la Russia sembrava ancora fiaccata e indebolita dalle catastrofi dei tardi anni '80 e dei '90.

Ora gli Usa hanno 'scacazzato' in cessi chimici travestiti da nazioni (Polonia, Romania et al...) radar e silos "antimissile" che non faranno miglio figura dei 'Patriot' e degli 'Iron Dome' che recentemente si sono coperti di ridicolo in Arabia Wahabita e in israhell.

In compenso i Russi, che conoscono BENISSIMO le limitazioni di tali sistemi e che contano di impiegarne giusto il minimo a difesa della loro capitale e di pochi siti importanti, hanno testato (guardacaso con enorme successo) un sistema antibalistico ancora migliore dell'S-300VM e dell'Antey-2500 nel poligono balistico di Sary Shagan in Kazhakstan.

Accludiamo un montaggio video preso da PRESSTV.

2 commenti:

  1. I russi hanno dimostrato di avere più saggezza dei spacecowboys.... E ne avranno sempre piu di loro. É gente umile pragmatica.
    Macor

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  2. Beh, parlando tecnicamente, forse una difesa antiaerea e antimissile veramente efficace la si potrebbe ottenere con sistemi equipaggiati di laser; si sà per esempio che Usa, Russia e Cina perseguono in modo più o meno attivo le ricerche e le sperimentazioni sui sistemi laser a uso militare, gli americani e i russi lo fanno già a partire dagli anni '60-70. I russi nel decennio dal 1982 e il 1992, costruirono i dimostratori SLK 1K11 'Stiletto', il 'Sanguigno' che era l'equivalente laser del sistema antiaereo semovente Shilka, e infine projekt 1K17 'Szhatie' (compressione) entrato in servizio nel 1992 che è montato sul telaio del semovente pesante Msta-S, e probabilmente altri di cui per ora non si sa nulla. Gli americani hanno costruito i dimostratori Boeing YAL-1, L'Hellads, il Tactical High Energy Laser (THEL) della Northrop Grumman, e altri. Sono convinto che con le nuove tecnologie, sistemi laser sempre più potenti e di dimensioni contenute diventeranno il fururo dei sistemi antierei e antimissile.

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