sabato 7 maggio 2011

L'ONU impone a Israele di consegnare ai Palestinesi le entrate fiscali che spettano loro


Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha ingiunto nella giornata di ieri al Primo Ministro sionista Benji Netanyahu di sbloccare immediatamente le entrate fiscali spettanti all'Autorità palestinese, congelate da Tel Aviv dopo le notizie sulla firma dell'accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah.

In una ennesima prova di quanto illusori, parziali e squilibrati siano i cosiddetti "accordi di pace" che si trascinano agonizzanti dal 1993, a causa della pertinace ostinazione israeliana ad abbandonare tutta la terra palestinese indebitamente occupata e ricoperta di insediamenti illegali, al Regime dell'Apartheid di Tel Aviv viene lasciata facoltà di 'strangolare' economicamente l'Anp qualora essa "non si comporti bene" (cioé non si sottometta ai diktat dell'Occupazione), visto che é Israele a raccogliere oneri doganali e altre imposte e poi a "girarli" a Ramallah.

Finora Israele aveva bloccato 105 milioni di dollari destinati all'Anp, evidentemente sperando che queste improvvisate "sanzioni" avrebbero fatto recedere Mahmud Abbas dalla sua intenzione di riappacificarsi con Hamas. Pieno di fiducia e di buona volontà come ogni Segretario ONU che si rispetti Moon ha invitato Israele: "A seguire e valutare il processo di unificazione palestinese man mano che si evolve ed avanza".

Il leader delle Nazioni Unite ha ricordato che la sua organizzazione ha sempre spinto per il superamento del "divide" interno palestinese e ha dichiarato che lui e i suoi collaboratori stanno "studiando attentamente" i documenti firmati al Cairo.

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