giovedì 14 luglio 2011

Tuqan: "Dieci giorni per ristabilire il flusso del metano tra Egitto e Giordania!"


Ci vorranno circa dieci giorni per completare le riparazioni al metanodotto del Sinai colpito recentemente dal quarto attentato esplosivo dall'inizio dell'anno. Così ha dichiarato in una intervista rilasciata all'agenzia di stampa ufficiale "Petra" il Ministro dell'Energia del regno ascemita di Giordania, Khalid Touqan.



Anche se avvenuto ad El-Arish, letteralmente sul confine israeliano e inteso come atto di protesta e avvertimento alle reiterate dichiarazioni del governo di transizione per la ripresa delle forniture metanifere allo Stato ebraico l'attentato (e il conseguente vasto e distruttivo incendio) hanno interrotto il flusso del combustibile anche verso Amman.

I governanti giordani avranno sudato certo freddo per l'interruzione delle forniture visto che tra dicembre e gennaio, proprio nel periodo tra la caduta del tunisino Ben Ali e quella di Mubarak Amman era stata teatro di forti proteste scatenate proprio dal rincaro dei generi di prima necessità, tra cui il gas combustibile. Nonostante confini con due dei più formidabili esportatori di greggio e metano del pianeta (Irak e Arabia Saudita) il piccolo regno di Re Abdallah é pressoché sprovvisto di giacimenti di idrocarburi.
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