lunedì 26 settembre 2011

Esplode una bombola di gas in uno dei 'Tunnel della Vita' che permettono a Gaza di sopravvivere all'assedio sionista, due morti e sei feriti!


Un'esplosione causata molto probabilmente da una bombola di gas domestico difettosa ha causato la morte di due lavoratori palestinesi e il ferimento di altri sei in uno dei 'Tunnel della Vita' che, scavati al di sotto della zona di confine di Rafah tra la Striscia di Gaza e il Sinai consentono, col magro flusso di beni di prima necessità, di mantenere in vita il ghetto palestinese assediato dai sionisti, dove l'emergenza umanitaria é diventata ormai realtà quotidiana.

Mohammed Awni Abideen, venticinquenne, é morto sul colpo quando la bombola di propano per uso domestico gli é detonata a fianco, nel corso delle operazioni di trasporto di un carico di merci dall'Egitto verso l'enclave costiera; il suo compagno Bassam Abu Ziyada, ferito gravissimamente, é spirato poco dopo. Le morti di questi due lavoratori dei tunnel portano il tributo di sangue causato dall'assedio sionista a 160 vittime. Di solito le morti sono causate da crolli e frane durante lo scavo dei tunnel, oppure causate dai bombardamenti e dagli attacchi aerei israeliani: l'esplosione di una bombola di gas rappresenta una modalità di incidente relativamente (finora) poco conosciuta.

In passato, prima della cacciata dal potere di Mubarak avvenuta a febbraio di quest'anno, forze egiziane avevano anche cercato di provocare la chiusura dei tunnel saturandoli con agenti chimici, il che aveva portato alla morte di alcuni lavoratori soffocati dai fumi tossici impiegati a tal fine.
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