mercoledì 26 settembre 2012

Attacco esplosivo a Tunceli elimina sette militari turchi: Erdogan raccoglie in casa l'instabilità che semina altrove!

Sette militari turchi sono morti quando il loro veicolo blindato é stato investito dall'esplosione di un ordigno collocato lungo la strada nella cittadina di Tunceli, nelle province orientali del paese dove é attiva la guerriglia curda del PKK. La vampata di fiamme, shrapnel e calore ha sconvolto il boulevard del 'Quartiere Ataturk' polverizzando e calcinando il mezzo militare ma distruggendo anche un veicolo civile che procedeva dietro di esso.
Secondo i primi comunicati turchi l'agguato sarebbe stato condotto tramite un veicolo imbottito di esplosivo lasciato parcheggiato lungo la strada. Ormai sono molte dozzine i soldati di Ankara periti nella campagna lanciata dagli indipendentisti curdi per approfittare della 'distrazione' delle forze armate di Erdogan, attualmente concentrate a sostenere il terrorismo wahabita oltre i confini siriani.

Alcuni commentatori arrivano perfino a sostenere che il PKK stia ricevendo attivo sostegno da parte del Governo di Damasco ansioso di tenere il proprio nemico Ottomano impegnato con altre preoccupazioni mentre finisce di ripulire le ultime sacche di estremisti sunniti e mercenari stranieri ancora presenti sul suo territorio. Una crescente letalità e precisione degli attacchi, che si può riscontrare anche in quest'ultimo evento, (l'ordigno é riuscito a distruggere un mezzo corazzato militare), dà credito alle tesi in tal senso e siamo certi che i loro sostenitori non mancheranno di aggiungere anche questo incidente alla lista degli 'indizi' con cui corroborare i loro assunti.
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