sabato 29 settembre 2012

La Siria avverte Erdogan: "Smettetela di intromettervi o armeremo tutti i Curdi al di là e al di qua del confine comune!"

Recep Erdogan, il maldestro 'neo-ottomano' di Ankara, sta cercando il più rapidamente possibile di 'sganciarsi' da quell'avventura siriana che, propostagli come una maniera veloce e sicura di aumentare il potere e l'influenza turca in Medio Oriente si sta rapidamente trasformando in un immane boomerang che rischia di danneggiare permanentemente non solo il suo termine di premierato ma anche la reputazione del partito AK, il cui atteggiamento verso Assad e la Siria é condiviso da solo il 18 dei cittadini turchi.
Fonti curde sostanziate da alcuni canali arabi e riprese da commentatori francesi avrebbero rivelato come, in una comunicazione riservata inviata direttamente alla segreteria di Erdogan il Governo siriano abbia "promesso" al vicino settentrionale di 'armare ogni Curdo al di qua e al di là del confine comune', ricordando come la Siria abbia un vasto e ricco arsenale di moderne armi anticarro, le stesse che nelle mani di Hezbollah fecero strage di blindati sionisti nell'estate del 2006.

In Siria sono presenti rappresentanti di due organizzazioni curde: il famoso PKK e l'Unione Democratica del Kurdistan, ambedue dotate di ali armate. Le due organizzazioni godono di un certo grado di autonomia e controllo del territorio a presenza curda nella Siria di Assad ma in Turchia vengono combattute come entità ostili.
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