mercoledì 26 settembre 2012

Personalità televisiva egiziana finisce sotto processo per offese alla Bibbia e al Cristianesimo!

Mentre nel "moderno" e "avanzato" Occidente si permette a chiunque di offendere i sentimenti, la fede e la religiosità di miliardi di persone in conseguenza di una malintesa e superficiale 'libertà', nell' "arretrato" Egitto che ha appena ritrovato la Democrazia (dopo avere cacciato il tiranno foraggiato e vezzeggiato dagli stessi paesi occidentali che oggi pretendono di dare lezioni al Cairo) offendere il Cristianesimo o il Giudaismo comporta pene fino a cinque anni di detenzione.

Lo ha imparato a sue spese il magnate televisivo Ahmed Mohammed Abdullah, che venne filmato nel corso delle manifestazioni di protesta contro il film islamofobo americano mentre, davanti all'ambasciata Usa, stracciava e bruciava una copia della Bibbia. Rinviato a giudizio col processo che inizierà il 30 settembre prossimo Abdullah protesta di non aver voluto offendere i Cristiani 'tout court' ma di aver scelto come oggetto della sua rabbia una Bibbia 'evangelica' americana per indicare il suo disprezzo per la versione di Cristianesimo che ha generato i neoconservatori islamofobi.

Vedremo se i giudici egiziani crederanno a questa sua versione o se la loro sentenza colpirà il mogul televisivo con una pena severa; quello che possiamo dire fin da ora é che ci piacerebbe che anche nell' "avanzato" Occidente vigessero leggi simili che impediscano a chiunque di dare la stura alla propria meschinità morale e al proprio livore esistenziale con offese gratuite a quanto, per secoli se non per millenni l'Umanità ha considerato quanto di più sacro e importante.
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