sabato 27 ottobre 2012

Dopo essersi "giocato" la chance di far dimettere Mikati il Renzo Bossi libanese litiga anche con Jumblatt!

Saad Hariri, il politicante mezzo saudita nonché cameriere libanese dei desiderata di Riyadh, Washington e Tel Aviv nel corso delle ultime giornate ha eloquentemente e ampiamente dimostrato quanto felice fu, molti mesi fa, la scenta della redazione di "Palaestina Felix" di assegnargli sarcasticamente lo pseudonimo di 'Renzo Bossi libanese'. Infatti, dopo avere sperperato grazie alla sua mancanza di polso, leadership e capacità di tenere sotto controllo i subordinati la possibilità di costringere l'attuale Premier Najib Mikati a rassegnare le dimissioni é riuscito nella giornata di ieri a fare scoppiare un'aspra polemica con il rappresentante politico che dovrebbe invece corteggiare e coccolare, nella speranza di fargli ritirare il sostegno all'attuale compagine governativa.

Parliamo ovviamente di Walid Jumblatt che, majakovskianamente "solido come un lavandino", dopo aver dodici mesi addietro annunciato il suo ritiro dalla scena politica attiva, continua a esercitare la propria "potestas" da padre-padrone sul Partito Socialista Progressista, formazione politica di punta della minoranza drusa, che egli considera niente meno che come una sua proprietà personale, anche in ciò denunciando la sua natura di 'uomo del passato', legato alle consuetudini e ai riti della vecchia politica libanese delle 'grandi' famiglie, al tempo in cui i Gemayel, i Frangieh, i Jumblatt e pochi altri 'clan' si spartivano potere e influenza come signori feudali (o, se volete, come capimafia).

Hariri vorrebbe riportare Jumblatt e il suo PSP nell'orbita dell'Alleanza 14 Marzo e a tal fine ha intessuto negli ultimi mesi una fitta ragnatela di contatti ma, all'indomani del fallito assalto dei sostenitori di 'Al-Mustaqbal' al Grand Serail, é riuscito, forzando la mano, a impelagarsi con lui in una sgradevole polemica, che ha già molto raffreddato l'atmosfera tra le due parti.

Il Renzo Bossi di Beirut infatti avrebbe 'intimato' più che invitato Jumblatt a far dimettere 'immediatamente' i ministri del PSP dall'esecutivo, per mantenere la pressione sul Primo Ministro Mikati; Jumblatt da vecchia volpe della politica libanese, non ci tiene affatto a venire considerato solidale con coloro che hanno rischiato la scorsa settimana di innescare una nuova guerra civile (venendo peraltro frustrati nei loro intenti), nulla infatti in Libano é più pericoloso per un leader politico dell'aura, potremmo quasi dire dell'odore del 'perdente'.

Ne é seguito lo scambio che sintetizziamo qui:

Jumblatt: "Non causerò un vuoto istituzionale in questo clima politico instabile"

Hariri: "Jumblatt é un bugiardo, mi ha accusato di aver detto che il Colonnello Hasan é un martire sunnita, ma queste sono state le parole del suo alleato, il Premieri Mikati".

Jumblatt: "Se Mikati ha detto veramente queste parole ha commesso un errore: Hasan é un martire di tutto il Libano".

Hariri: "Che Dio ti perdoni Walid (Jumblatt), tu vedi l'aderenza all'alleanza con Siria e Iran e la chiami stabilità"

Jumblatt: "Che Dio, se deve perdonare qualcuno, si occupi di aver misericordia di te, Saad, per queste tue affermazioni".

Non c'é che dire; un altro "brillante successo diplomatico" del Trota libanese!
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