mercoledì 21 novembre 2012

A Gaza scatta la tregua! I Fajr-5 iraniani e la bomba dei Martiri di Al-Aqsa costringono Netanyahu alla ragione!

Dopo 150 morti e oltre mille feriti (molti dei quali moriranno nelle prossime ore a causa della disastrosa situazione sanitaria nel ghetto di Gaza strangolato dall'assedio) il continuo martellamento a cui i razzi di origine siriana e iraniana hanno sottoposto il regime ebraico di occupazione (ancora poche ore fa sono state colpite Netivot e, per l'ennesima volta, Ashkelon) e, forse soprattutto, l'operazione delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa contro l'autobus di Tel Aviv, sono riusciti a piegare la burbanza e la sete di facili consensi elettorali che ha spinto il Governo sionista di Estrema Destra di Netanyahu e Barak a tentare la carta dell'avventura militare contro l'enclave costiera palestinese.

Subito dal Cairo sono arrivati vomitevoli filmati dove la Strega dell'Ovest Hilary Clinton si impegnava a leccare e lisciare il pelo dell'irsuto Mohammed Mursi sproloquiando di come: "L'Egitto abbia 'recuperato'(sic!) l'autorevolezza che lo ha sempre reso uno dei pilastri della stabilità nella regione"; forse l'emissaria dell'AIPAC nella sua visita egiziana voleva restituire al Cairo il suo ruolo di gendarme dell'assedio a Gaza dal lato di Rafah, che Mursi poteva far crollare con un suo gesto nel momento stesso dell'inizio dell'aggressione e che invece ancora persiste.

In realtà, come già scritto in precedenza, la gratitudine dei Palestinesi é tutta rivolta alla Siria, all'Iran e ad Hezbollah, a quell'Asse della Resistenza che in mille ingegnose maniere (anche tramite l'aiuto del Sudan del coraggioso Presidente Bashir) é riuscito in questi anni a fornire a Gaza di che difendersi e che adesso si impegnerà a ricostruire gli arsenali delle milizie palestinesi facendoli ancora più potenti.
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