sabato 8 dicembre 2012

Continua la repressione anti-sciita nell'Est dell'Arabia Saudita: giovani rapiti alle loro famiglie dagli sbirri di Riyadh!

Sayyid Aqeel Alawi e Rabee' Salah al-Khoneisi sono i due giovani che vedete raffigurati in foto, entrambe abitanti della città di Qatif, il primo nel quartiere di Debabiya e il secondo in quello di Qalaa; nella giornata di ieri essi sono stati rapiti ai loro genitori, ai loro parenti, ai loro amici dagli sbirri di Re Saoud, che continuano nell'ipocrita silenzio della comunità internazionale a reprimere le proteste e il malcontento dell'etnia sciita.

Gli sciiti rappresentano quasi il 15 per cento della popolazione saudita e non sono mai stati soggetti all'autorità di Riyadh fino a quando le loro terre non furono arbitrariamente annesse dal predone capostipite della dinastia Al-Saoud protetto e foraggiato dal Dipartimento di Stato americano che voleva un capotribù rozzo e ignorante come 'guardiano' dei giacimenti di petrolio strategici per Washington: infatti oltre l'80 per cento del greggio che finanzia le stravaganze sardanapalesche della corte saudita si trova sotto i piedi degli sciiti che odiano la dominazione sunnita-wahabita di Casa Saoud e guardano invece all'Iran come naturale sostegno alla loro lotta di liberazione.

Rapimenti, attentati, pestaggi, assassini, torture, sono impiegati comunemente dai servizi segreti e dalla polizia saudita contro la minoranza sciita: recentemente persino figure di primo piano come lo Sceicco  Nimr al-Nimr sono "scomparse" nelle galere di Re Abdallah (attualmente in coma attaccato alle macchine)
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