domenica 9 dicembre 2012

I servizi di sicurezza irakeni sventano complotto wahabita per colpire il santuario sciita di Najaf e l'Ayatollah Sistani!

Distruggere il santuario sciita di Najaf dedicato all'Imam Ali e meta ogni anno di milioni e milioni di pellegrini dall'Iran, dall'Irak, dalla Siria e dal Libano e assassinare nientemeno che l'Ayatollah Ali Sistani, probabilmente la più alta autorità sciita irakena e una delle massime di tutto lo sciismo mondiale, questo era l'obiettivo dei trenta terroristi wahabiti che sono stati arrestati dalle forze di sicurezza irakene nella regione di Babil.

Per "prepararsi" a questi obiettivi i criminali, contando sull'appoggio di finanziatori e sostenitori stranieri (noi lo annunciamo ora: non ci vorrà molto ad accertare anche dietro a questo gruppo di fanatici sunniti l'ombra criminosa dei petrodollari e dei servizi segreti sauditi e qatarioti) avevano già compiuto operazioni "minori" a Babil e dintorni e un paio di attentati anche nella capitale, Bagdad, ma il 'crescendo' che doveva portarli a colpire simboli importantissimi per il sessantacinque percento della popolazione irakena é stato interrotto dal pronto intervento delle autorità.

Ancora una volta il wahabismo si conferma massima minaccia per la pace e la stabilità dei paesi mediorientali che vogliono costruirsi una libertà e una autonomia scisse dagli interessi dell'imperialismo occidentale; i fanatici dell'integralismo di marca saudita sono sempre pronti a fare il gioco dell'arroganza globale con la loro visione ottusa, antistorica e in definitiva veramente "anti-islamica" del Corano e del messaggio del suo Profeta.
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