sabato 11 agosto 2012

Clamoroso! Il Summit Culturale Internazionale di Edimburgo esclude il regime sionista dalla partecipazione, bene così!

Gli attivisti scozzesi e internazionali della campagna di Boicottaggio Culturare del regime israeliano che per mesi avevano tempestato gli organizzatori del "Summit Culturale Internazionale" di Edimburgo; iniziativa patrocinata dal Parlamento Scozzese, non potevano sperare in un successo più grande: la partecipazione israeliana alla manifestazione é stata cancellata.
Il summit, che si terrà nel capoluogo scozzese il 13 e il 14 agosto, verrà comunque affiancato da un'esposizione sull'apartheid sionista e la persecuzione dei Palestinesi nei territori occupati poco fuori dalla sua sede, un'iniziativa che era stata preparata nel caso che i rappresentanti del regime ebraico fossero stati comunque invitati all'evento.
Fiona Hyslop, Ministro della Cultura del Governo scozzese ha dichiarato che "Il Summit riunirà i Ministri della Cultura di 40 paesi diversi per discutere di come usare le Arti e le industrie creative come mezzi di dialogo tra i popoli e i continenti".
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Grande successo diplomatico dell'Iran che si assicura la presenza dell'egiziano Mursi al meeting dei Non-Allineati a Teheran!

Dopo avere ricevuto la visita del Vicepresidente iraniano Hamid Baqaei il Capo di Stato egiziano Mohamed Mursi ha sorpreso molti commentatori e osservatori di cose mediorientali annunciando che, a seguito dell'invito personalmente consegnatogli dall'ospite, sarà presente in persona al sedicesimo meeting dei Paesi Non Allineati che si terrà prossimamente nella capitale della Repubblica Islamica.
La decisione ha smentito le previsioni di quanti vedevano il Cairo più ansioso di allinearsi con le monarchie arabe del Golfo Persico piuttosto che aprirsi a un dialogo con la potenza emergente dell'arena, con cui i rapporti sono stati pari a zero dopo il trionfo della Rivoluzione Islamica e la cacciata dello Shah nel 1979 (Reza Palhevi morirà esule proprio al Cairo, ospite di Sadat).
L'Iran subito dopo la caduta di Mubarak e il suo arresto si é mostrato ansioso di riaprire il dialogo con l'Egitto, di cui riconosce il ruolo preminente nel mondo arabo; significativi in questo senso i transiti attraverso Suez -nel 2011 e nel 2012- di flottiglie navali iraniane e i ripetuti scambi di delegazioni religiose e sociali egiziane e iraniane; quello di Mursi a Teheran però sarà il primo incontro politico ufficiale tra i vertici dei due importantissimi paesi musulmani.
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Soldati di Assad conquistano un'altra roccaforte terrorista, sventano attacchi all'aeroporto e al carcere di Aleppo!

L'Esercito Siriano é tornato in pieno controllo del sobborgo di Aleppo di Bab-al-Hadid, dove la bandiera nazionale sventola sulla piazza principale mentre si fa il conto dei mercenari stranieri uccisi, di quelli catturati feriti e di quelli che si sono arresi spontaneamente una volta messi con le spalle al muro. Dopo Salaheddin un altro agglomerato della cintura urbana della principale metropoli siriana é stato liberato da ogni presenza ostile.
Sembra ormai segnato come a Damasco il destino dei militanti wahabiti che avevano cercato di strappare il controllo della città al Governo centrale: bloccati dalle truppe già dislocate in loco sono poi stati circondati da oltre 20mila uomini che stanno ora tirando il cappio attorno alle loro gole. Significativa la cooperazione della popolazione civile e di diversi clan e tribù del circondario che hanno preso le armi prima per difendersi dagli eccessi dei fanatici qaedisti, poi per aiutare i militari a sconfiggerli del tutto.

Tentativi velleitari dei mercenari terroristi di dare l'attacco all'aeroporto internazionale della città (distante alcune decine di chilometri da essa) e a un istituto penitenziario (per causare caos liberando criminali incalliti) sono stati bloccati e sventati dalla vigilanza dell'Esercito. Intanto in altre zone del paese: intorno ad Homs, a Manin e presso i confini Libanesi e Irakeno.
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venerdì 10 agosto 2012

I cittadini di Taif, nel Sudovest saudita, scendono in piazza per chiedere la liberazione dei prigionieri politici!

Fino ad ora la località di Taif, in Arabia Saudita era famosa soprattutto per avere un clima gradevole (é infatti una popolare 'resort' turistica) e per avere ospitato nel 1990 le conferenze che posero fine alla cruenta Guerra Civile Libanese. Da oggi Taif può venire ricordata per essere stata luogo di una delle prime manifestazioni di protesta in cui cittadini sauditi di religione sunnita hanno chiesto la liberazione dei prigionieri politici sciiti: primi fra tutti lo Sceicco al-Nimr e Mohammad Shakouri.
Un simile evento conferma ancora una volta di più che quanto sta accadendo in Arabia Saudita non é più liquidabile come un 'fermento etnico-religioso' ma ormai tutta la trama della società viene scossa da tensioni che rendono impossibile dare più di qualche mese o al massimo un anno o due di vita al corrotto regime della Dinastia Al-Saoud. Facciamo questa previsione in coscienza e con animo tranquillo e siamo pronti a difenderla ovunque e a rivendicarla quando essa (speriamo prima rispetto a poi) si sarà completamente avverata.
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Esperti informatici russi sventano "cyber-attentato" sionista contro il Libano!

Si chiamava "Gauss" ed era un virus informatico creato dagli hacker di Washington e Tel Aviv per sabotare i sistemi informatici di diverse importanti imprese e istituzioni libanesi, in particolare del settore bancario e finanziario come la Bank of Beirut, la BLOM, la Byblos Bank e il Credit Libanais.

Purtroppo per i loro creatori, che avevano immaginato di devastare quell'area dell'economia libanese con il 'parto' della loro immaginazione perversa, gli esperti dei Kaspersky Lab, famosa istituzione russa dell'IT Security, hanno individuato il 'baco' prima che potesse attivarsi e con un'operazione preventia a vasto raggio lo hanno sradicato in profondità prevenendo qualunque inconveniente.
Costin Raiu, esperto dei Kaspersky Lab, dichiara di "non aver mai visto un malware tanto raffinato, creato per selezionare solo certi tipi di sistema, nella fattispecie quelli degli istituti creditizi e finanziari"; se 'Gauss' fosse entrato in azione avrebbe potuto fare molti danni ma la vigilanza russa ha prevenuto che ciò accadesse.

Come già 'Flame' e 'Stuxnet' anche 'Gauss' mostra chiari segni di essere frutto di una cooperazione Us-raeliana; come 'Flame' e 'Stuxnet' é stato neutralizzato dalla superiore competenza informatica dell'Asse della Resistenza (e dei suoi alleati) prima che potesse fare vero danno, confermando una volta di più che ormai il dominio delle tecnologie elettroniche più avanzate non é più appannaggio esclusivo dell'occidente imperialista e corrotto.
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L'Egitto impone la presenza di elicotteri d'attacco nel Sinai: la provocazione del Mossad scoppia in faccia a Netanyahu e Barak!

Come avevamo puntualmente previsto, il Maresciallo Tantawi (che sarà anche una creatura di Mubarak, ma evidentemente non si scorda di essere un Egiziano e di avere combattuto una guerra contro il regime ebraico) é riuscito ad 'approfittare' della provocazione "false flag" del Mossad (l'attacco omicida contro la caserma del Sinai dove sono stati assassinati sedici militi di frontiera) per piantare un altro chiodo nella bara degli Accordi di Camp David, ordinando lo schieramento di nuove truppe e, soprattutto, di elicotteri d'attacco nella penisola precedentemente demilitarizzata secondo i termini della capitolazione di Sadat.
Netanyahu e Barak, che avevano dato l'ok all'attacco nella speranza di far naufragare i rapporti tra Egitto e Striscia di Gaza (incolpandone Hamas o accusando Hamas di 'non controllare' schegge palestinesi estremiste) devono abbozzare e fare buon viso a cattivo gioco visto che, a senso della loro stessa versione dei fatti (caserma attaccata da militanti islamisti 'rogue') l'Egitto ha pieno diritto di aumentare le sue forze nella zona per rafforzare il controllo del territorio.
Ancora una volta l'estremisto e l'avventurismo di Tel Aviv si rivelano i peggiori nemici del regime sionista, che perde pezzo per pezzo tutti gli elementi della 'cortina di sicurezza' di cui era riuscito a circondarsi nei decenni passati. Per ora gli elicotteri del Cairo pattuglieranno il Sinai e magari colpiranno qualche villaggio beduino riottoso ad accettare l'autorità della capitale, ma domani quegli stessi elicotteri potrebbero avere bersagli del tutto diversi inquadrati nei mirini, bersagli "a sei punte"...
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giovedì 9 agosto 2012

Il Prigioniero Politico Bilal Diab, eroe del digiuno ininterrotto per 78 giorni di seguito, é stato liberato oggi!

Il prigioniero politico palestinese Bilal Diab, che in primavera arrivò ad auto-infliggersi 78 giorni di sciopero della fame totale culminati persino in alcuni giorni di sciopero della sete come parte della protesta collettiva dei detenuti contro la disumanità e gli abusi del sistema concentrazionario del regime ebraico, é stato liberato oggi, giovedì 9 agosto.

Nella sua capitolazione di fronte alla determinazione dei prigionieri in lotta il regime di Tel Aviv ha dovuto accettare di non rinnovare i termini di "carcerazione amministrativa" ai detenuti verso i quali non era riuscito a formulare nessuna accusa lontanamente credibile o sostenibile e che pure si ostinava a voler tenere in prigione per pura rappresaglia terroristica contro le loro attività anti-Apartheid e anti-occupazione.

La lotta contro l'Apartheid e l'occupazione sionista é Diritto inalienabile di ogni Palestinese e solo ricorrendo ad aborti giuridici come la "detenzione amministrativa" Tel Aviv si illude di 'combattere' tale Diritto, ma non sa che in tale modo spinge soltanto nuovi adepti sul sentiero della Resistenza. Possa Bilal Diab tornare presto a lottare coi suoi fratelli e le sue sorelle per la Liberazione della Palestina!
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Continua l'avanzata delle truppe siriane contro i terroristi wahabiti! Wael al-Halqi nuovo é nominato Premier!

La cittadina nordorientale di Al-Hasakeh e quella orientale di Deir el-Zour sono state oggi gli epicentri dell'attività militare siriana che continua a sgretolare un nido di terroristi mercenari dietro l'altro nella campagna per la bonifica del territorio dalle bande armate sostenute da Turchia, Arabia Saudita e Qatar su istigazione israeliana e americana.
Intanto da Damasco arriva la notizia che dopo un breve "interim" del Vicepremier Omar Ghalawanji l'Ex Ministro della Sanità Wael al-Halqi é stato nominato nuovo Primo Ministro dal Presidente Assad: la squadra di Governo a cui si é messo in testa Al-Halqi é la stessa del giubilato Ex-capo del Governo Farid Hijab, visto che nessun capo dicastero ha abdicato al suo posto o al giuramento di fedeltà prestato al Presidente e alla Nazione.
Intanto arriva la notizia che diverse comunità etniche e religiose siriane (Curdi, Sciiti, Cristiani ma anche tribù sunnite fedeli al Governo) hanno iniziato a creare le proprie milizie di autodifesa per proteggersi dagli atti di intimidazione sanguinosa e crudele cui a più riprese si sono lasciati andare i mercenari wahabiti e qaedisti, più volte macchiatisi di stragi e massacri specialmente contro membri del Partito Baath, clan fedeli al Governo e soprattutto membri di sette religiose come gli Alawiti, gli Sciiti e i Cristiani di varie denominazioni.
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Il Presidente egiziano decapita i vertici dei Servizi, della Guardia Repubblicana e il Governatorato del Nord Sinai!

Il Presidente egiziano Mohammed Mursi ha silurato il capo dei Servizi segreti Murad Muwafi, succeduto allo 'spymaster' di Mubarak Omar Suleiman (morto poche settimane fa in circostanze misteriose durante 'visite mediche' negli Stati Uniti) e ha esteso il repulisti al capo della Guardia Repubblicana e al Governatore del Nord Sinai in reazione all'attacco alla caserma di confine che ha visto l'uccisione di sedici guardie di frontiera.

L'aggressione, che commentatori politici ed esperti di Medio Oriente imputano con sicurezza a un'operazione 'sotto falsa bandiera' del Mossad israeliano sta spingendo il Governo del Cairo a rafforzare la propria presenza militare nella penisola, acuendo le frizioni con le tribù beduine locali, gelose della propria libertà e indipendenza ma rendendo nel contempo sempre più obsolete e superate le clausole della capitolazione diplomatica di Sadat firmata a Camp David (dove l'Egitto si impegnava a tenere la zona sgombra da forze militari).

Il giubilato Muwafi é stato sostituito al vertice del Mukhabarat da Mohammed Rafaat Shehata mentre non é ancora stato annunciato il nome del nuovo Governatore del Sinai settentrionale o quello del nuovo Comandante della Guardia Repubblicana che sostituiranno rispettivamente Abdel Wahab Mabruk e il Generale Sami Diyab.
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mercoledì 8 agosto 2012

Le truppe di Assad recuperano casse di missili 'Stinger' di origine turca presso Aleppo!

Un'ottima notizia dal sobborgo di Salaheddin, presso Aleppo, dove le forze militari siriane hanno appena concluso le operazioni di accerchiamento e rastrellamento della zona vibrando un colpo che diversi osservatori (anche di outlet filosionisti come la 'Reuters' e il 'Washington Post') cominciano a definire 'decisivo' contro l'insorgenza armata dei mercenari wahabiti. Fra i consistenti quantitativi di armi e munizioni recuperati dagli uomini di Assad sono state trovate casse ancora sigillate di missili antiaerei spalleggiabili 'Stinger'.

Le casse, che portavano ancora i marchi e i codici di stock dell'esercito turco, sarebbero state passate ai terroristi da militari di Ankara attivamente coinvolti nel rifornimento di armi e munizioni alle cellule estremiste wahabite in Siria.

Adesso quei missili non potranno più venire impiegati contro i jet e gli elicotteri di Damasco che proprio in questi giorni si sono rivelati fondamentali per colpire dall'alto i gruppi armati qaedisti, scompaginandone i ranghi e causando il collasso del loro tentativo di avanzata prima verso Damasco poi verso Aleppo.

Comunque per usare con efficacia uno 'Stinger' ci vogliono settimane di addestramento intenso: ne sa qualcosa la CIA che negli anni '80 insieme all'ISI pachistano dovette approntare campi di addestramento oltre la frontiera afghana per preparare i guerriglieri antisovietici a colpire gli elicotteri russi: fu proprio in quei campi che venne creato l'embrione di Al-Qaeda.

Gettare simili armi sofisticate in mano a una canaglia come quella dei mercenari stranieri in Siria é un ulteriore segno della disperazione del fronte anti-Assad che non sa più cosa fare per ritardare l'annientamento degli estremisti wahabiti.
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Cittadini del Cairo protestano contro la provocazione del Mossad: "Sionista la mano assassina, fuori l'ambasciatore di Tel Aviv!"

Centinaia di manifestanti hanno circondato la residenza dell'ambasciatore del regime ebraico al Cairo, nel quartiere di Maadi, chiedendo la sua "immediata e irrevocabile" espulsione dal paese dopo che nelle scorse ore commando sionisti mascherati da beduini hanno attaccato una caserma egiziana nel Sinai uccidendo sedici guardie di frontiera.

"Non vi sono dubbi, la mano dietro l'attacco é quella sionista, domandiamo l'interruzione definitiva di ogni relazione con Tel Aviv", dichiara ai microfoni dell'agenzia ABNA Ahmed al-Tuni, attivista indipendente, che non risparmia critiche al Presidente Mursi per essere 'caduto' nella trappola israeliana e avere ordinato la chiusura della frontiera con Gaza "il che era precisamente quel che voleva Israele".

Il sito-web "Ahram Online" invece registra le dichiarazioni di un altro manifestante, Mohamed Bakhati che dice: "Il Presidente Mursi ha tempo ancora per tutto il Ramadan, se al suo termine non vedremo rappresaglie consistenti e adeguate contro Israele torneremo nelle piazze, la sua elezione non significa che accetteremo qualunque sua decisione, la sua politica deve rispecchiare i desideri del popolo".
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L'Esercito siriano uccide il capo terrorista Abdul Oqeidi mentre Assad incontra Saeed Jalili!

Ottime notizie dai dintorni di Aleppo dove é ormai in pieno svolgimento una enorme operazione di rastrellamento e bonifica del territorio da ogni presenza terrorista; forze militari governative avrebbero eliminato dozzine e dozzine di terroristi forzando alla resa e alla prigionia circa 200-250 combattenti, che una volta catturati si sono rivelati essere per la maggior parte mercenari stranieri infiltrati in Siria dalle forze del complotto imperialista ordito da Usa e Israele e sostenuto da Turchia, Arabia Saudita e Qatar.

Durante le operazioni anti-terrorismo il capo wahabita Abdul Jabbar al-Oqeidi ha trovato la morte, il suo cadavere é stato recuperato e identificato dagli uomini dell'Esercito. In altre zone del paese l'Esercito siriano ha prevenuto un attentato esplosivo ad Hama e ha confiscato un 'enorme' arsenale dei terroristi nella cittadina di Al-Shadadi. Fonti riconducibili agli stessi mercenari terroristi confermano che la situazione logistica delle bande wahabite é ormai "critica" e che é sempre più difficile fare entrare clandestinamente armi in Siria.
Intanto, poche ore dopo avere licenziato per condotta indegna l'Ex-premier Hijab nominando al suo posto il vice Primo Ministro Ghalawanji il Presidente Assad ha incontrato il Capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano Saeed Jalili che glo ha confermato il sostegno e la solidarietà della Repubblica Islamica.
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martedì 7 agosto 2012

Nuove proteste a Qatif contro il brutale regime saudita, il trono di Riyadh traballa sempre di più!

Ancora una giornata di manifestazioni e scontri a Qatif, nell'Est dell'Arabia Saudita, dove ormai la popolazione sciita é costantemente in fermento per ottenere le troppo a lungo invocate e mai concesse riforme che pongano fine al suo status di "etnia di seconda classe" e alle gravi sperequazioni nella distribuzione e nella fruizione sociale dei ricavi petroliferi.
Icone di questa rivolta contro l'autocrazia e la corruzione di Casa Saoud sono lo Sceicco Nimr al-Nimr, rapito dagli sgherri del regime a inizio luglio, Mohammed Shakhouri e il giovane martire di Tarut, il diciottenne Hassan Yusuf al-Qalaf
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L'Ikhwan egiziana denuncia: "Il codardo attacco nel Sinai é sicuramente opera del Mossad!"

La Fratellanza Musulmana egiziana in un recente comunicato ha ufficialmente dichiarato di ritenere il recente attacco contro una caserma di confine nel Sinai, costato la vita a 16 guardie di frontiera del Cairo come una "provocazione studiata e messa in opera dal Mossad"; le conclusioni a cui é arrivata l'Ikhwan, del resto, sono le stesse che i lettori di Palaestina Felix hanno potuto leggere nel nostro primo commento "a caldo" sull'evento, e confermate poi dall'opinione di analisti politici palestinesi nelle ore immediatamente successive.
Il comunicato della Fratellanza accusa il regime ebraico di occupazione di avere "sempre cercato, con ogni mezzo" di sabotare e deviare la rivoluzione popolare che ha cacciato il satrapo Mubarak, ottimo garante degli interessi sionisti, e di impedire che l'attuale Presidente Mohammed Mursi portasse a compimento il processo di rinnovamento e de-mubarakizzazione. Del resto, come avrebbe potuto il Governo sionista lanciare un appello ai propri cittadini affinché lasciassero il Sinai poche ore prima della strage, se non fosse stato certo che essa stava per avere luogo?

Intanto su ordine del Presidente Mursi l'Egitto sta piangendo i militari morti con tre giorni di lutto ufficiale, mentre il Consiglio Supremo delle Forze Armate é stato riunito in seduta d'emergenza. Un messaggio esteso dalla Presidenza della Repubblica ha ripromesso di "fare pagare a pieno i responsabili della strage per il loro attacco crudele e codardo".
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lunedì 6 agosto 2012

Analisti politici dichiarano: "L'attacco al confine egiziano con ogni probabilità opera di Israele!"

L'attacco alla caserma di frontiera nel Sinai che ha ucciso 16 guardie egiziane é chiaramente un tentativo di rovinare le relazioni tra l'Egitto e Gaza, lo afferma l'analista politico Mustafa al-Sawwaf ai microfoni dell'Agenzia Ma'an poche ore dopo l'annuncio del sanguinoso attacco."Quello che é successo ha tutta l'aria di una provocazione mirata a distruggere la possibilità che presto l'Egitto apra del tutto il suo confine con Gaza, decretando la fine dell'assedio sionista contro la Striscia, non si può escludere che gli attaccanti siano stati manipolati a questo scopo proprio dai servizi segreti sionisti".

"Nessuna fazione palestinese, Hamas, Jihad Islamica, PFLP o Comitati Popolari avrebbe alcun guadagno dall'attaccare forze egiziane, e invece Israele, che ha visto con orrore la caduta di Mubarak e la salita al potere della Fratellanza Musulmana, vedrebbe il suo terrore di una salda alleanza egiziano-palestinese calmierato da un raffreddamento dei rapporti tra il Cairo e Gaza.

L'attacco é arrivato pochi giorni dopo l'annuncio del Presidente Mursi di voler allungare gli orari di apertura di Rafah e la proposta di creare una zona di libero scambio priva di dazi commerciali tra l'Egitto e Gaza, ipotesi che avrebbe del tutto e definitivamente distrutto l'assedio sionista al ghetto costiero palestinese. Ma i piani sionisti potrebbero venire rovinati lo stesso ma in una maniera diversa se Mursi approfittasse dell'attacco per dichiarare decaduti i termini della capitolazione di Camp David e decidere per la sicurezza dell'Egitto, di rimilitarizzare completamente la Penisola del Sinai.
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Le forze armate siriane catturano agenti turchi e sauditi, il Presidente Assad licenzia il Premier Hijab per indegnità

Continua senza sosta la campagna delle Forze Armate siriane contro le bande di mercenari e terroristi scatenate contro il popolo e il paese dal complotto imperialista anti-Assad; a ulteriore dimostrazione della natura totalmente aliena e straniera della cospirazione in atto arriva oggi la notizia che l'Esercito ha catturato "numerosi agenti sauditi e turchi" nel corso dei rastrellamenti intorno ad Aleppo.

Questa notizia é solamente coerente con le dichiarazioni più volte arrivate dalla corte saudita e dal Governo turco che quasi si 'vantavano' del loro sostegno alle bande di mercenari wahabiti responsabili di attentati, massacri e stragi contro la popolazione civile siriana.
Intanto una importante notizia arriva da Damasco: dopo due mesi di premierato il Presidente Assad ha deciso di licenziare il Primo Ministro Riad Farid Hijab per "condotta indegna"; pare infatti che nelle giornate di incertezza seguite all'attentato al Ministero della Sicurezza dove trovarono la morte il Ministro della Difesa Dawoud Rahjia e altri alti ufficiali Hijab abbia cercato, di nascosto dalla presidenza e agendo in maniera totalmente illegale, di aprire un 'canale' con i terroristi, temendo che questi stessero per avere il sopravvento sulle forze governative.
Al posto del silurato Hijab il posto di Premier é stato assunto dal suo vice Omar Ghalawanji.
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Massiccia manifestazione di protesta nel villaggio del ragazzo sciita ucciso dagli sgherri di Al-Saoud!

Come già riportato su queste stesse pagine pochi giorni fa le forze di repressione di Casa Saoud si sono macchiate per l'ennesima volta del sangue di un manifestante disarmato, un ragazzo sciita di appena 18 anni che insieme ad altre migliaia di persone stava dando voce alla richiesta di riforme nel più autoritario e corrotto regime monarchico rimasto sulla faccia della terra.
Il martire, Hassan Yusuf al-Qalaf, era originario del villaggio di Tarut, nella Provincia di Sanabis, nell'Est costiero popolato dalla minoranza sciita che per decenni ha subito ogni genere di discriminazione ed é stata sistematicamente defraudata della ricchezza petrolifera che invece andava ad alimentare le stravaganze e gli sprechi da Ancien Regime della corte saudita di Riyadh. I concittadini del giovane Hassan hanno tenuto una massiccia manifestazione in suo onore, unendo il suo nome a quello di altre icone della rivolta anti-saudita, come lo Sceicco Nimr al-Nimr, ferito e arrestato dai lacché di Riyadh a inizio luglio e Muhammad Shakhouri, giovane attivista arrestato e tradotto nella prigione di Dahran.

La determinazione e il coraggio della popolazione sciita sono proverbiali, basti vedere il successo della Rivoluzione Islamica in Iran, la presa del potere in Libano e in Irak, l'ininterrotta catena di proteste che continuano in Bahrein (nonostante la sanguinosa repressione aiutata anche dal regime saudita). E' chiaro che non é con arresti e omicidi che Casa Saoud può sperare di conservare il trono e, non avendolo capito a 18 mesi dall'inizio delle proteste, sembra sempre più probabile che i giorni del suo predominio e forse l'esistenza stessa di uno Stato chiamato "Arabia Saudita" siano ormai agli sgoccioli.
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Attaccanti "sconosciuti" uccidono 15 guardie di confine egiziane nel Sinai: erano israeliani travestiti?

Nel corso della serata tra domenica e lunedì un gruppo di sconosciuti 'attaccanti' ha dato l'assalto a un posto di guardia egiziano nel Sinai uccidendo quindici guardie di frontiera.
Appena messo al corrente della drammatica notizia il Presidente egiziano Mohammed Mursi ha convocato una riunione d'emergenza del Governo; poco dopo é stata dichiarata la chiusura cautelativa fino a nuovo ordine di tutti i varchi di confine, compreso quello di Rafah con la Striscia di Gaza.
Testimoni oculari dell'attacco dichiarano che i responsabili erano vestiti "alla maniera tradizionale beduina" ma al contrario degli attentati contro il metanodotto verso Israele l'ipotesi di una matrice beduina dell'attacco non convince affatto visto che i membri delle tribù del Sinai non avrebbero nessun interesse ad uccidere uomini del Governo col quale devono giocoforza trattare per il miglioramento delle loro condizioni di vita.

Questo incidente, a detta di chi scrive, sa molto di attacco "sotto falsa bandiera"; una modalità operativa che é marchio distintivo degli assassini e delle spie sioniste. In definitiva é da quando la rivoluzione anti-Mubarak ha trionfato che esponenti del regime ebraico di occupazione si sono messi ad abbaiare incessantemente riguardo la possibilità di "disordini nel Sinai", segno evidente che, qualora essi non si fossero manifestati, Tel Aviv era più che pronta a fornirli.
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domenica 5 agosto 2012

L'industria aeronautica iraniana riesce a riportare in volo i MiG-29 di Saddam Hussein!

Nel 1991 mentre le forze dell'imperialismo e dell'arroganza globale si preparavano a scatenarsi contro l'Irak che esse stesse avevano armato, rifornito e istigato ad attaccare la Repubblica Islamica lo Stato Maggiore Aeronautico di Bagdad non trovò di meglio, per salvare almeno una parte della sua linea di volo più avanzata da quella che si prospettava come un'imminente distruzione, di inviare gli aerei più sofisticati delle sue squadriglie verso l'Iran, questa volta non per bombardarlo come accadde tra 1980 e 1988, ma per chiedervi asilo.
I dirigenti della Repubblica Islamica lo accordarono ma, subito dopo avere accolto i piloti fuggiaschi, confiscarono i loro aerei visto che il Governo irakeno doveva ancora molte decine di milioni di dollari per danni di guerra a Teheran. Le valutazioni fatte su quegli aeroplani convinsero ulteriormente generali e politici iraniani delle ottime qualità di alcuni modelli (Mig-29, Sukhoi 24 e 25) tanto che, pochi anni dopo, l'aeronautica della Repubblica Islamica acquistò dalla Russia quegli stessi aerei e fece addestrare i propri tecnici a mantenerli efficienti.
Gli originali aeroplani iracheni, usurati e consunti da alti ratei di attrito e cattiva e deficiente manutenzione, furono uniti alle nuove macchine arrivate dalla Russia laddove possibile, ma molti rimasero a terra, come l'aereo che si vede in queste foto. Ora, dopo vent'anni di immobilizzazione, anche questo apparecchio, rimesso in piena efficienza dagli sforzi autonomi e indipendenti degli ingegneri iraniani é tornato a volare e verrà presto unito a una delle squadriglie equipaggiate di MiG-29.
Questo nuovo sviluppo conferma i grandi passi avanti fatti dall'industria aeronautica nazionale iraniana che sempre più rapidamente si avvicina al traguardo di mettere in cantiere e realizzare i propri aeroplani senza alcun bisogno di rivolgersi a partner stranieri (qualcosa che solo una decina di nazioni al mondo oggi come oggi possono permettersi di fare).

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Hamas apprezza le dichiarazioni del Segretario Generale ONU contro l'occupazione sionista!

Il Movimento musulmano di Resistenza Hamas ha espresso il suo apprezzamento per le recenti parole di condanna delle violenze e degli abusi perpetrati dal regime ebraico di occupazione in Cisgiordania pronunciate dal Segretario Generale dell'ONU Ban ki-Moon. In un comunicato letto da Salah al-Bardawi a nome del Movimento si dichiara: "Le vibrate critiche del Segretario Moon costituiscono un incoraggiante passo nella giusta direzione".
Bardawi ha poi messo in rilievo come l'ONU e le sue agenzie e istituzioni abbiano "il dovere morale" di tradurre tali posizioni in atti e fatti concreti per proteggere le vittime della violenza sionista e ristabilire i loro Diritti inalienabili secondo le linee guida delle Dichiarazioni internazionali, la cui difesa e applicazione é uno dei principali compiti dell'ONU.

Nel rapporto emesso dall'ONU Ban ki-Moon dichiara che le violazioni di parte sionista: pratiche di colonizzazione, atti di violenza, furto di risorse idriche e agricole in Cisgiordania sono "disturbanti" e "pericolose" per l'effettivo raggiungimento di una pace stabile basata sulla convivenza e la tolleranza reciproca, il Segretario Generale ha anche dichiarato che "Le ripercussioni economiche e sociali dell'occupazione israeliana non possono venire tollerate e che questa deve necessariamente finire una volta per tutte".
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