martedì 31 dicembre 2013

Assad accoglie a Damasco saggi e studiosi dell'Islam libanese, impegnati in prima linea contro l'estremismo wahabita!

Il Presidente siriano Al-Assad é qui ritratto mentre riceve una delegazione dell’unione degli studiosi musulmani libanesi, guidata dallo sceicco Hassan Abdullah. L'incontro ha affrontato gli ultimi sviluppi nella regione, in particolare in Siria e Libano, e le minacce poste dalla mentalità takfira che mira a distorcere e svilire la Storia, il futuro e la coesistenza delle persone nella regione.

Il Presidente Assad ha affermato che l'estremismo e la mentalità takfira wahabita distorcono la vera natura compassionevole dell'Islam, sottolineando il ruolo delle figure religiose, in particolare gli studiosi del Levante, nell’affrontare la mentalità wahabita estranea alle rispettose e tolleranti società siriana e libanese, esponendo i complotti delle persone che sostengono questa mentalità, e promuovendo l'Islam nella sua forma corretta e verace.

Da parte loro, i membri della delegazione hanno detto che ciò che sta accadendo nella regione costituisce una lotta tra la via della moderazione e mediazione da un lato e le mentalità barbare e di esclusione tipiche dei wahabiti dall’altro. Essi hanno espresso sostegno alla Siria nella sua battaglia contro il terrorismo e l'estremismo, affermando la loro fiducia nella capacità dei siriani di tenere duro e uscirne vittoriosi.

Il "buon anno" di Al-Maliki ai complici di Al-Qaeda: tredici terroristi uccisi a Ramadi, 44 filosauditi fuori dal Parlamento!

Sempre più radicale e salutare il "repulisti" iniziato in Irak la settimana di Natale contro gli elementi wahabiti e qaedisti nella provincia occidentale di Anbar; mentre continuano gli scontri al confine con la Siria, dove sono stati intercettati e distrutti almeno 70 camion carichi di esplosivi, munizioni, armi antiaeree e anticarro, altri scontri si sono avuti a Ramadi dove le forze governative hanno disperso un assembramento sedizioso in atto da diversi mesi che il Premier Al-Maliki aveva già descritto come: "la succursale locale di Al-Qaeda".

Ben tredici terroristi sono stati abbattuti negli scontri seguiti allo sgombero quando, ben lungi dalla falsa narrativa filosaudita che voleva i membri del sit-in come 'pacifici dimostranti', molti di questi hanno tirato fuori le armi e hanno provato ad attaccare i soldati. Il sit-in sedizioso era iniziato come 'protesta' contro l'arresto dell'Ex-ministro sunnita Rafa al-Essawi, colpevole di vari addebiti di terrorismo.

Intanto ben 44 parlamentari filosauditi (e quindi filoterroristi) del blocco Irakyia (già devastato dagli arresti per accuse di omicidio, strage e sobillazione settaria) si sono dimessi "in protesta" contro l'azione del Governo, che essi speravano di mettere alle corde a suon di stragi e attentati contro la comunità sciita per far naufragare il paese nella guerra civile.

In tutto il 2013 i terroristi finanziati da Riyadh hanno ucciso 8000 persone (quasi tutti sciiti) in tutto l'Irak; l'operazione in corso in questi giorni annuncia che nel 2014 le cose andranno molto, molto diversamente.

Crollano le prospettive per un dialogo in Sud-Sudan a causa delle disoneste manovre di Salva Kiir!

E' ormai guerra civile in Sud-Sudan dove un tentativo di intavolare una trattativa tra il Governo della capitale e gli insorti Nuer di Riek Machar, grazie alla mediazione dei capi di stato di Kenya ed Etiopia, é naufragato definitivamente quando le truppe leali al 'cowboy' di Juba Salva Kiir hanno provato a rioccupare la città di Bor, abbandonata dalle forze di Machar come gesto di "buona volontà" per il dialogo.

Adesso pesanti combattimenti sono registrati in tutta la città (a 200 Km dalla capitale) e attorno al suo aeroporto, si sa che Machar é riuscito ad assicurarsi la lealtà di molte unità dell'Esercito regolare e ha mobilitato tra i 20 e i 25mila membri della sua etnia come riserve, assicurandosi una superiorità considerevole sui miliziani Dinka fedeli al Presidente installato da Usa e Israele.

Il Sud-Sudan si conferma sempre di più uno Stato-fallito che mai e poi mai avrebbe dovuto essere separato da Khartoum.

lunedì 30 dicembre 2013

Know How made in Iran per gli ingegneri petroliferi di Bagdad!


 La Compagnia Nazionale Iraniana per le Trivellazioni ha dichiarato che la Repubblica Islamica é pronta a condividere le proprie conoscenze tecniche con i colleghi irakeni, a partire dallo sfruttamento delle risorse nel Sud del paese. Mohammed Reza Takayedi ha rivelato che grazie a un accordo appena siglato, nuovi ingegneri petroliferi irakeni verrano formati e perfezionati dagli Iraniani.

Con l'esperienza maturata in oltre settanta progetti di trivellazione petrolifera la Compagnia Nazionale Iraniana può fornire l'intera gamma di servizi tecnici e consulenze specialistiche a Bagdad, sempre più desiderosa di affrancarsi dagli accordi con le avide multinazionali energetiche occidentali.

La scorsa Estate Iran e Irak avevano firmato un accordo in base al quale Teheran fornirà al vicino occidentale 25 milioni di metri cubi di metano pronto all'uso per un ricavo complessivo di 3.7 Milioni di Dollari.

domenica 29 dicembre 2013

Gravissima gazzarra wahabita organizzata da Saad Hariri e complici al funerale di una vittima dell'autobomba takfira!

Più di una volta su queste pagine abbiamo lodato la serietà e il rigore del Gran Mufti sunnita libanese Rashid Qabbani, sempre pronto a denunciare le deviazioni e le distorsioni del Corano operate dai terroristi wahabiti al servizio della coalizione filoisraeliana e filoamericana e a ricordare come il ruolo dei sunniti in Libano (ma anche in Siria e altrove) non é quello di farsi pedine dell'America e di Sion al soldo di una dinastia corrotta come quella dei Saoud ma di stare a fianco dei loro fratelli musulmani sciiti e arabi cristiani contro l'Imperialismo e il settarismo.

Oggi il grande uomo di fede, intervenuto al funerale di una delle vittime dell'autobomba wahabita dell'Hotel Fenicia, é stato aggredito da una claque di estremisti takfiri appositamente convocati dal partito di Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che hanno costretto il religioso e il suo seguito a rimanere chiuso in una sezione della Moschea di Al-Khasheqji fino a che un team dell'ISF (Intelligence Strke Force, il corpo d'assalto dello spionaggio libanese), non ha fatto irruzione nello stabile portando in salvo gli assediati.

I partiti dell'Alleanza 8 Marzo hanno stigmatizzato l'accaduto avvertendo Saad Hariri e complici che saranno ritenuti personalmente responsabili di altri attacchi alla figura e alla persona di Qabbani. L'accaduto dimostra come la coalizione takfira non ha nessun rispetto per le figure religiose ed é pronta a scagliarcisi contro quando esse diventino 'scomode' per la loro coerenza e integrità morale.

Le truppe siriane liberano Layramoun e chiudono uno dei principali accessi settentrionali per Aleppo!!

Importante vittoria tattica delle forze armate siriane nella campagna di liberazione del Nord, dove gli uomini di Assad, conquistando una serie di edifici strategici, sono riusciti a mettere in fuga i terroristi stranieri dall'intero distrettto di Layramoun, considerato il 'corridoio' settentrionale per raggiungere la metropoli del Nord dal confine turco, chiudendo il condotto per l'afflusso di uomini e armi che, usato in passato dalla milizia filo-turca e filo-americana dell'FSA era caduto da pochi giorni in mano ai wahabiti filosauditi dell'ISIL.

E proprio la lotta intestina tra FSA e ISIL/Al-Nusra é stata fondamentale per indebolire entrambe le fazioni abbastanza da consentire la recente lunga stringa di vittorie conseguite contro entrambe dalle forze regolari di Damasco, che liberano sempre più territorio dalla presenza di cellule di insorti. Recentemente oltre 100 militanti sono stati accerchiati e sterminati mentre tentavano di raggrupparsi per una controffensiva intorno a Maaloula.

In precedenza l'aviazione di Assad ha polverizzato dal cielo l'ex-quartier generale dell'FSA ad Andan, poco dopo che anche esso era caduto in mano ai filosauditi, che non sono riusciti nemmeno a usarlo per qualche giorno prima di vederselo demolito.

Rifaat Badawi: "Fatah al-Islam é il burattino di Riyadh, manovrato per compiacere Tel Aviv e Washington!"

Nonostante la decisione del Direttorato Orientativo dell'Armee Libanaise di restringere al massimo il flusso di notizie e dettagli sulle indagini riguardo l'attacco esplosivo che recentemente ha ucciso vicino all'Hotel Fenicia l'Ex-ministro delle Finanze Mohammad Shatah abbastanza particolari sono finora filtrati da rendere chiara la matrice wahabita dell'attentato e scagionare in pieno Hezbollah e la coalizione della Resistenza, che Saad Hariri e complici avevano provato a calunniare.

L'analista politico Rifaat Badawi é arrivato a dichiarare ufficialmente che: "Ormai non é più un mistero che il Fronte Al-Nusra, Jaish al-Islam, Fatah al-Islam lavorano insieme al ritmo dettato loro da Riyadh e vengono manovrati per compiacere gli interessi locali e regionali di Tel Aviv e Washington".

Intanto nel Sud del Libano l'Esercito sionista di occupazione della Palestina ha sparato venti colpi di artiglieria verso i villaggi a maggioranza sciita nella zona di Arqoub. Nonostante le proteste libanesi nessuna misura censoria é stata presa dal contingente internazionale UNIFIL che dovrebbe monitorare la situazione al confine tra Libano e regime ebraico.

sabato 28 dicembre 2013

Agitatore settario al soldo di Riyadh arrestato a Ramadi: non si ferma la campagna antiterrore del Governo di Bagdad!

Cinque morti e diciotto feriti; questo é il bilancio del pesante conflitto a fuoco scatenato dai tirapiedi di Ahmed al-Awlani, sobillatore settario e provocatore sponsorizzato dai Sauditi che, con la copertura del suo seggio da deputato ("ovviamente" nel 'Blocco Irakiya' del pluriomicida latitante Al-Hashemi e dell'altro imputato per terrorismo Riyadh Adad) invitava i sunniti irakeni ad attccare i loro compatrioti sciiti, le loro moschee, le sedi dei loro partiti e movimenti, nel vano tentativo di proteggerlo dal giusto arresto per attività sovversive e istigazione alla guerra civile che i militari inviati a circondare la sua villa di Ramadi si apprestavano ad eseguire.

L'arresto di Al-Awlani si inserisce nel corso delle grandi operazioni di polizia ed Esercito iniziate la settimana di Natale nella Provincia di Anbar, che hanno portato finora alla distruzione di numerosi accampamenti terroristi, all'uccisione di dozzine di militanti takfiri e alla cattura di numerosi loro complici e fiancheggiatori.

Alla fine della scena da Far West sul terreno sono rimasti cinque guardaspalle dell'arrestato più suo fratello e altre otto persone tra gli abitanti della villa; dieci militari irakeni sono rimasti leggermente feriti. Debole e ridicola la protesta di un altro esponente del sempre più screditato 'Blocco Irakiya', tale Usama Nujaifi, che parla a sproposito di 'settarismo' dimenticando convenientemente che il primo a incitare alla violenza e alla guerra civile é stato proprio il suo compagno di partito.

Cadono nella rete i primi responsabili dell'attentato omicida di ieri a Beirut: guardacaso, sono wahabiti di Fatah al-Islam!

La nostra lunga frequentazione con la Storia e la Politica mediorientale ci ha dato un certo intuito nel saper riconoscere modi e stili operativi dei vari gruppi di militanza politica più o meno estremista attivi nella regione e, quando facciamo un'ipotesi sulla responsabilità di questo o quell'atto, non lo facciamo mai con leggerezza o superficialità e siamo abituati a vedere le nostre induzioni quasi sempre confermate dalla realtà dei fatti.

Ancora una volta vediamo confermato il nostro "fiuto" ricevendo notizia dal quotidiano libanese 'As-Safir' che l'auto marca 'Honda' di color verde scuro e di targa 177647 usata nell'attentato esplosivo che vicino all'Hotel 'Fenicia' é costato la vita all'Ex-ministro libanese Mohammad Shatah é stata rubata circa un anno fa da Moussa M. e Mohammed Sarieh, militanti dell'organizzazione wahabita Fatah al-Islam.

Il furto, ordinato direttamente dal capo dell'organizzazione Haithm Shaabi sarebbe stato commissionato ai due da un tale Talal Ordony, che avrebbe ordinato loro di nascondere l'auto nel campo profughi di Ain al-Helweh dove sarebbe stata trasformata in un'autobomba.

Moussa M. sarebbe già in mano alle autorità libanesi, si attendono di ora in ora notizie di ulteriori arresti e rivelazioni.

venerdì 27 dicembre 2013

Malakal nel caos, la capitale dell'Alto Nilo rivendicata tanto da Riek Machar che da Salva Kiir

Situazione in rapida evoluzione nel Sudan Meridionale dove tanto i portavoce degli insorti fedeli all'Ex-vicepresidente Riek Machar quanto quelli governativi affermano che la propria fazione sarebbe in controllo della città di Malakal, capitale dello Stato dell'Alto Nilo.

Moses Ruai Lat, portavoce del Governo Militare ad Interim  dello Stato di Unity (già conquistato dai ribelli) ha dichiarato che tutte le forze militari dello Jonglei e di Unity avrebbero giurato fedeltà a Machar e grazie ad esse sarebbe stata raggiunta la superiorità numerica necessaria a togliere la capitale dell'Alto Nilo ai difensori fedeli a Salva Kiir.

A smentire le sue parole sarebbero arrivate le dichiarazioni del Governatore dell'Alto Nilo, Simon Kun Poch, che avrebbe dichiarato che non solo Malakal sarebbe ancora in mano al Governo ma addirittura che gli insorti avrebbero perso il controllo di Bor, la prima città catturata all'inizio della loro insurrezione.

Tuttavia poco dopo questa dichiarazione si é saputo che Poch parlava non da Malakal, che ha abbandonato di gran fretta all'avvicinarsi del nemico, ma da Paloch, località a metà strada tra Renk e Malakal, nella Provincia di Melut.

Bomba all'Hotel 'Fenicia' uccide ex-consigliere di Saad Hariri: una resa dei conti interna tra i servi libanesi di Riyadh e Tel Aviv?

Una bomba collocata vicino all'Hotel 'Fenicia' di Beirut ha ucciso l'Ex-ministro delle Finanze Mohammed Shatah e altre sei persone. Shatah, personalità politica formalmente indipendente ma legata nei fatti alla coalizione filosaudita e filoisraeliana del '14 Marzo' era stato responsabile delle Finanze sotto il premierato di Fouad Siniora durante il tentativo violento di estromissione di Hezbollah e dei suoi alleati dalla vita pubblica seguito all'assassinio perpetrato da Israele di Rafik Hariri (che stava per allearsi con Sciiti e Drusi).

Tuttavia poi Shatah si era allontanato da Saad Hariri e dalla sua cricca ritenendo che gli attuali dirigenti del '14 Marzo' si fossero troppo compromessi con l'Arabia Saudita e con gli estremisti religiosi wahabiti da essa sostenuti. Adesso Shatah era stato convocato a colloquio proprio da Hariri e si trovava per via verso questo incontro quando é stato ucciso.

In uno scenario come quello libanese sorge legittimo il dubbio che ci si trovi di fronte a un "regolamento di conti interno" tra fazioni rivali dello schieramento filo-imperialista che si contrappone alla coalizione della Resistenza e dell'Indipendenza nazionale capeggiata da Amal, Hezbollah e dai Cristiani Maroniti di Aoun e di Marada.

Le truppe di Riek Machar catturano i pozzi di Unity e marciano verso l'Alto Nilo!!

Nuova, importante vittoria tattica per i miliziani nuer dell'Ex-vicepresidente sudanese Riek Machar che dopo Bor e Bentiu sono riusciti a prendere il totale controllo dei campi petroliferi dello Stato di Unity cacciando dalle strutture i Dinka fedeli a Salva Kiir prima che potessero sabotarle o danneggiarle per negarne il possesso ai loro avversari.

Lo stesso Ministro del Petrolio Stephen Dhieu Dau ha dovuto ammettere la disfatta ai microfoni dei media internazionali riconoscendo la perdita di controllo delle risorse petrolifere di Unity da parte delle forze ancora leali a Juba.

Questa vittoria locale potrebbe trasformarsi in un successo strategico se i Nuer di Riek Machar riusciranno a strappare anche Malakal, capitale dell'Alto Nilo, ai loro nemici; le riserve petrolifere della zona infatti sono ancora più importanti di quelle di Unity.

giovedì 26 dicembre 2013

Continua con forza l'offensiva irakena contro gli accampamenti wahabiti nell'Anbar, individuati altri nove campi da distruggere!!

Le massicce operazioni militari iniziate dal Governo iracheno negli scorsi giorni contro le installazioni terroristiche wahabite nella Provincia di Anbar, nell'Ovest del paese al confine con la Siria proseguono a ritmo intenso; ormai l'intera frontiera occidentale é sigillata e droni e satelliti rimandano ai quartieri generali importanti informazioni riguardo la presenza e l'ubicazione di colonne di fuggiaschi e di altre basi da colpire.

Con il nome in codice di "Vendetta per il Generale Mohammed" (dal nome del comandante della 17esima Divisione caduto giorni addietro in un attentato esplosivo) le manovre antiterrorismo coinvolgono migliaia di uomini di truppa e dozzine di aeroplani ed elicotteri in uno spiegamento di forze che raramente si era visto nell'Irak post-occupazione.

Questo prova come il Governo di Nouri al-Maliki abbia il pieno controllo sulle forze armate e come i tentativi takfiri di spaccare il paese lungo line di fratture settarie ed etniche non abbia sortito nessun effetto nonostante il grande numero di attacchi e attentati che hanno funestato il paese dal 2008 a oggi.

Il portvoce governativo Al-Askari ha dichiarato che, oltre ai due accampamenti già spianati dalla potenza di fuoco irakena, altri nove ne sono stati individuati e finiranno ben presto nei mirini dei militari di Bagdad.

Hezbollah saluta la liberazione di Samir Issawi e augura 'Buon Natale' a tutti i Cristiani del mondo!

Il Movimento di Resistenza sciita libanese Hezbollah ha duramente condannato il bombardamento sionista su Gaza risultato nella morte di due civili (tra cui una bimba di appena tre anni) sottolineando come esso simboleggi la natura feroce e sanguinaria dell'entità sionista che non si ferma di fronte alle peggiori violenze per opprmere e perseguitare i legittimi abitanti della Palestina.

Hezbollah ha reiterato come il silenzio della Lega Araba e delle Organizzazioni Internazionali (le stesse che magari definiscono "terroristi" coloro che si difendono dagli attacchi sionisti) si trasformi in un tacito assenso alle violenze e alle stragi perpetrate dal regime di Tel Aviv.

Più oltre nel comunicato gli uomini di Nasrallah hanno lodato l'ormai Ex-prigioniero Samir Issawi e si sono congratulati con la sua famiglai e con il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina per la vittoria ottenuta contro il regime carcerario sionista, sottolineando che "Issawi ha ottenuto un grande trionfo costringendo il nemico a capitolare grazie alla sua incrollabile volontà".

Infine il movimento libanese ha augurato buone festività natalizie a tutti i Cristiani libanesi, palestinesi, arabi e del Mondo, sottolineando come la nascita di Gesù rappresenti un momento di gioia e riflessione anche per i Musulmani, in tutti quei paesi dove le due grandi fedi monoteistiche hanno convissuto in pace per secoli.

La Resistenza non va in vacanza: tiratori scelti palestinesi abbattono militare sionista al confine di Gaza!

In seguito al grave ferimento di un giovane palestinese di Beit Lahiya raggiunto da pallottole sionaziste alla gamba e all'addome nella giornata del 23 dicembre la militanza armata della Striscia ha individuato un militare sionista vicino al confine della zona liberata e lo ha abbattuto col fuoco preciso dei suoi tiratori.

La pronta risposta all'originaria aggressione di Tel Aviv (ultima di una lunghissima serie di abusi contro la popolazione civile del ghetto assediato) dimostra come ormai non sia più possibile per l'occupazione sionista infierire a piacimento contro gli abitanti di Gaza senza subire una commisurata reazione.

In seguito apparecchi da bombardamento sionazisti hanno compiuto un raid sulla Striscia colpendo edifici civili a Khan Younis causando la morte di una bambina di appena tre anni e quella di un adulto.

Ovviamente quando la Resistenza palestinese risponderà a questo attacco coi suoi razzi e i suoi mortai i mendaci e venduti mass-media imperialisti daranno risalto solo a quest'ultimo evento come se i "cattivi palestinesi" abbiano attaccato israhell 'senza motivo'.

 Ricordare come ogni azione della Resistenza armata sia solo difensiva e di bilanciamento rispetto agli insensati attacchi di Tel Aviv é il primo dovere di ogni sostenitore della Palestina e della sua causa.

mercoledì 25 dicembre 2013

Bomba sventra centrale di polizia in Egitto, l'Ikhwan musulmana, accusata dal Governo viene definita 'ente terrorista'!

Nella giornata di ieri una violenta esplosione ha distrutto il Quartier Generale della polizia di Mansoura, in Egitto, uccidendo quindici uomini delle forze dell'ordine del Cairo; nonostante la pronta rivendicazione di un finora sconosciuto gruppo jihadista che si é detto basato nella Penisola del Sinai il Governo patrocinato dal Generale Al-Sisi ha accusato l'Ikhwan musulmana di essere complice del sanguinoso atto.

In una seduta governativa straordinaria convocata nell'aftermath dell'attacco l'intera organizzazione religiosa egiziana (già messa fuorilegge e coi suoi beni sottoposti a sequestro coatto) é stata defiinita "parte coinvolta" nell'atto di terrore e in precedenti episodi di terrorismo e tutte le sue attività, incluse le manifestazioni pubbliche, sono state proibite.

Il Vicepremier Hossam Eissa e il Ministro della Solidarietà Sociale Ahmed al Borei hanno assicurato che il provvedimentò sarà scrupolosamente applicato; non vi é dubbio che i governanti del Cairo vogliano portare alle estreme conseguenze il loro conflitto con l'Ikhwan, chiudendo qualunque possibile spiraglio a un dialogo o a un tentativo di convivenza.

martedì 24 dicembre 2013

Samir Issawi é LIBERO e un grande "VAFFANCULO" al 'divieto di feste' imposto da Israhell!

Come dimostrano queste foto non ha avuto molto effetto il "divieto" di festeggiamenti emanato dalle autorità sionaziste con minacce verso i familiari di Samir Issawi, detenuto-eroe che, ingiustamente ri-arrestato dopo la sua liberazione del 2011 ha digiunato per 266 giorni  per ottenere di venire nuovamente rilasciato.
Circa duemila persone hanno accompagnato in corteo l'ex-detenuto verso il villaggio di Issawiya, da cui la sua stessa famiglia prende il nome, portandolo a braccia, cantando e applaudendo.
Davanti alla semplice casa i familiari hanno eretto una padiglione dove hanno intrattenuto gli ospiti con té, dolci, ringraziandoli della loro solidarietà e del loro sostegno alla lunga lotta di Samir contro gli abusi e le prepotenze del regime ebraico.

Assad riceve a Damasco delegazione australiana, denuncia una 'vasta ma disordinata' offensiva wahabita!

Nella giornata di ieri il Presidente siriano Bashir el-Assad ha ricevuto una delegazione di rappresentanti accademici e di organizzazioni non governative australiane, guidata dal Professor Timothy Anderson, arrivata a Damasco per offrire la solidarietà del popolo australiano alla Siria. Commentando l'attuale situazione della lotta antiterrorismo e le prospettive per la sicurezza del paese durante queste festività natalizie il Presidente Assad ha notato come nel paese si notino i segni di un tentativo dei mercenari wahabiti stranieri di 'passare all'offensiva' con azioni crudeli e vigliacche mirate contro la popolazione civile.

Assad ha notato come le forze governative siano pronte e preparate a contrastare questi tentativi che peraltro non fanno che sottolineare come le organizzazioni takfire abbiano ormai da lunghissimo tempo perso l'iniziativa contro l'Esercito e le milizie popolari siriane che infliggono loro gravi perdite ogni giorno.

Il Presidente ha deplorato i doppi standard applicati da alcune potenze occidentali in Medio Oriente, denunciando come tale atteggiamento, nel tentativo di portare avanti interessi di parte, impedisce loro di formarsi una chiara idea sulle dinamiche regionali e di contribuire positivamente alla soluzione dei problemi presenti sulla scena, ma ha altresì lodato iniziative come quella australiana che dimostrano come la 'società civile' dei paesi occidentali sia spesso più attenta e sensibile dei Governi che la dovrebbero rappresentare e che sono invece subservienti a miopi e meschini interessi di piccole cricche e lobby.

Le forze armate irakene distruggono due basi takfire nella Provincia di Anbar al confine con la Siria

Secondo quanto riportato da canali come PressTV e Al-Manar l'Esercito irakeno ha lanciato una vasta operazione intorno alla città di Ramadi, nella Provincia di Anbar, al confine con la Siria, riuscendo a distruggere due basi terroriste affiliate all'organizzazione wahabita detta ISIL (Stato islamico dell'Irak e del Levante) con una complessa manovra che ha visto l'impiego di mezzi pesanti, artiglieria ed elicotteri.
L'attacco alle posizioni terroriste arriva dopo l'agguato con cui, sempre nella Provincia occidentale irakena, alcuni membri della 17esima Divisione dell'Esercito erano stati uccisi. Ovviamente la distruzione di posizioni wahabite al confine con la Siria faciliterà il compito delle forze di Damasco che si battono ogni giorno contro il cancro takfiro, inserendosi nella cooperazione che negli ultimi due anni ha visto i due paesi arabi (una volta fortemente rivali) uniti nella lotta anti-terrorismo dell'Asse della Resistenza.

Il Generale Qahwaji avverte Tel Aviv: "L'Armee Libanaise risponderà a qualunque aggressione!"

In occasione dell'antivigilia di Natale il Comandante il capo dell'Armee Libanaise, Generale Jean Qahwaji ha visitato nella giornata di ieri le truppe dislocate a Marjeyoun, località ad appena otto Km dal confine di fatto con l'entità sionista.

Ispezionando i reparti Qahwaji ha dichiarato esplicitamente che l'Esercito di Beirut "Ha le piene capacità per rispondere a tono a ogni aggressione sionista, con rappresaglie immediate che faranno pentire ogni attaccante".

Soltanto la scorsa settimana un tentativo israeliano di violazione da terra della linea di armistizio del 2006 é stato ricacciato indietro con l'uccisione di un soldato sionista.

Il Generale libanese ha concluso il suo giro del Sud del paese visitando il comando UNIFIL di Naqoura e il Quartier Generale dell'Ottava Brigata ad Al-Zahrani.

lunedì 23 dicembre 2013

Israhell, meschino regime dell'Apartheid, terrorizzato dalla dignità di Samir Issawi 'proibisce' festeggiamenti per la sua liberazione!

Si attende a momenti la liberazione del prigioniero-eroe palestinese Samir Issawi, che dopo essere stato liberato nel 2011 e riarrestato poche settimane dopo dai vigliacchi agenti sionisti ha sopportato il più lungo sciopero della fame nella Storia (266 giorni) piegando con la sua determinazione i suoi disonesti carcerieri.

Il tribunale del regime ebraico illegale ad aprile aveva commutato la sua sentenza da 19 anni ad 8 mesi, stabilendo che una volta scontatili avrebbe potuto tornare finalmente libero. Ma tale é stata la paura per le conseguenze della sua liberazione che suo fratello (a sua volta ex-prigioniero) e suo padre sono stati 'convocati' dalle autorità sioniste che hanno 'intimato' loro di non tenere alcuna celebrazione pubblica per il ritorno a casa di Samir.

Tutto il Popolo di Palestina sa, celebrazioni pubbliche o meno, che la liberazione di Issawi é una ENORME VITTORIA che dimostra che soltanto con la volontà incrollabile di sfidare e resistere l'occupazione ebraica sarà possibile affermare i propri Diritti Inalienabili.

Hamas e Jihad Islamica approvano l'attacco esplosivo contro l'autobus sionista per Beit Yam!

Hamas e la Jihad Islamica palestinese hanno salutato con entusiasmo e soddisfazione l'esplosione di un ordigno a bordo dell'autobus '240' che da Tel Aviv si stava dirigendo verso Beit Yam avvenuta nella giornata di ieri. Le reazioni delle due organizzazioni di Resistenza, riportate dall'Agenzia Ma'an, vedono nel gesto (finora non rivendicato da alcun gruppo) "Una necessaria ripresa delle operazioni di Resistenza nei territori occupati dal 1948".

La Jihad Islamica si é augurata che "presto nuovi attacchi possano colpire il regime sionista in risposta alle sue aggressioni contro i civili palestinesi di Gaza e della West Bank". Era ormai diverso tempo che non si registravano esplosioni di questo genere, l'ultima (come ricordato già altrove) risalendo a novembre 2012 durante lo scontro armato durato otto giorni tra Tel Aviv e Gaza, quella precedente, addirittura, avvenne nel 2011, ma in quel caso si trattò di un attacco di militanti a un bus e non di una bomba a bordo dello stesso.



Riek Machar controlla ormai la maggior parte del Sud-Sudan! Le sue forze conquistano Bentiu e lo stato di Unity!

In rapidissima evoluzione la situazione in Sud-Sudan dove il potere del ridicolo 'dittatore-cowboy' Salva Kiir si sta sfarinando come un castello di sabbia di fronte alla determinata offensiva dei miliziani Nuer fedeli all'Ex-vicepresidente Riek Machar che dopo Bor sono riusciti a conquistare anche la città di Bentiu, capitale dello Stato di Unity, che per la maggior parte é già sotto il loro controllo.

L'offerta di un "dialogo incondizionato" non ha quindi fermato l'offensiva dei ribelli Nuer, che sta dando risultati oltre ogni più ottimisitica previsione, con il controllo di larghe fette del paese che passa dal Governo di Juba a quello dell'Ex-numero due di Kiir.

Lo stesso portavoce delle forze armate regolari, Philip Aguer, é stato costretto ad ammettere, in una conferenza stampa tenutasi ieri che i suoi uomini sono stati cacciati da Bentiu e dalla maggior parte di Unity. Le zone in questione sono fondamentali per l'economia Sud-Sudanese in quanto ricche di giacimenti petroliferi.

domenica 22 dicembre 2013

Esplosione su autobus sionista a Beit Yam fa un ferito, la bomba era dentro una borsa!

Questo stesso pomeriggio un piccolo congegno esplosivo celato in una borsa é stato collocato su un autobus che si dirigeva da Tel Aviv a Beit Yam, secondo quanto riportato dalla testata sionista 'Haaretz'.

Bloccato l'autobus e chiamata la polizia un maldestro artificiere sionista é riuscito a rimanere leggermente ferito nel fallito tentativo di disinnescare l'ordigno, che invece gli é esploso a pochi centimetri di distanza, solo le protezioni che indossava al momento gli hanno evitato danni peggiori.
La linea oggetto dell'incidente era la '240'...lo scorso novembre fu una esplosione sulla linea '142' che causò ben 28 feriti a convincere il Governo Netanyahu a chiudere la sua disastrosa campagna militare contro Gaza, che aveva causato rappresaglie palestinesi fino a Dimona e ai sobborghi di Tel Aviv.

Quattordicenne palestinese di Enata assassinato da colono ebreo che lo insegue e lo investe con l'auto!

L'ennesimo caso di omicidio stradale da parte di fanatici razzisti ebrei al volante delle loro auto si é consumato in Cisgiordania quando il quattordicenne palestinese Amin el-Faqir, sulla strada per rientrare alla sua casa di Enata, é finito "nel mirino" di un colono occupante illegale che con la sua automobile ha invaso il marciapiede e ha inseguito a lungo il ragazzo col solo scopo di travolgerlo.

Una volta lasciata la sua vittima sanguinante sull'asfalto l'ebreo assassino si é allontanato in tutta tranquillità, conscio dell'impunità concessa alla sua razza dal regime di Apartheid in vigore nei territori occupati dove fioriscono le colonie di miliziani razzisti armati come lui, mentre i legittimi abitanti della West Bank si sono sforzati di portare il prima possibile il ragazzo all'Ospedale Hadassah, dove é stato dichiarato morto.

Gli episodi di omicidio stradale da parte di coloni ebrei fanatici sono ormai una triste costante della vita dei Palestinesi sottoposti all'Apartheid sionista, come abbiamo segnalato su queste pagine ormai decine di volte.

Eroico militare irakeno si lancia col suo corpo contro un terrorista suicida per proteggere pellegrini sciiti!

Lanciarsi a corpo morto contro un terrorista wahabita dotato di gilet esplosivo per assorbire la deflagrazione e proteggere il corteo di uomini e donne  che sfilavano in pellegrinaggio verso la tomba dell'Imam Hussein, questo é stato l'ultimo gesto di Ayyub Khalaf, militare irakeno, che non ha esitato a immolare la propria vita per risparmiare quelle dei suoi compatrioti di fede sciita sulla cui sicurezza era stato messo a vegliare.

34 anni, sposato e padre di due bambini di nove e sei anni che non potrà più rivedere, Khalaf ha anteposto il senso del dovere a quello dell'autoconservazione in un esempio che verrà a lungo ricordato e celebrato in un paese che, da quando ha avuto il coraggio di rifiutare la continua presenza di truppe di occupazione americane (dicembre 2011) é stato costantemente sotto il fuoco dei terroristi takfiri al soldo della CIA e dell'Arabia Saudita che sperano di riuscire a disgregare il paese lungo linee settarie.

L'incidente ha auvto luogo nella località di Khalis, a Nordest di Bagdad; il pellegrinaggio per la visita alla tomba di Hussein, anche quest'anno, sta mobilitando milioni di persone, nonostante la minaccia di azioni terroristiche wahabite contro i cortei di fedeli sciiti sia, come dimostrano i fatti, presente e costante.

sabato 21 dicembre 2013

Il buffone Salva Kiir non riesce ad avere la meglio sui seguaci di Machar: accetta "un dialogo senza condizioni"!

Dopo l'esplosione di violenti scontri armati in varie parti del paese, la dichiarazione del coprifuoco nella capitale, la perdita della strategica località di Bor (che nonostante diverse affrettate offensive rimane saldamente in mano ai ribelli) e le morti di diversi caschi blu e lavoratori petroliferi stranieri,  la situazione in Sud-Sudan sembra stabilizzarsi in un temporaneo stallo con l'annuncio che il Presidente Salva Kiir avrebbe accettato un 'dialogo incondizionato' con il suo Ex-vice Riek Machar e i suoi seguaci per risolvere la situazione senza ulteriori combattimenti.

La decisione sembra confermare l'impossibilità del ridicolo dittatore di Juba (messo al potere da Usa e Israele) di ottenere una chiara vittoria sul campo contro Machar e i suoi miliziani Nuer ed é stata confermata dall'ONU attraverso portavoce locali e anche al quartier generale newyorchese dell'organizzazione.

Intanto sembrerebbe che Kiir abbia approfittato dell'occasione per condurre una parziale "purga" nella capitale, arrestando dieci figure politiche a lui ostili con l'accusa di essere complici di Machar nei suoi presunti piani di 'colpo di stato'; le organizzazioni internazionali hanno chiesto a più riprese che costoro vengano liberati o che perlomeno sia concesso loro di incontrare delegati che ne verifichino l'incolumità.


La Jihad islamica avverte Tel Aviv: "Pagherete per l'assassinio del martire di Jenin e per tutti i vostri crimini in Cisgiordania!"

Il Movimento per la Jihad Islamica Palestinese ha emesso un comunicato col quale, onorando la memoria del martire Nafaa al-Saedi, barbaramente ucciso mentre difendeva la residenza dello Sceicco Jamal abu al-Hija nel campo profughi di Jenin, denuncia le forze militari di occupazione come uniche responsabili della sua uccisione e annuncia che "tutte le misure necessarie" per vendicare la morte di Al-Saedi saranno prese dall'organizzazione e dal suo braccio militare.
Al comunicato della Jihad ha fatto eco Hamas, che ha avvertito Tel Aviv come raid e omicidi tanto verso la Striscia di Gaza quanto verso la Cisgiordania non rimarranno senza risposta e che il regime sionista verrà ritenuto responsabile per ogn crimine contro il Popolo di Palestina, la sua Terra e i suoi Luoghi Sacri.

Hamas ha rinnovato i suoi inviti alla popolazione cisgiordana e di Gerusalemme (Al-Quds) affinché si mobiliti a ogni passo per contrastare le politiche annessionistiche, colonizzatrici, giudaizzatrici dell'occupazione sionista, dei suoi militari e dei suoi miliziani.

In pieno svolgimento l'esercitazione aerea "Fedayeen e Harim e Velayat 4": immagini esclusive!!

Seguendo il programma enunciato pochi giorni fa dal Brigadier Generale Ali Reza Barkhour "Fedayeen e Harim e Velayat 4" (Difensori del Santuario di Velayat 4), la complessa esercitazione aerea centrata sul combattimento aria-aria, sull'intercezione di bersagli volanti e sull'avvistamento precoce di intrusioni nello spazio aereo iraniano, sta svolgendosi regolarmente.
Tutti i tipi di aereo da combattimento in forza all'IRIAF sono coinvolti nelle manovre: F-14, Mig-29, Mirage F1, Su-24, F-4 Phantom, F-5, Saeqeh e Azarakhsh (questi ultimi due versioni evolute e migliorate dell'F-5).
Nonostante molte delle sue risorse finanziarie e tecnologiche negli ultimi decenni siano state spese per i settori della missilistica e della difesa elettronica, la Repubblica Islamica Iraniana non ha del tutto trascurato la propria aviazione, che rimane fondamentale per scoraggiare ogni disegno sionista e imperialista di attacchi aerei contro le installazioni militari e nucleari del paese.

venerdì 20 dicembre 2013

Sosta in Sri Lanka per le unità della Ventottesima Flottiglia della Marina Iraniana!!

La 28esima flottiglia della Marina militare iraniana, dopo essersi recata in visita al porto indiano di Mumbai, come a suo tempo annunciato su queste stesse pagine, ha calato l'ancora a Colombo, in Sri Lanka, estendendo ulteriormente il raggio delle sue visite di cortesia ai paesi dell'Oceano Indiano.

Il cacciatorpediniere Alborz, la nave-appoggio Bandar Abbas, il sottomarino Younes, come ha detto il  Vicecomandante per le Operazioni dell'IRIN, Contrammiraglio Siavash Jareh, estendono un messaggio di amicizia e cooperazione alla Marina di Colombo e alla sua popolazione, nel quadro dell'intensificazione dei traffici e dei commerci iraniani verso la parte orientale dell'Oceano Indiano, per la quale l'antica isola di Ceylon costituisce un passaggio obbligato.

Nel corso della loro crociera operativa le unità della 28esima flottiglia hanno percorso finora 2200 miglia marine, scortando 12 navi mercantili e incrociando e identificando 64 unità militari extra-regionali.

Sud-Sudan sempre più nel caos della guerra civile! Uccisi operai petroliferi e caschi blu indiani!!

La conquista della cittadina di Bor da parte dei fedelissimi dell'Ex-vicepresidente Riek Machar, trasformatosi in Signore della Guerra in funzione anti-Kiir ha fatto precipitare completamente la situazione in Sud-Sudan che ufficialmente può considerarsi zona di guerra.

Mobilitando le unità dell'Esercito a componente etnica Dinka a lui fedeli il 'cowboy' di Juba sta cercando di riprendere Bor con offensive velleitarie quanto costose, che finora sono state respinte dagli armati Nuer dell'etnia di Machar. Intanto migliaia di profughi nel panico più totale corrono verso i confini o si assiepano disperati ai cancelli delle installazioni ONU cercando un asilo o un aiuto che a stento le organizzazioni internazionali attive nel paese riusciranno a fornire nei tempi e nelle quantità sperate.

Intanto l'ambasciatore indiano all'ONU Asoke Mukerji ha dichiarato che in un attacco armato alla base di Akobo nello stato di Jonglei tre 'caschi blu' di Nuova Delhi sono rimasti uccisi. Un team diplomatico dell'Unione Africana sarebbe nella capitale per cercare di mediare un armistizio tra Kiir e Machar.

Cinque operai petroliferi del campo di Thar Jath, concesso in sfruttamento alla Cina, nello stato di Unity sarebbero rimasti uccisi in una sparatoria le cui dinamiche non sono ancora chiare e che potrebbe essere un atto criminale comune o d'altra parte rivelarsi collegata con lo stato di instabilità e guerra civile scoppiato da alcuni giorni.

A Sidone l'Esercito libanese risponde alle provocazioni takfire! Raid e retate contro gli estremisti al soldo di Riyadh e Tel Aviv!

Avevamo fatto notare la "sospetta" coincidenza tra il fallimento del tentativo sionista di invasione del confine libanese e la seguente ondata di attacchi a posti di guardia dell'Armee Libanaise nella città di Sidone, già teatro di scontri quando i seguaci del ridicolo 'sceicco' Assir tentarono un'improbabile sollevazione conclusasi con la loro totale sconfitta (e la morte del loro leader).

Adesso l'Esercito nazionale sta eseguendo una serie di raid, perquisizioni e retate negli ambienti wahabiti della città, ma anche in altre località del paese come Jezzine,lman, Ouwali, Bkasta, Abra, Kefraya e Kfarfalous. Tra i fermati e gli arrestati finora si contano figure note dell'estremismo religioso sunnita ma anche mercenari stranieri in attesa di entrare o ri-entrare in Siria.

Ancora una volta si dimostra come la parte politica che vorrebbe prostituire il Libano ai desideri di Israele e Arabia Saudita é direttamente connivente coi terroristi che precipiterebbero il paese in un'orgia di violenza settaria mentre i partiti filosiriani e filoiraniani hanno come bussola l'autonomia, la libertà e la tolleranza e coesistenza interne del Paese dei Cedri.

giovedì 19 dicembre 2013

Ecco in esclusiva per PALAESTINA FELIX le immagini dei funerali del martire di Jenin Nafaa al-Saedi!

Naffa al-Saedi, ennesima vittima della cieca violenza sionazista, si appresta a venire deposto nell'Eterno Riposo.
Suo padre lo saluta per l'ennesima volta in un'immagine carica di "pietas".
Al-Saedi era un coraggioso militante della Resistenza armata con le Brigate Al-Quds della Jihad Islamica Palestinese, il gruppo filo-iraniano che attualmente detiene l'arsenare più avanzato di Gaza e la cui influenza si estende anche in Cisgiordania.
Tutta la popolazione dell'immenso campo profughi di Jenin si é stretta attorno al giovane martire, per piangerlo e onorarne la memoria.

Suda freddo Salva Kiir! I seguaci di Machar prendono la città-chiave di Bor!!

Ha poco da rallegrarsi il ridicolo 'dittatore-cowboy' Salva Kiir, messo da Obama e Netanyahu a capo dello stato-fantoccio strappato al corpo vivo della nazione sudanese con la complicità di Hollywood e delle sue star imbecilli, ammaestrate dalla propaganda sionista internazionale; le milizie Nuer di Riek Machar, apparentemente allontanate da Juba dopo scontri costati oltre 500 morti e quasi tredicimila profughi in fuga dalla capitale, sono riuscite a prendere il controllo di Bor, cittadina chiave dell'industria petrolifera nazionale (attualmente però impossibilitata a funzionare).

La notizia é stata amaramente confermata dallo stesso portavoce dell'Esercito di Kiir, Philip Aguer, impossibilitato ormai a negare l'evidenza dai numerosi rapporti di cronisti in loco che vedevano l'abitato ormai totalmente in mano ai ribelli. L'Ex-vicepresidente Machar, intanto, ha lanciato un nuovo appello radiofonico alle forze armate invitandole a unirsi alla sollevazione e a deporre Salva Kiir: "Pretendiamo che lasci il potere".

Probabilmente solo le milizie di etnia Dinka rimarranno fedeli a Kiir se Machar saprà consolidare il suo successo a Bor e stabilire un centro di potere alternativo a quello del cleptocrate filosionista. Il Sud-Sudan si precipita a implodere nell'ennesima sanguinosa faida africana? Quanto a lungo bisognerà aspettare per capire che l'autorità di Khartoum era NECESSARIA a tenere in riga le riottose e litigiose componenti etniche meridionali?

Quarantotto ore di intense esercitazioni per aerei e piloti dell'aviazione militare di Teheran!!

L'aviazione della Repubblica Islamica Iraniana (IRIAF) inizierà domani un vasto programma di esercitazioni sul Golfo Persico, denominate "Fedayeen e Harim e Velayat 4" (Difensori del Santuario di Velayat 4), come annunciato dal Vicecomandante dell'Arma Azzurra di Teheran Brigadier Generale Ali Reza Barkhour.

Questa esercitazione prosegue e completa la routine di addestramento che in altri precedenti momenti si era concentrata sulle capacità di difesa antiaerea missilistica ed elettronica.

Le manovre, che si articoleranno in un arco di 48 ore coinvolgeranno unità le più disparate, raccolte insieme apposta per l'esercitazione e si susseguiranno in tre fasi per poter migliorare e aumentare le capacità di reazione di radaristi, piloti, meccanici e tutti gli altri operatori dell'aviazione militare.

"Il combattimento aria-aria, l'intercettazione di bersagli volanti e l'individuazione precoce di invasori del nostro spazio aereo formeranno una parte preponderante degli esercizi e delle simulazioni", ha dichiarato Barkhor, che ha specificato come ogni genere di aereo in forza alle unità di prima linea verrà utilizzato nelle manovre: caccia e intercettori, cacciabombardieri, apparecchi da ricognizione e così via.

Ci domandiamo con ansia se magari sarà possibile vedere in azione per la prima volta il nuovo modello di jet iraniano Qaher-313...

Agguato assassino in Cisgiordania, forze sioniste massacrano un agente dell'Anp!!

Le "forze di sicurezza" dell'Anp dovrebbero far rispettare la legge in Cisgiordania, invece, come abbiamo notato a più riprese, sono usate dai cacicchi di Ramallah per perseguitare e offendere quei Palestinesi che rifiutano l'umiliazione delle 'trattative' che in 20 anni non hanno portato a nulla se non alla continua annessione di terreni e risorse palestinesi alle colonie illegali sioniste.

Ma quello che é successo stanotte a Qalqiliya nel Nord della West Bank dimostra che nemmeno rendersi complici e servi dell'occupazione sionista garantisce questi militi un minimo di rispetto dai loro 'bwana' a Sei Punte; infatti é bastato il solo sospetto (non supportato che si sappia da alcun genere di prova) che uno di loro fosse coinvolto in attività di Resistenza per far preparare alle SS di Tel Aviv un vero e proprio agguato in stile mafioso, dove la vittima é stata uccisa a tradimento.

Saleh Yasin, 29enne ufficiale della Sicurezza Preventiva dell'Anp é morto sotto il fuoco sionista contemporaneamente a un'altra sparatoria (questa volta Jenin) dove ha trovato la morte Nafaa al-Saedi, combattente della Jihad Islamica. Fino a quando gli uomini dell'Anp non capiranno che il loro posto é a fianco dei combattenti della Resistenza la sorte dei legittimi abitanti della West Bank non potrà cambiare.

Gli errori del recente passato perseguitano Hamas! La Giordania rifiuta l'accesso ai suoi dirigenti!

Ancora una volta viene dimostrato dai fatti quanto miope sia stata la 'mossa' di Mishaal e soci di voler 'sganciare' il Movimento Hamas dall'Asse della Resistenza per inseguire la chimerica ascesa della Fratellanza Musulmana finanziata dal Qatar, che per circa un anno era sembrata la forza politica emergente nel panorama mediorientale. Adesso, con l'Ikhwan duramente bastonata dai Generali del Cairo e in piena ritirata altrove ad Hamas non resta più nessuna sponda cui appoggiarsi e persino paesi di secondo piano come la Giordania possono snobbare e porre 'alt' e 'veti' alla sua dirigenza.

E' notizia di oggi infatti che il reame ascemita abbia vietato a Khaled Mishaal di entrare nei suoi confini, un provvedimento che contraddice la pratica quotidiana in vigore persino dopo la 'cacciata' degli uffici di Hamas dal paese (nel 1999); la decisione probabilmente ha a che fare con una richiesta egiziana di 'punire' ulteriormente la dirigenza del gruppo palestinese per il suo sostegno alla Fratellanza Musulmana durante il suo breve periodo di predominio nel Paese delle Piramidi.

Peraltro, anche durante il periodo di Governo della Fratellanza e di Presidenza di Mohammed Mursi, Hamas aveva beneficiato poco o punto della sua pretesa 'relazione speciale' con gli islamisti egiziani, visto che il varco di Rafah era rimasto ermeticamente chiuso alle merci che avrebbero potuto porre fine all'assedio economico sionista e tutte le richieste di integrazione della rete elettrica, di forniture regolari di gas e combustibile verso Gaza erano rimaste lettera morta.

mercoledì 18 dicembre 2013

Oltre cinquecento morti a Juba in una faida interna tra Salva Kiir e l'ex-vice Riek Machar!

Una vera e propria strage quella che nella totale indifferenza dei media imperialisti asserviti si é consumata ieri nella capitale dello stato-fantoccio creato da Obama e Netanyahu smembrando illegittimamente il suolo di una grande nazione araba e musulmana, quella del Sudan di Khartoum.

Non solo il cosiddetto Sud-Sudan del ridicolo dittatore Salva Kiir si é da subito dimostrato uno stato-fallito in cui imperano corruzione, miseria, spreco aberrante, macelleria etnica e inflitrazioni economiche, militari e criminali sioniste; adesso il paese si trova addirittura sull'orlo della guerra civile coi seguaci dell'Ex-vicepresidente Riek Machar che hanno tentato un colpo di mano militare contro Kiir.

I combattimenti di ieri si sono concentrati nella capitale attorno all'Università e all'Aeroporto, che é stato chiuso a ogni genere di volo. Apparso davanti alle telecamere in uniforme militare anziché nel consueto ridicolo completo da 'cowboy', Salva Kiir ha annunciato che la situazione "é calma" ma ha anche dichiarato il coprifuoco per la notte tra ieri e oggi.


Si riprova ulteriormente la scadente qualità della disingenua propaganda di 'Al-Mustaqbal'!!

Qualche tempo fa, discutendo delle operazioni militari di Hezbollah in Siria qualche lettore (più o meno in buonafede) ci domandò come mai non davamo spazio alle notizie apparse sulla testata del mezzo-saudita Saad Hariri che pretendeva che attorno a Damasco ci fosse stata una 'strage' di militanti sciiti con oltre duecento morti.

Noi replicammo che, per la nostra esperienza di mezzi di comunicazione del Vicino e Medio Oriente, non ritenevamo 'Al-Mustaqbal' come una fonte credibile, considerando la qualità della sua produzione giornalistica anche più scadente di quella di altri outlet libanesi filosauditi (tipo il 'Daily Star', quotidiano regolarmente definito come 'Riyadh's Lebanese Rag').

Vediamo le nostre prospettive giustificate e vendicate dal recentissimo imbarazzo in cul il quotidiano di Hariri si é ficcato riprendendo con grande enfasi una lista originariamente pubblicata dal sito-web filoterrorista 'Kolona Shoarakaa' che pretendeva di "rivelare" nientemeno che volti e nomi di MILLE CADUTI di Hezbollah in Siria.

A parte che, come dimostra il nostro stesso sito, i media sciiti non hanno ALCUN INTERESSE a celare nomi e volti dei martiri per la Fede e la Causa della Resistenza, la stessa pretesa che i numeri pretesi dai terroristi siriani e dai loro amiconi Hariri e soci fossero quelli 'veri' (ricordiamo che finora Hezbollah in oltre un anno di operazioni ha avuto meno di 250 morti) é stata SUBITO SMENTITA da un comunicato di Kolona Shoarakaa, che si scusava coi lettori per aver pubblicato un contenuto prima di verificarne la veridicità.

Ci si aspetterebbe che anche 'Al-Mustaqbal' abbia fatto lo stesso invece il foglio di Hariri non ha pubblicato alcuna smentita delle sue erronee segnalazioni, dimostrando come questo 'giornale' non si faccia scrupoli a riempire le proprie pagine della più screditata propaganda e non la corregga nemmeno quando essa venga platealmente smentita dalla fonte originale.


Nuove intense battaglie in provincia di Homs e Damasco: nemmeno la neve ferma l'avanzata delle forze di Assad!

Anche in questi giorni di temperature basse e frequenti nevicate l'Esercito Arabo Siriano non interrompe le proprie operazioni contro i terroristi, anzi, sfruttando al meglio la sua superiorità logisitca e il suo controllo delle arterie di comunicazione, ha già fatto rapidamente arrivare vestiario ed equipaggiamenti invernali alle unità di prima linea, mettendole così in grado di continuare a vibrare colpi decisivi a un'opposizione in gravissimo affanno per la rigidità del clima invernale.

Dopo essere intervenuto a punire i sauditi responsabili di una strage di civili ad Adra l'Esercito regolare ha messo in sicurezza il perimetro della cittadina industriale e si é spinto nel circondario distruggendo altre basi terroriste e abbattendo dozzine di mercenari, quasi tutti di nazionalità straniera.

Al-Rayhan, Al-Shifonyeh, Zamalka e Jounar, nel Rif Damasceno, sono state teatro di altri scontri che hanno visto altre decine di mercenari takfiri restare al suolo come vittime e perdere diversi carichi di armi e munizioni che stavano cercando di trasportare via dai loro rifugi ormai non più sicuri.

Al-Barghouthiyeh, Arshouneh, Dar al-Kabira e Al-Ghanto, villaggi in Provincia di Homs, sono stati ripuliti da ogni presenza terrorista.

martedì 17 dicembre 2013

Sionista negra 'stupita' dall'Apartheid in vigore alle banche del sangue del regime ebraico, le consigliamo: "torna in Etiopia!"

Pnina Tamano-Shata é una sionista di origine etiope che é stata portata a invadere e occupare la Palestina dai genitori, all'età di tre anni. Vivere in una terra non sua non l'ha mai preoccupata, né le ha mai causato problemi di coscienza servire nell'esercito che reprime la popolazione legittima della Palestina, ne porta avanti il genocidio e prende parte (o ha preso parte) ad aggressioni e occupazioni illegali di territori stranieri.

La Tamano-Shata era così contenta di vivere in un regime razzista illegittimo da darsi alla politica in una delle molte formazioni politiche che sostengono il regime di invasione e farsi persino eleggere al Parlamento di Tel Aviv.

La Tamano-Shata si é accorta di vivere in un paese razzista (o meglio, la cosa le ha dato fastidio) solo quando, rispondendo a un invito alla donazione di sangue per l'MDA (magen david adom, l'organizzazione che fa la funzione di Croce Rossa nei territori invasi dai sionisti per i soli sionisti, visto che essi rifiutiano di affiliarsi al Comitato Internazionale Croce Rossa e Mezzaluna Rossa) si é vista rifiutare la donazione.

Il rifiuto é stato giustificato dalla banca del sangue con pretesti ridicoli (l'alta incidenza di HIV in Etiopia, dove la Tamano-Shata non vive più da 29 anni).

Questo non é che uno dei mille episodi di discriminazione del regime ebraico contro i suoi cittadini di etniia africana e negra, come già hanno dimostrato i nostri articoli sulla sterilizzazione forzata di donne di origine etiopica.

Adesso la parlamentare si é lanciata in una crociata personale contro le banche del sangue sioniste e le loro politiche, denunciandole come 'razziste'.

MA il razzismo le stava bene quando si trattava di occupare la terra palestinese e derubarla delle sue risorse.

MA il razzismo le stava bene quando si trattava di indossare l'uniforme per reprimere e ammazzare i Palestinesi.

MA il razzismo le stava bene quando si trattava di occupare o invadere il Sud del Libano.

Invitiamo la sionista negra Tamano-Shata e tutti i suoi simili a ripensare profondamente le loro vite e le loro esistenze e a capire che non esiste un futuro per loro nel regime ebraico illegale e a tornare piuttosto nei loro paesi d'origine per contribuire come possono al loro sviluppo e alla loro autonomia e indipendenza!