mercoledì 20 febbraio 2013

Il Centro Studi Ahrar avverte: "I sionisti mirano ad arrestare i parenti dei detenuti politici con ogni mezzo, anche il più meschino!"

In un suo recente comunicato stampa relato dallo stesso Direttore Fouad al-Khafsh il Centro Studi Ahrar ('I Liberi') per la Difesa dei Diritti dei Prigionieri Politici palestinesi in mano al regime ebraico ha invitato tutti i familiari di detenuti palestinesi a desistere dal tentare di passare oggetti e generi di conforto ai loro congiunti durante udienze di colloquio con essi.

Questo perché é ormai chiaro e assodato come i secondini sionisti deprivino "apposta" i prigionieri politici palestinesi di particolari beni nella speranza di poter sorprendere i loro parenti a fornirglieli, avendo così la scusa per incriminarli di 'contrabbando' e deprivare ulteriormente i detenuti del sostegno morale delle loro visite (che vengono sistematicamente cancellate in simili casi, spesso 'sine die').

Al-Khafsh ha sostaziato la sua richiesta citando gli esempi di tre madri di prigionieri politici di Jenin, Al-Khalil e Qalqiliya della moglie di un quarto detenuto arrestate negli ultimi tempi con questa accusa, due proprio nel corso del passato week-end.

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