giovedì 8 agosto 2013

I Sauditi avevano offerto 15 miliardi di dollari di contratti a Putin per abbandonare Assad; la sua risposta? "Nyet!"

Sperava di poter "comperare" Vladimir Putin, il Principe Bandar bin Sultan "Bandar Bush" recatosi a Mosca la scorsa settimana sperava che 'bastassero' quindici miliardi di dollari di contratti militari e 'guarentigie' sul non passaggio di gasdotti potenzialmente concorrenti con gli interessi energetici russi in una ipotetica Siria "Post-Assad" per convincere il Cremlino ad abbandonare un'alleanza pluridecennale come quella che lo lega con i governanti di Damasco.

Mirabile il contegno del Presidente, che, fedele alla sua fama di imperscrutabilità, ha lasciato parlare a lungo il Principe saudita, che si affannava a magnificare le "molte" possibilità di ulteriori investimenti russi in Arabia anche dopo la conclusione del mega-contratto da  quindici miliardi di $, nonché lo rassicurava su come Riyadh si sarebbe assicurata di garantire gli interessi petroliferi e metaniferi russi impedendo che oleodotti e gasdotti 'concorrenti' venissero fatti passare su suolo siriano. Alla fine, dopo averlo fissato intensamente negli occhi, Putin avrebbe fatto capire al suo interlocutore che, per Mosca, rapporti come quelli costruiti in quasi mezzo secolo verso la Siria, non sono da considerarsi "in vendita" sia pure con contropartite così ingenti.

Il colloquio tra i due si sarebbe chiuso sull'orlo dello scontro con un Bandar Bush, che, visibilmente contrariato dal rifiuto, avrebbe rudemente informato Putin che "l'opposizione siriana" (il coacervo di sigle terroriste takfire in lotta tra loro) non si presenterà a nessuna 'Conferenza di Pace' a Ginevra o altrove. Putin, traendo le conseguenze di ciò, avrebbe commentato che dunque alla situazione siriana non resterà altra soluzione se non quella militare.

4 commenti:

  1. Sti cazzi di oscurantisti sauditi hanno la faccia come il culo e sono anche idiotissimi e ignorantissimi, gli interessi della Russia vanno al di là di quelli metaniferi e petroliferi, per giunta i sauditi di petrolio ne hanno poco da esportare visto che i consumi interni sono esplosi e per tener calma la popolazione devono impiegare somme enormi e crescenti.
    Il fatto divertente è che sono tra tre fuochi, i fratelli mussulmani da una parte che li odiano amorevolmente e di cui hanno una fifa bleu, l'asse della resistenza e le consistenti minoranze scite, forse ironia della sorte saranno loro ad esplodere come stato se il loro nor-est si solleverà.
    Andare a fare la voce grossa con Santa Madre Russia è quanto di più idiota e pericoloso potessero fare ma Dio fà impazzire chi vuole perdere.
    Ivan Demarco Orlov

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  2. Putin e' stato grande ... l'idiota saudita e' andato a fare lo scemo pensando di comprare con i suoi petrodollari l'onore (di cui loro non sanno neanche cosa sia) di un vero capo di stato... la risposta e' stata all'altezza della storia della Russia ... la cosa più assurda e' che i sauditi fanno i padroni in casa d'altri ... gli ci vorrebbe una bella lezione..

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  3. Se non fosse che gli Americani hanno interesse per il petrolio Saudita, e i sionisti che vorrebbero mantenere a Ryad gli Āl Saʿūd al potere in funzione filo-imperialista, la dinastia Āl Saʿūd sarebbe già crollata da un pezzo. La "salsicciaia" Tedesca Angela Merkel sta vendendo tante di quelle armi alle monarchie reazionarie del Golfo, tanto che è stata rinominata "la più grande amica delle monarchie sunnite e wahhabite del Golfo Persico". A parte il petrolio, i Sauditi, non producono quasi niente; esportano solo petrolio, ma hanno bisogno di importare quasi tutto. Non fanno come l'Iran che esporta e investe sul suo territorio, imparando a costruire di tutto, da soli. L'Arabia saudita esporta petrolio, e investe i ricavi negli Stati Uniti [in pratica gli USA ci guadagnano due volte...]. I Sauditi sono dipendenti dall'estero in quasi tutto. Posseggono il 25 per cento delle riserve mondiali, ma spesso manca il carburante nelle stazioni di servizio; le multinazionali petrolifere USA gli succhiano fino all'ultima goccia di petrolio. Ecco un altro motivo del perchè gli Āl Saʿūd sono graditi a Washington. Putin è un uomo formato e cresciuto durante la guerra fredda, uno da "vecchia scuola" ex-Kgb, molto nazionalista, che crede nella forza della Russia, ma sopratutto, da ex-Kgb, sa bene fino a che punto possono arrivare gli Americani, pur di perseguire i loro interessi criminali.

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  4. sono d'accordo su tutto... e grazie a Dio esiste un Putin ... questa e' una situazione internazionale che necessita di un uomo così, altrimenti questi farebbero i padroni assoluti ... e comunque spariamo si svegli anche la Cina ... e tutto il BRIK ... hai ragione anche sull'Iran, la differenza anche mentale tra persiani e arabi beduini e' abissale ... ancora oggi i persiani hanno una capacità intellettiva estremamente superiore a quella dei beduini sauditi e arabi in genere.. io sono stato in Iran due volte e noti subito questa differenza ... ed anche per questo i sauditi vogliono eliminare l'Iran ...sanno che non possono competere su tutti i piani e allora usano l'arma militare e i terroristi per determinare instabilità e immaginare una caduta dello stato iraniano.
    Ma stanno facendo male i loro calcoli ... presto avranno problemi interni e allora cadranno come pere ...

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