lunedì 2 dicembre 2013

Salehi: "OVVIAMENTE l'Iran costruirà una nuova centrale nucleare a Bushehr a partire dal 2014!"

Il Capo dell'Agenzia Atomica della Repubblica Islamica iraniana, Ali Akbar Salehi, ha confermato che é intenzione di Teheran di iniziare nel 2014 la costruzione di un secondo impianto nucleare a fianco di quello recentemente entrato in funzione nella città di Bushehr nel 2011 grazie alla cooperazione della Russia.

"L'accordo raggiunto a Ginevra poche settimane fa ci ha convinto che ormai il clima é positivo e costruttivo a sufficienza per permettere il rapido completamento di un nuovo impianto nucleare in loco, che potrà generare fino a 4000 MW di potenza, che uniti a 1000 già generati dalla centrale ora in funzione soddisferanno le nostre previsioni per un output ottimale dei siti di Bushehr attorno ai 5000 MW".

I piani energetici iraniani, prevedendo la totale indipendenza dai pure ricchissimi giacimenti di idrocarburi nazionali (in modo da poterne esporrtare con profitto fino all'ultima goccia) prevede 20000 MW provenienti dal comparto nucleare, una proiezione che per venire soddisfatta richiederà non meno di 15 centrali nucleari funzionanti, forse anche venti.

1 commento:

  1. Il programma nucleare nazionale Iraniano serve solo ad affrancare l'Iran energeticamente e tecnologicamente, e a permettere la vendita all'estero della stragrande maggioranza dell'estrazione di greggio. Per decenni gli Iraniani hanno venduto petrolio greggio e importato benzina, [cosa che mai ci si aspetterebbe da un paese ricco di petrolio e gas come l'Iran, ma è una situazione comune a molti paesi produttori] rimettendoci moltissimo, ma proprio l’anno scorso [2012] la National Iranian Oil Refining and Distribution Company [NIORDC] ha raggiunto una capacità di raffinazione pari al fabbisogno interno e negli anni a venire, sanzioni permettendo, mira a diventare esportatrice di prodotti petroliferi raffinati [principalmente carburanti].
    Qualunque nazione regolarmente dotata di centrali nucleari ad uso civile, può senza troppi sforzi, usarle per un programma di armamento nucleare militare. Negare a Teheran l'accesso alla tecnologia nucleare con il solo pretesto che possa usarla per costruire testate atomiche non ha senso; è come dar fuoco alla propria casa, per prevenire un incendio!.
    Gli Iraniani vogliono, con la loro estrazione petrolifera, che subirà una grande impennata già nel breve periodo, raffinarne una certa percentuale da vendere e ad uso interno, e l'altra percentuale di greggio venderlo del tutto sopratutto a quei paesi che stanno crescendo tumultuosamente e sono perciò assetati di petrolio e derivati, come India e Cina.
    Lo scopo degli Americani era quello di fregare Teheran, non una ma ben due volte, sfruttando i suoi vasti giacimenti, e poi vendendogli carburanti raffinati; raffinati proprio dal greggio Iraniano! Così facendo il paese non avrebbe avuto risorse da investire internamente, creando infrastrutture, servizi, e ricchezza vera. L'Iran è sicuramente sulla buona strada per svilupparsi parecchio ed in modo autonomo, smarcato dai diktat delle multinazionali straniere.

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