sabato 2 febbraio 2013

Venditore ambulante palestinese arrestato a Ramallah prima che si dia fuoco per protesta contro i gendarmi di Abbas!

Nella centralissima Piazza Al Manara di Ramallah un giovane venditore ambulante, nel corso di un violento scontro con la gendarmeria coloniale dell'Anp che anziché difendere i villaggi palestinesi dai Bulldozer sionisti preferisce incrudelire contro i venditori di strada, ha tentato di emulare il gesto estremo di Mohamed Bouazizi, il giovane fruttivendolo tunisino che immolandosi diede il via alla Rivoluzione anti-Ben Ali.
E chi lo sa, forse é stato più il timore che una morte clamorosa potesse sollevare le masse cisgiordane contro l'amministrazione da Bantustan della fazione Fatah, che non il legittimo spirito umanitario, a spingere i gendarmi di Abu Mazen a impedire che il rogo umano si consumasse. Subito dopo il venditore ambulante é stato arrestato, sparendo in qualche galera della 'sicurezza preventiva'.

I venditori di strada stavano protestando occupando Piazza Al-Manara lamentandosi di venire impossibilitati a compiere i loro commerci, che spesso costituiscono le uniche entrate delle loro famiglie.
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Strana 'solidarietà' turca: a Gaza Erdogan finanzia posti di lavoro per i Palestinesi, in Siria finanzia i terroristi che uccidono e rendono profughi i Palestinesi!

Sulla beneficienza non dovrebbe esserci nulla da dire, ma, quando la beneficienza viene usata per scopi di propaganda politica, allora é lecito inarcare il sopracciglio e cercare di scavare più a fondo nella questione: leggiamo che a Gaza un progetto per finanziare 400 posti di lavoro a favore di vittime della recente aggressione sionazista dello scorso novembre o persone comunque sofferenti per motivi socioeconomici é stato lanciato grazie all'associazione turca 'Irada'.

Una lettura più attenta però ci informa che il parlamentare palestinese Jamal al-Khudari, nel suo ruolo di Segretario della Commissione dei Probiviri dell'Università Islamica della Striscia, all'atto di inaugurare il progetto ha ringraziato non solo l'Associazione Irada (come era giusto e naturale) ma il Governo di Ankara nel suo complesso, citando per nome il Premier Recep Erdogan.
Al-Khudari dovrebbe riflettere sul fatto che, mentre con una mano allunga un'offa agli indigenti di Gaza, Erdogan contemporaneamente con l'altra allunga munizioni, esplosivi, armi e finanziamenti di ogni genere ai macellai wahabiti che più di una volta in Siria hanno colpito la comunità palestinese di Yarmouk (dove la generosità della Repubblica Araba Siriana, caso unico in tutto il Medio Oriente, aveva dato ai rifugiati palestinesi non uno squallido campo di baracche, ma un moderno quartiere di edilizia popolare provvisto di tutti i servizi).
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Arriva a Damasco Saeed Jalili, per incontrarsi col Presidente Assad, col Premier Halqi e col Ministro degli Esteri!

Il Capo del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica, Saeed Jalili, é arrivato oggi a Damasco per un triplice incontro coi vertici della Repubblica Araba Siriana, che negli ultimi due anni ha potuto con successo resistere alle aggressioni dei mercenari terroristi finanziati da Usa, Israele, Francia, Turchia, Arabia Saudita e Qatar, grazie anche al generoso sostegno iraniano, che ha potuto così compensare la solidarietà ricevuta un trentennio fa da Hafez Assad, al tempo dell'aggressione irakena contro la neonata Repubblica Islamica.

Jalili oltre a conferire a lungo con il Presidente Bashir Assad si é trattenuto anche con il Premier Wael al-Halqi e con il Ministro degli Esteri Walid al-Muallem; l'ultima volta che il dignitario iraniano era sceso a Damasco é stata la scorsa estate, nell'agosto del 2012. Jalili oltre alla sua carica al vertice del Consiglio di Sicurezza Nazionale é anche il principale negoziatore in ambito IAEA (per sostenere i legittimi diritti nucleari di Teheran, firmataria del TNP) ed é considerato un consigliere personale dell'Ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Rivoluzione.

Commentando la visita il canale televisivo siriano "Al-Alam" la ha definita "estremamente importante" alla luce dei recenti sviluppi della situazione siriana e di quella regionale nel suo complesso.
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Fitta sassaiola al cairo contro il convoglio automobilistico del Premier Hisham Qandil!

Chissà se l'autista della limousine di rappresentanza che trasportava Hisham Qandil abbia almeno tentato di dissuadere il suo passeggero dal tentativo di attraversare Piazza Tahrir, nella quale stazionavano ancora folle di manifestanti anti-governativi e anti-presidenziali; fatto sta, che, quando il convoglio motorizzato del Primo Ministro nominato da Mohamed Mursi ha fatto il suo ingresso nella ormai storica piazza cairota il risultato é stata una fitta sassaiola diretta contro tutti i veicoli della carovana.

La situazione é ancora tesissima nella capitale egiziana dopo oltre dieci giorni di manifestazioni e scontri che in tutto il paese sono costati circa una cinquantina di morti (nonostante l'intesa di pochi giorni fa siglata tra isitituzioni e la coalizione delle forze d'opposizione per l'evitare nuovi scontri di piazza e violenze).

In seguito all'incidente di stamane l'ufficio stampa del Primo Ministro ha riassunto l'episodio della sassaiola come opera di "agitatori di professione" a cui il Primo Ministro Qandil ha pensato di non offrire il fianco abbandonando quanto prima il luogo dell'aggressione insieme ai suoi collaboratori e al personale di scorta.
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Presentato a Teheran "Qaher-313", avveniristico prodotto dell'industria aeronautica della Repubblica Islamica!

Nel corso delle cerimonie per il 34esimo anniversario della Rivoluzione Islamica la Repubblica Iraniana ha svelato agli occhi del mondo il prototipo dell'apparecchio che, di fatto, proietta ancora più stabilmente Teheran nel novero delle potenze regionali del Medioriente e dell'Asia Centrale: il jet da combattimento Qaher-313.
  Proseguendo coerentemente nella strada della "Jihad per l'Autosufficienza Militare" dopo essere arrivato a produrre i propri missili balistici, i propri carri armati, i propri veicoli blindati, le proprie munizioni intelligenti, i propri droni senza pilota, le proprie unità navali di superficie e sottomarine, l'Iran entra di diritto nel novero delle pochissime potenze al mondo in grado di prodursi autonomamente i propri jet militari (attualmente solo Usa, Russia, Cina, Francia, Svezia, potenzialmente India, Giappone e forse Sudkorea).
Qaher-313, che trae il suo nome dal vocabolo farsi "Conquistatore" seguito dal numero dei 'virtuosi discepoli' di Imam Mahdi, mostra una configurazione monomotore con doppio intake, larghi canard mobili ispirati alle recenti produzioni Sukhoi e probabilmente anche al Rafale francese e al Gripen svedese e ali dal profilo molto originale. Nonostante la superficie obiettivamente ridotta la cooperazione 'ala/canard' deve creare un rilevantissimo 'effetto tunnel' permettando di generare sufficiente portanza per dare all'apparecchio una grande agilità, come confermato dal video in cui il prototipo si produce in notevolissime acrobazie.
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venerdì 1 febbraio 2013

Un altro agente sionista arrestato in Libano, continuano senza sosta le debacle dell'intelligence di Tel Aviv!

Talal Khalil Chahine, cittadino libanese aveva cercato di ottenere informazioni sullo schieramento degli uomini di Hezbollah nel Sud del Libano per poterle poi riferire ai suoi controllori del Mossad, ma il tentativo del maldestro "spion" di ingraziarsi il potente servizio di spionaggio sionista si é infranto nell'insuccesso quando pochi giorni fa egli é stato arrestato insieme al complice Ali Taufiq Yari.

La procura militare libanese che ha spiccato i mandati di cattura e che secondo l'uso del Paese dei Cedri ha il compito di gestire tutti i procedimenti a carico di cittadini libanesi che divengono spie a favore di paesi esteri ha annunciato che i due accusati rischiano "seriamente" di finire sul patibolo.

L'attività spionistica di Chahine e socio durava almeno dal 2001 ma forse é iniziata ancora prima, ai tempi in cui forze militari sioniste ancora stazionavano su parte del Libano meridionale, da cui si ritirarono precipitosamente a causa della continua, coraggiosa resistenza armata di Hezbollah e altri gruppi minori.

Ultimamente sono stati molti i colpi mortali inflitti dal Libano alla rete di agenti sionisti che ancora rimangono attivi sul suo territorio.
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Hamas smentisce: "False le voci riguardo l'accettazione della Two States Solution!"

Nella tarda serata di ieri finalmente un comunicato ufficiale del Movimento Hamas ha tagliato corto la ridda di ipotesi, conferme e smentite che si erano ricnorse per tutta la giornata riguardo a un possibile "OK" della dirigenza impersonata da Khaled Mishaal, Moussa Marzouk e gli altri 'traditori dell'Asse della Resistenza' riguardo l'accettazione della 'Soluzione a Due Stati', che avrebbe automaticamente alleato le posizioni di Hamas a quelle di Fatah e dell'Anp e avrebbe significato l'abbandono definitivo della Resistenza Armata e della Lotta contro i tentativi sionisti di giudeizzazione dei territori occupati.
"Hamas afferma che ogni affermazione in tale senso é falsa, inventata e destituita di ogni fondamento", si legge nelle righe rilasciate dall'Ufficio Relazioni Pubbliche del Movimento, che inoltre recitano come nella recente visita ad Amman presso il Re ascemita Abdallah II Khaled Mishaal non abbia "minimamente affrontato la questione", che sarebbe rimasta fuori dagli argomenti trattati con l'ospite reale.

Mishaal e Re Abdallah si sarebbero limitati a parlare degli sviluppi del processo di riconciliazione, degli eventi trascorsi durante l'ultimo vertice cairota Hamas-Fatah e del totale rifiuto di ogni "patria palestinese alternativa" che alcuni circoli sionisti vorrebbero proporre in territorio giordano come opzione alla totale annessione della West Bank.
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E' confermato: in mano all'aviazione iraniana diversi modelli di F-16 già in forza al Venezuela!

Sarebbe ormai confermato oltre ogni ragionevole dubbio il trasferimento di alcuni apparecchi cacciabombardieri F-16 già in forza all'aeronautica venezolana alla Repubblica Islamica dell'Iran. L'ex tiranno di Teheran, lo Shah Reza Palhevi, aveva invero espresso il desiderio, poco prima della sua detronizzazione, di acquistare l'allora nuovissimo modello di aeroplano per sostituire definitivamente nella sua aviazione gli F-5 e almeno una parte degli F-4 Phantom, ma gli eventi dell'incombente Rivoluzione Islamica impedirono l'acquisto.

L'aviazione iraniana, passata dalla sigla IIAF a quella IRIAF, affrontò le gravi prove della guerra Iran-Irak con una linea di volo in parte obsolescente e solo con grandi sforzi e sacrifici impedì a Saddam Hussein (che allineava alcuni dei più moderni aerei dell'epoca: MiG-25, MiG-29, Mirage F1, Super Etendard e altri ancora) di conquistare il dominio dei cieli. In seguito grazie alla "Jihad di Autosufficienza Militare" e agli eventi delle Guerre imperialiste contro l'Irak Teheran riuscì addirittura a 'catturare' molti modelli di aereo irakeno e a modificare e aggiornare i suoi ormai 'vecchi' aerei Made in Usa, mantenendo una credibile potenza aerea.

Il trasferimento di F-16 venezolani in Iran (per quanto di modello più vecchio e meno raffinato di quelli in forza attualmente nell'aeronautiche turca e sionazista) darà modo agli ingegneri e ai tecnici persiani di studiare adeguate contromisure elettroniche e radaristiche in caso di attacchi NATO o israeliani contro lo spazio aereo nazionale e potrebbe fornire anche interessanti spunti per contribuire allo sviluppo di nuovi modelli di aereo di totale costruzione nazionale o all'ulteriore ammodernamento dei modelli americani ancora in uso.
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A Gaza rogo causato da un black-out elettrico distrugge famiglia di sei persone, nessun sopravvissuto!

Mentre si rincorrevano tra conferme e smentite le voci sulla presunta accettazione da parte di Mishaal e della sua cricca dell'inganno della cosiddetta "Soluzione a Due Stati" nella Striscia di Gaza pervicacemente e spietatamente sottoposta allo strangolamento shylockiano imposto dal regime sionista si consumava l'ennesima tragedia dell'assedio: una famiglia di ben sei persone periva consumata dal rogo che, in conseguenza dei frequenti black-out della rete elettrica, era scaturito da una delle candele usate per ottenere un po' di luce.

Hazem Mahmoud Dhuheir, di 32 anni, sua moglie Samara, trentenne e i piccoli Mahmoud (7 anni), Nabil (5 anni), Farah (3 anni) e Qamar (5 mesi), sono periti nell'incendio. Di fronte a una simile tragedia non si sa se essere più costernati per la scomparsa di una intera famiglia o considerare quasi 'misericordioso' il Destino che non ha permesso a uno dei genitori, o a uno dei bambini, di sopravvivere per provare tutto il resto della vita il rimorso di una perdita tanto grande.

Hamas si diletta a considerare la resa di fronte al regime assassino di Tel Aviv, mentre nella Striscia di Gaza, direttamente o indirettamente, quello stesso regime continua a uccidere cittadini palestinesi inermi che vogliono solo condurre una vita normale.
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giovedì 31 gennaio 2013

Imponente rappresaglia cibernetica dell'Esercito Elettronico Siriano contro siti-web dell'Occupazione sionista!!

 
I seguenti siti-web sionisti sono stati attaccati e 'hackerati' dall'Esercito Siriano Elettronico come rappresaglia per il  tentato attacco aereo contro Jamraya, atto proditorio di pirateria internazionale con cui il regime ebraico di occupazione della Palestina si conferma come il principale "Stato Canaglia" della regione, sempre pronto a usare la violenza a tradimento contro i suoi vicini.

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Al piccolo 'astronauta' Pishgam l'Iran tributa la sua riconoscenza e concede il premio che sicuramente gradisce di più!!!

Pishgam, la piccola scimmia che a bordo del vettore spaziale con lo stesso nome ha passato circa una ventina di minuti in orbita lo scorso lunedì, é diventato l'eroe nazionale dell'intera Repubblica Islamica. Il primate, che nel corso della sua crociera orbitale ha dovuto sopportate un picco di accelerazione pari a 11 volte la forza di gravità terrestre é stato sottoposto a intense batterie di testi medici e clinici che ha passato a pieni voti: l'esperienza extra-atmosferica non gli ha causato nessun effetto collaterale e ciò é di ottimo auspicio per i futuri sviluppi del programma spaziale iraniano che conta entro i prossimi anni di mandare in orbita anche astronauti umani. Nella foto vediamo il 'trasvolatore' alle prese con la ricompensa per le sue fatiche: sembra gradirla immensamente!
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Il Controspionaggio di Chavez smaschera gli intrighi del Mossad in Venezuela, condotti all'ombra di fondazioni "olocaustiche"

Il Servizio di Intelligence Bolivariano (SE.B.IN.), controspionaggio della Repubblica Venezuelana, ha scoperto, dietro una apparentemente 'innocua' fondazione intitolata ad Anna Frank (una delle mille agenzie apparentemente impegnate a mantenere forte l'eco dell'eterno piagnisteo ebraico sull'Olocau$to) una cellula del Mossad, impegnata a cooperare attivamente con la CIA statunitense per minare il progresso della rivoluzione chavista e fomentare scontento e malessere propedeutici a un futuro "regime change" atto a riportare il maggior paese latinoamericano produttore di petrolio sotto il controllo dell'imperialismo internazionale sionista e americano.

"Espacio Anna Frank", questo il nome della fondazione 'olocaustica', sarebbe servito da copertura ad agenti sionisti come Abraham Belilty Bittan e Paulina Gamus-Cohen, sui cui movimenti e attività il SEBIN ha mantenuto alta l'attenzione, grazie anche alle rivelazioni di un certo numero di "patrioti collaboratori", che sembra (ma non é dato di sapere per certo), possano fare parte della piccola ma florida e attiva comunità venezolana di origine araba.

Auguriamo agli '007' chavisti il massimo della fortuna nello svelare ogni altarino sionista nel loro paese e nell'intera America Latina socialista e bolivariana, lanciando nel contempo un appello a mantenere alta la guardia e la vigilanza contro qualunque agenzia di interessi sionisti che operi più o meno alla luce del sole in qualsiasi parte del mondo: come dimostra questo esempio sotto la quasi totalità di esse si celano i tentacoli del Mossad!
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La Repubblica Islamica iraniana festeggia da stamane l'anniversario del ritorno in patria dell'Ayatollah Khomeini!

Dalle 9 e 30 di stamattina in tutto il territorio della Repubblica Islamica dell'Iran hanno preso il via le cerimonie di commemorazione per il 34esimo anniversario del rientro in patria da Parigi dell'Ayatollah Ruollah Khomeini, esiliato per quindici anni dal regime del tiranno Reza Palhevi, servo di Washington e Tel Aviv. Il ritorno di Khomeini in patria segnò il 'cambio di passo' del processo rivoluzionario e l'accelerazione decisiva verso la proclamazione della Repubblica Islamica, che sbarrò definitivamente la strada a qualsiasi possibilità di "ritorno al passato".

In uno scenario mediorientale dove le grandi speranze suscitate nel 2011 dagli eventi della "Primavera Araba" hanno lasciato il campo all'incertezza se non alla recriminazione per i loro sviluppi variamente indecisivi, quando non addirittura retrogradi o vulnerabili a "ritorni di fiamma" filo-imperialisti, la Rivoluzione Iraniana si conferma un evento del tutto eccezionale ed epocale, essendo stata indirizzata su binari solidi e tetragoni a qualunque 'deviazione' da una spinta ideale, sociale e nazional-popolare che non ha eguali in nessun processo rivoluzionario coevo o successivo.

Le celebrazioni troveranno il loro culmine il prossimo 10 febbraio nella Giornata del Trionfo Rivoluzionario.
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Mishaal-banderuola sta girando verso la "Soluzione a Due Stati"?

Khaled Mishaal, traditore della solidarietà e della generosità siriana, volenteroso baciapiedi e lustrascarpe degli Emiri-fannulloni del Golfo, si sarebbe detto pronto, nel corso di un colloquio col reuccio ascemita di Giordania Abdallah II, ad accettare la fallace "Soluzione a Due Stati", che prevede la rinuncia a qualunque opzione di Resistenza e combattimento contro il processo di colonizzazione e annessione ebraico della terra palestinese in Cisgiordania (ma chi sa, forse con questo suo voltafaccia, domani vedremo di nuovo coloni razzisti, violenti e boccoluti anche nella Striscia di Gaza????) in cambio di uno zimbello di 'sovranità da bantustan' come quella "concessa" alla fazione Fatah del satrapetto Mahmud Abbas.

Se la notizia fosse confermata starebbe a significare il Nadir della parabola politica di Hamas, organizzazione nata per la Resistenza e svenduta da pochi cacicchi interessati alle speculazioni immobiliari coi soldi degli Sceicchi wahabiti. A tutti i combattenti coraggiosi delle Brigate Qassam, al leader storico Mahmoud Zahar resterebbe sempre aperta la porta che conduce verso quei patrioti palestinesi che hanno giurato ancora e ancora di non deporre mai le armi.
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mercoledì 30 gennaio 2013

L'Argentina e l'Iran coopereranno per svelare la verità sull'esplosione al centro 'culturale' sionista del 1994

Per quasi vent'anni abbiamo dovuto sentire i prezzolati corifei del Sionismo ripetere la menzogna propagandistica secondo cui "L'Iran" sarebbe stato responsabile della detonazione avvenuta nel 1994 in una sede 'culturale' sionista a Buenos Aires. La cosa ridicola era che a seconda di dove soffiava il vento degli interessi sionisti prevalenti "Hezbollah" poteva diventare di tanto in tanto il responsabile dell'evento, poi quando tornava la necessità di accusare Teheran ecco prontamente l'addebito 'rimbalzare' dal Libano di
nuovo al Golfo Persico.

Adesso simili giochetti non saranno più possibili visto che nella persona del Ministro Ali Akhbar Salehi la Repubblica Islamica ha raggiunto un accordo con la Presidentessa argentina Christina Kirchner per portare avanti una inchiesta bilaterale che appuri una volta per tutte la verità sull'accaduto, scagionando l'Asse della Resistenza e facendo luce su chi mai abbia pensato con un gesto tanto vigliacco di fare il gioco dell'aggressiva campagna di denigrazione sionista contro Stati e movimenti realmente autonomi e
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Il Sunday Times e il deputato David Ward si ribellano al giogo filosionista imposto al discorso politico inglese: Londra non più serva di Sion?

Una 'giornata della memoria' veramente memorabile quella trascorsa recentemente in Inghilterra dove la trita, frusta, ipocrita "commemorazione dell'olocau$to' é stata trasformata da un coraggioso vignettista del Sunday Times e da un altrettanto determinato e sincero parlamentare Liberaldemocratico (il cinquantanovenne David Ward) in una vera e propria messa sotto accusa del sionismo colonialista, assassino e razzista.
Il cartoonist ha pubblicato sul popolare quotidiano domenicale una graffiante caricatura del Premier in pectore Netanyahu impegnato a sigillare con un muro di Apartheid i lamenti e le grida del popolo palestinese oppresso, mentre Ward ha sbugiardato l'ipocrita 'sacerdote dell'olocausto' Elie Wiesel affermando che, senza alcuna traccia di "memoria storica" gli Ebrei che mendicano alla comunità internazionale lo status di "vittime eterne" (e un altrettanto eterno lasciapassare per i loro crimini passati e presenti) si sono macchiati e si macchiano di persecuzioni razziste in niente diverse da quelle naziste nei confronti dei Palestinesi.
Persino nell'Inghilterra dei Disraeli, dei Lord Balfour, delle Tatcher e dei Blair comincia a muoversi qualcosa: la gente é stanca delle capriole filosioniste imposte al discorso politico nazionale dalla potente e influente lobby filo-israeliana.
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Cieca violenza sionazista contro un funerale causa rogo in una casa palestinese ad Al-Khalil!

Ahmed Allami, cittadino palestinese che viveva a soli 500 metri dalla torre di guardia sionazista alle porte del villaggio cisgiordano di Al-Khalil ha perso la casa e quasi tutti i suoi averi quando un candelotto lacrimogeno tra le dozzine sparate dalla soldataglia sionazista contro un pacifico corteo funebre ha causato un principio d'incendio che ha ingoiato tutta l'abitazione, distruggendola.

Il grave incidente che solamente per un miracolo non ha causato vittime é stato il culmine di una giornata di ingiustificata e feroce violenza scatenata contro i legittimi abitanti della West Bank dalle truppe di occupazione dell'illegale regime ebraico, che hanno sparato proiettili di 'gomma', munizioni di metallo e dozzine e dozzine di candelotti lacrimogeni contro il corteo funebre di uno dei martiri palestinesi della lotta di liberazione.

Tutto questo accadeva ieri, mentre stamane, forse ispirato dalla drammatica cronaca degli eventi  James W. Rawley dell'ONU si é detto "estremamente preoccupato" per la facilità e la leggerezza con cui le truppe sionaziste utilizzano armi letali o potenzialmente mortali contro la popolazione civile inerme in Cisgiordania ma anche altrove.
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A giugno operativo il Gasdotto dell'Amicizia tra Iran e Irak: poi si estenderà fino al Libano e ad Amman!

In un comunicato ufficiale il Ministero delle Risorse Petrolifere iraniano ha rivelato come il progetto di estendere un grande gasdotto dalla Repubblica Islamica attraverso l'Iran e la Siria fino al Libano (e con ogni probabilità con una deviazione fino alla Giordania), sia ormai nelle fasi finali della preparazione iniziata nel 2011 subito dopo la firma dell'accordo trilaterale in merito e che già nel giugno 2013 sarà possibile iniziare a fare fluire il metano iraniano verso le centrali elettriche di Bagdad e, in secondo tempo, anche verso quelle di Damasco.

Il gasdotto, denominato "Dell'Amicizia", costituirà un importantissimo tassello nella politica energetica dell'Iran verso gli altri paesi dell'Asse della Resistenza, che pur essendo a oggi esportatori netti di idrocarburi (o sul punto di diventarli, come il Libano) non riescono a soddisfare i loro bisogni di elettricità. L'Iran invece, in conseguenza della guerra del 1980-88 e delle criminali sanzioni Usa e occidentali, é diventato totalmente autonomo in materia e ora può fare la parte dell' esportatore di corrente o di metano verso i suoi alleati.

L'oleodotto poi potrà rifornire anche la Giordania, giovando all'indipendenza energetica di Amman ora come ora costretta a rifornirsi da Egitto e Arabia Saudita; l'ingresso dell'Iran nel suo 'parco fornitori' farà abbassare i prezzi con un sistema di virtuosa concorrenza. In seguito sarebbe possibile dal Libano estendero o verso la Turchia (nonostante adesso come adesso le relazioni tra Ankara e il blocco della Resistenza siano ai minimi storici) oppure verso la parte greca di Cipro e da lì estenderlo in direzione dei Balcani e dell'Europa.
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martedì 29 gennaio 2013

Webster Tarpley a PressTV: "La Coalizione anti-Assad é ormai senza guida e sta per spaccarsi!"

In un interessantissimo intervento sulla tv iraniana in lingua inglese "PressTV" il commentatore e "pundit" politico Webster Tarpley ha registrato come in tutte le (poche) zone della Siria dove ancora si registra attività terroristica wahabita la popolazione si vada organizzando in milizie per contrastare e scacciare i terroristi mercenari. Inoltre, fa notare Tarpley, la Francia, impegnata in Mali e in Algeria, ha quasi cessato ogni sua attività filo-terrorista in Siria, nella corte saudita di Riyadh la fazione "anti-interventista" va prendendo forza quanto più il sostegno ai gruppi wahabiti continua a rimanere privo di qualunque genere di "ritorno" politico o strategico e anche in Turchia l'architetto della strategia anti-Assad, cui sono stati sacrificati i frutti di anni di politica di 'buon vicinato, il Ministro degli Esteri Davutoglu, sarebbe del tutto screditato e a un passo da dimissioni più o meno volontarie.
Ad Assad e alle sue forze armate non rimarrebbe che "ripulire" le ultime sacche di insorti a Nord e in misura minore lungo i confini giordano e libanese per avere finalmente ragione, sul campo, dell'armata brancaleone jihadista-estremista.
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Reportage esclusivo di PALAESTINA FELIX: Corteo armato della Jihad Islamica attraversa Khan Younis con un messaggio di solidarietà ai prigionieri politici palestinesi!!!

Un colossale corteo di furgoni, pick-up e SUV stipati all'inverosimile di militanti delle 'Saraya al-Quds', braccio armato del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina ha attraversato tutta Khan Younish, nella Striscia di Gaza, infiammando di orgoglio gli animi degli abitanti e dichiarando forte e chiaro che la Resistenza armata contro l'aggressione sionista non verrà mai abbandonata da coloro che portano alto lo stendardo nero e oro della Jihad: festonati di cartucciere d'ottone, più fieri e terribili degli Hell's Angels in sella ai loro destrieri cromati, i partecipanti al rally hanno espresso la loro solidarietà ai prigionieri politici che languono nelle galere sionaziste, minacciando di riprendere gli attacchi contro Israele se contro di essi si perpetuerà ulteriormente il crimine di negligenza medica.
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Il vigliacco Hollande vuole imporre clausole per liberare George Abdallah: "Nessuna trattativa con gli ipocriti di Parigi!"

Nel nuovo vergognoso capitolo dell'affaire George Abdallah, che va tutto a disdoro e discredito della parte francese, il Governo di Parigi, tuttora impegnato a bombardare e massacrare la popolazione del Mali e a fomentare e sostenere i massacratori mercenari e terroristi wahabiti in Siria, vorrebbe imporre 'condizioni aggiuntive' per la liberazione del prigioniero politico in carcere da quasi trent'anni.

Vigliaccamente, le condizioni riguarderebbero il trasferimento e rientro in patria di Abdallah che dovrebbe avvenire "nascostamente", "di notte", senza permettere alcuna 'manifestazione pubblica e/o politica' a celebrarne la libertà; il permesso di riceverlo sarebbe accordato solo ai parenti e soltanto a quelli più stretti. Le vergognose richieste dimostrano come all'Eliseo il napoleonino Hollande si é reso conto che George Abdallah é diventato un simbolo e che il suo esempio sicuramente spronerà all'azione molti epigoni e imitatori, da qui il desiderio di liberarlo "in segreto".

Ma, come ha già indicato eloquentemente Pierre Abisaab di Al-Akhbar, Abdallah é un EROE e chi lo ha tenuto in catene per tre decenni non ha ALCUN DIRITTO di imporre queste clausole alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi ammiratori e sostenitori, che hanno OGNI DIRITTO di festeggiarlo e salutarlo come l'esempio che ha saputo diventare con le sue azioni, il suo coraggio, la sua abnegazione.

Pochi giorni fa Abdallah era dimenticato in un angolo della Storia e se fosse stato liberato avrebbe avuto attorno familiari e pochi amici incanutiti, adesso centinaia di giovani libanesi assediano da presso le sedi diplomatiche e culturali francesi e migliaia sono pronti a scendere in piazza per applaudirlo. Bel "coup de boomerang", M.sieur Hollande!
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La Repubblica Islamica Iraniana invia in orbita una scimmia: tra cinque anni il primo astronauta persiano la seguirà!

"Pishgam" (Pioniere) era il nome del vettore che ha portato in orbita una scimmia nella giornata di ieri, coronando il progetto finora più ambizioso dell'Agenzia Spaziale Iraniana. Dopo numerosi lanci di satellite e una prima biocapsula contenente animali più semplici (vermi, topi) il viaggio del piccolo primate (recuperato sano e salvo dopo la sua escursione orbitale) é stato utilissimo per raccogliere dati necessari alla preparazione della prima missione spaziale umana iraniana.
Questa secondo le dichiarazioni di Hamid Fazeli, Direttore dell'Agenzia Spaziale, potrebbe tenersi entro il 2018. Il programma spaziale iraniano discende direttamente dalla necessità di dotarsi di un potenziale deterrente missilistico riconosciuta al termine della Guerra Iran-Irak, durante la quale la dittatura di Saddam Hussein sottopose Teheran e altre importanti città iraniane a bombardamenti con SCUD (la cosiddetta 'Guerra delle Città').
Da quel momento la Repubblica Islamica ha fatto passi da gigante nel campo, mettendosi a pari con paesi come l'India e l'Unione Europea, appena dietro le riconosciute "superpotenze" del campo spaziale. Anche in questo caso risulta evidente come la strada della ricerca e dello sviluppo autonomo di soluzioni 'nazionali' fornisca la via più sicura per la creazione di una matura e avanzata industria nazionale, che dà lavoro a scienziati, tecnici, ingegneri dei materiali, esperti di chimica e numerosi altri ancora.
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lunedì 28 gennaio 2013

Palestinesi e libanesi di diverse fedi e partiti donano il loro sangue per aiutare la Siria, il suo popolo e il suo esercito!

Per smentire la fallace e ingannevole opinione che a causa delle 'defezioni' e delle 'giravolte' di certi piccoli cialtroni insinceri come Khaled Mishaal e Moussa Marzouk di Hamas oppure lo 'sceicco' della Fratellanza Musulmana Raed Salah, in un certo senso i "Palestinesi" abbiano collettivamente dimenticato il loro storico legame con la Siria e con il Governo baathista che negli ultimi trenta e passa anni é sempre stato il loro più fedele e convinto alleato, pubblichiamo le immagini qui di seguito.
In esse vediamo Bassam Shakaa, ex-Sindaco di Nablus rimasto mutilato delle gambe nel 1980 ad opera di macellai sionisti, donare il proprio sangue a favore della Siria, del suo Esercito e del suo Popolo, nell'ambito di una campagna orchestrata in tutta la Cisgiordania a cui ha aderito anche l'Arcivescovo di Sebastya Atallah Hannah.
Una simile iniziativa é stata intrapresa anche in Libano e ha visto partecipi contemporaneamente il giornalista e analista americano Franklin Lamb, da anni residente nel Paese dei Cedri, e un esponente di spicco del clero sunnita, che rifiuta le semplificazioni settarie e condanna gli estremisti che vorrebbero precipitare il paese in una nuova guerra civile per ordine degli Emiri wahabiti di Doha e Riyadh.
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Trenta giorni di Stato di Emergenza in Egitto dopo i sanguinosi scontri del week-end con oltre quaranta morti!

Il Presidente egiziano Mohamed Mursi ha dichiarato da oggi 30 giorni di Stato di Emergenza, un vero e proprio "Ritorno al Passato" per l'Egitto che soltanto pochi mesi fa si era liberato con un grande sospiro di sollievo dell'ultratrentennale Stato d'Emergenza mantenuto in piedi da Mubarak per l'intero periodo del suo "regno" (iniziato con l'assassinio di Anwar Sadat).
L'Emergenza é stata ritenuta necessaria dopo i gravissimi scontri che nel week-end (dopo i primi nove morti registratisi venerdì scorso), hanno causato dozzine di vittime tra la capitale Il Cairo, Port Said, Suez e altri centri del paese, per un bilancio totale di oltre quaranta morti in due giorni.

In realtà l'Egitto soffre sia per gli sbagli e le deficienze di Mursi, personalità troppo blanda e indecisa per essere in grado di prendere veramente in mano la situazione, sia per la disonestà morale e intellettuale di certa "opposizione" che sembra incapace di accettare democraticamente il responso delle urne, dove la schiacciante preminenza accordata dagli elettori ai partiti religiosi dovrebbe indurre le componenti laiciste/nasseriste dell'arco costituzionale ad accettare di buon grado un ruolo subalterno almeno fino a nuove consultazioni.
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Grande successo dell'intelligence siriana che smantella cellula del Mossad, nuova offensiva in vista nel Nord?

Iennif Sergil, Moses Aharonot, Chica Tzulu, Sun Gayunca, questi i nomi dei quattro agenti del Mossad asrrestati nel week-end nelle campagne tra Daraya e Damasco da forze del controspionaggio militare siriano che li hanno presi in consegna e hanno confiscato nel contempo la riserva di armi sofisticate ed apparecchiature tecnologiche che erano in procinto di consegnare alle milizie di estremisti mercenari cui ultimamente con il controllo dei confini giordani e libanesi tornato in mano al Governo centrale, cominciano a mancare rifornimenti e munizioni.

Le ultime parti del paese non completamente sotto il controllo delle forze regolari rimangono nel Nord, al confine con la Turchia e proprio per questo sembra che di qui a breve, una volta lasciate le zone pacificate al nuovo esercito territoriale e alle milizie volontarie di cittadini e minoranze, sarà proprio al confine Nord che si combatterà la nuova, forse decisiva battaglia anti-terroristica.
Ma un'altra notizia, sempre positiva, ma di segno estremamente diverso, arriva da Damasco, sembra infatti che la consorte del Presidente Assad sia nuovamente in dolce attesa: Assad e sua moglie sono già felicemente genitori di tre bambini, di età compresa tra gli otto e i dodici anni.
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domenica 27 gennaio 2013

Ancora una vittima dei gas tossici usati in Barhein contro i manifestanti disarmati: aveva soltanto otto anni!

Qasim Habib Ja’far viveva a Karbabad, villaggio vicino a Manama e aveva otto anni; li 'aveva' perché é stato assassinato dagli sgherri di Re Al-Khalifa, il tiranno sunnita alleato degli Usa e delle forze della conservazione reazionari (Sauditi, Qatarioti e altri) che da oltre due anni impiega la più feroce e cieca violenza nel tentativo di soffocare le proteste del popolo che vuole la Democrazia e la libertà di scegliersi ed eleggersi i propri governanti.

Anche Qasim, come centinaia di altri Barheini prima di lui, uomini, donne, vecchi, ragazzi e ragazze é rimasto soffocato dai gas urticanti "Made in Usa" venduti al tiranno di Manama dalla Combined Systems con il benestare della Casa Bianca e del suo abbronzato inquilino "Nobel per la Pace".

In Barhein si sta consumando una strage quotidiana, "rateizzata", ma gli ipocriti outlet mediatici asserviti all'imperialismo occidentale e americano fanno finta di non accorgersene, perché nulla deve 'turbare' la 'stabilità' della dinastia che ospita nella sua isola il Quartier Generale della Quinta Flotta della Marina americana.

Quando il burattino Al-Khalifa ruzzolerà giù dal trono le navi dello Zio Sam dovranno trovarsi un altro porto dove calare l'ancora.
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