sabato 24 agosto 2013

Esercito e Servizi libanesi confiscano droghe ed attrezzature chimiche destinate ai mercenari wahabiti in Siria!!

Ecco svelata la realtà, ecco spiegata la sporca propaganda occidentale, ecco chiarito anche il motivo per i recenti, sanguinosi attentati in Libano, paese che deve venire distratto e destabilizzato per permettere alla frontiera il passaggio di droghe, sostanze chimiche e attrezzature necessarie ai mercenari takfiri pagati da Usa e Israele per combattere le forze di Assad di procurarsi i gas con cui lanciare fasulle accuse contro Damasco.
Migliaia di pastiglie di Fenetillina (un'anfetamina degli anni '60), maschere antigas ed elementi precursori di gas asfissianti sono stati confiscati in una serie di raid condotti dall'Armee Libanaise nelle campagne di Hasbaya e nella cittadina di Saadnayel, nell'Est del paese. Le droghe e le sostanze chimiche erano contenute in un camion con rimorchio trasportato da tre persone: il 51enne Yehia Mahmoud al-Mkahal, Sabei Adnan Srour, 27 anni, e Abdul Rahman Khaled Srour, 21. Il trio é stato arrestato con le accuse di contrabbando, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e terrorismo.

Le maschere antigas e altre attrezzature per la guerra chimica sono state sequestrate a bordo di un pick-up guidato da un cittadino libanese che ha confessato di essere stato pagato da un grande trafficante per portare quel carico in Siria e consegnarlo agli estremisti wahabiti in lotta con l'Esercito regolare.

Altri 15 dirigenti dell'Ikhwan arrestati in Egitto, un morto in scontri di piazza con le forze dell'ordine!

Forze di sicurezza egiziane hanno arrestato altri quindici dirigenti della Fratellanza Musulmana, completando così la 'decapitazione' del movimento iniziata questa settimana a partire dai massimi gradi (sono stati arrestati tra gli altri il leader Mohamed Badieh e il suo vice, Khairat al-Shater).

Anche a questo motivo si può imputare, in parte, il 'flop' registrato dalle manifestazioni annunciate per la giornata di ieri dalla Fratellanza: quello che doveva essere, nelle intenzioni, "Il Venerdì dei Martiti" si é concluso senza eventi clamorosi, con appena una vittima in scontri di piazza a Tanta, cittadina nei dintorni del Cairo.

Sembra che finora siano oltre 2000 gli appartenenti all'Ikhwan finiti nelle carceri egiziane; la maggior parte di essi, appunto, erano leader e dirigenti di alto e medio grado. Intanto, dopo la sua scarcerazione l'Ex-presidente Hosni Mubarak é stato messo agli arresti domiciliari in attesa che venga richiamato di fronte ai tribunali che devono ripetere il processo per concorso in omicidio per le vittime di gennaio e febbraio 2011.

Foto in esclusiva dell'attentato esplosivo a Tripoli siriaca, Hezbollah condanna fermamente la vigliacca strage!!

"Il Movimento Hezbollah esprime le sue più sincere condoglianze a tutti i fratelli libanesi che hanno subito lutti, ferite e doloro a causa dei tragici eventi di Tripoli". Pochi giorni dopo essere stati colpiti da un attentato codardo i dirigenti del partito sciita riescono comunque a esprimere solidarietà e compassione verso coloro che, a Tripoli Siriaca, hanno sperimentato ieri lo stesso panico, la stessa angoscia degli abitanti di Ruwaiss, nel quartiere sciita di Beirut Sud.
Queste foto, esclusiva per l'Italia di "Palaestina Felix", mostrano come un'esplosione abbia sventrato la Moschea di Al-Taqwa, luogo di culto sciita nel centro della metropoli settentrionale libanese, mentre il secondo scoppio sia avvenuto in un prato piuttosto distante dalla stessa.
Il Gran Mufti libanese Mohammed Rashid Qabbani, faro spirituale sunnita contrario a ogni complotto settario, ha denunciato pubblicamente che l'attentato vuole colpire i sunniti moderati aperti al dialogo e alla convivenza pacifica per soffiare sulle braci dell'odio settario e farle divampare in un incendio che potrebbe riportare il Libano alla guerra civile.

venerdì 23 agosto 2013

40 morti e 352 feriti a Tripoli Siriaca in doppio attentato a moschee sunnite! In Libano qualcuno (Israele?) gioca al massacro!

Tremendo il bilancio del duplice attentato esplosivo che ha scosso l'aria e il terreno a Tripoli Siriaca, nel Nord del Libano, dove proprio oggi annunciavamo un fatto di sangue probabilmente collegato al 'gioco al massacro' settario che le potenze imperialiste vorrebbero ingoiasse il Libano in maniera da interrompere la preziosa collaborazione che dal Paese dei Cedri, soprattutto grazie ad Hezbollah sta aiutando Assad a debellare l'insorgenza terrorista in Siria.

E' stato il centro cittadino a venire scosso dalla duplice esplosione che ha falciato i fedeli sunniti che si trovavano intorno alla Moschea di Al-Taqwa, notate, luogo di culto sunnita, ma non una Moschea del misero sobborgo di Bab al-Tabaneh, terreno di caccia degli estremisti wahabiti, ma un tempio di normali, moderati fedeli sunniti. Evidentemente secondo i takfiri finanziati dagli Emiri del petrolio tutti i Musulmani (anche sunniti) che non sottoscrivano l'integralismo qaedista sono 'apostati' e quindi é lecito massacrarli!

Fonti del Ministero della Salute parlano di almeno quaranta morti e più di trecentocinquanta feriti. Il Primo Ministro uscente Najib Mikati, di setta sunnita, ha la sua abitazione privata a poche dozzine di metri dal luogo delle esplosioni, anche se ovviamente al momento degli scoppi si trovava a Beirut.

Retata contro l'Ikhwan! I militari in Egitto arrestano Ahmed Aref e altri 75 esponenti della Fratellanza Musulmana!

Anche il portavoce dell'Ikhwan egiziana e i settantacinque altri dirigenti di medio e basso livello arrestati recentemente dalle autorità del Cairo vedranno il sole a scacchi per un bel po', non diversamente da Mohamed Badieh, Khairat al-Shater e agli altri cento dirigenti arrestati tra il 19 e il 20 agosto scorso.

Siti e bollettini-web vicini all'Ikhwan hanno in queste ore il loro bel daffare a smentire che le recenti retate abbiano fatto a pezzi la dirigenza della Fratellanza e messo in forse il proseguire delle proteste contro la deposizione di Mohamed Mursi, avvenuta ormai quasi due mesi fa, ma senza nessuno che dia ordini sembra che già le manifestazioni previste per oggi si siano svolte in un clima di incertezza e disagio.

Il Ministro degli Interni ad Interim, Mohamed Ibrahim, parlando alla stampa, ha dichiarato che oltre ad Ahmed Aref anche  il dirigente Abdel Moneim sarebbe caduto recentemente in mano alle autorità.

Grave provocazione sionista stamane contro il QG libanese del Fronte Popolare-Comando Generale!

Apparecchi a reazione del  regime ebraico di occupazione hanno condotto questa mattina all'alba un raid piratesco contro un'installazione del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina - Comando Generale a Naameh, a Sud di Beirut.

Il Comandante del Fronte in Libano, Ramez Moustafa, ha confermato che alcuni razzi sono stati lanciati contro la struttura, causando danni materiali ma nessuna perdiata. "Per ora non abbiamo intenzione di replicare all'attacco, anche perché sappiamo che il regime sionista non vede l'ora di avere la scusa per potere attaccare di nuovo il Libano", ha in seguito dichiarato all'agenzia di stampa nazionale.

"In un tempo e con una modalità di nostra scelta, faremo in modo che Tel Aviv paghi per l'aggressione".

Nella giornata di ieri Tel Aviv aveva parlato di un lancio di proiettili dal Libano verso il Nord del suo territorio, senza tuttavia fornire spiegazioni o prove convincenti che esso fosse effettivamente avvenuto.

Tre morti a Tripoli siriaca in un agguato: é la reazione takfira agli arresti dell'Audi??

Sicari sconosciuti hanno assassinato a colpi d'arma da fuoco tre persone, tra cui un ufficiale di polizia, nella metropoli settentrionale libanese di Tripoli Siriaca; secondo quanto riportato dalle fonti d'informazione locale il fatto di sangue si sarebbe consumato nel quartiere di Zahraniyeh dove un commando omicida avrebbe aperto il fuoco su un cittadino appena uscito di casa, segno di un agguato preparato e pianificato.

 Un passante e un poliziotto colti nella traiettoria della grandinata di fuoco sarebbero rimasti a terra insieme al bersaglio predestinato. Tripoli Siriaca, lo ricordiamo é stata in passato al centro di tensioni armate tra i miserabili wahabiti dello 'slum' di Bab al Tabaneh e gli Alawiti del quartiere di Jabal Mohsen, che hanno sempre respinto con successo i loro attacchi. Non é ancor chiaro se questo assassinio sia legato alle tensioni settarie scatenate dai predicatori sunniti estremisti al soldo delle monarchie del Golfo oppure sia un episiodio di criminalità comune.

Alcuni sospettano, per ora senza prove, che il fatto possa essere collegato al recente arresto del commando responsabile per l'attentato esplosivo di Ruwaiss, bloccati mentre stavano preparando una nuova autobomba con un'Audi carica di un quarto di tonnelata di potentissimi esplosivi. Dai loro interrogatori sembra che gli arrestati avessero legami con il gruppo di fanatici al comando dell'autoproclamato 'Sceicco' Ahmad Assir, ucciso durante un tentativo di 'insurrezione' contro l'Esercito e lo Stato.

giovedì 22 agosto 2013

A Tulkarem ex-detenuto palestinese arrestato dagli askari di Fatah per aver prodotto profumo dedicato a Morsi!

Se servissero ulteriori prove per dimostrare quanto corrotto, parassitario, inutile e dannoso sia divenuto il ruolo della fazione Fatah, amministrarice coloniale della Cisgiordania Occupata per conto degli invasori sionisti la notizia in questione fungerebbe agevolmente da 'prova regina' visto che persino nell'oppressione e nella persecuzione vi sono standard di ridicolo e di credibilità, ma gli scherani di Mahmud Abbas 'presidente abusivo' dell'Anp non ne sono al corrente e li travalicano spesso e volentieri come in questa occasione.

In foto sulla destra potete vedere Islambouli Badir, figlio del martire Reyad, caduto combattendo a Jenin nel 2002, studente dell'Università di An-Najah, già prigioniero del regime ebraico per ben due anni, in seguito liberato e diventato anche imprenditore nel settore profumiero, con un negozio di sua proprietà a Tulkarem. Adesso Badir é stato arrestato dalla 'sicurezza' di Fatah che ha saccheggiato il suo negozio e rimosso tutti i flaconi del profumo 'Morsi', dedicato all'Ex-presidente egiziano deposto dai Generali a inizio luglio.

Mohamed Morsi é un personaggio molto popolare a Gaza e in un mercato così fortemente influenzato dalle mode e dall'immagine come quello della cosmesi l'idea di un prodotto a lui dedicato non è nemmeno così strana; che gli askari coloniali di Fatah ritengano la cosa un offesa punibile con l'arresto dimostra oltre ogni dubbio quanto siano asserviti ai loro padroni, come i negri di casa, non hanno nemmeno aspettato che Tel Aviv desse loro un ordine, hanno agito preventivamente per anticipare i desideri dei loro 'Massah' sionisti.

Le forze di Assad si concentrano attorno ad Aleppo per un'offensiva risolutiva contro i gruppi wahabiti!

L'Esercito Arabo Siriano sta preparando gli ultimi ritocchi per una grande offensiva su Aleppo. Per fare questo, rinforzi tratti da formazioni d'elite sono stati inviate nella regione, spingendo i miliziani a prendere posizioni difensive.

Secondo fonti informate, l'Esercito ha fissato un elenco di destinazioni e un piano dettagliato che attende il via libera dal comando militare. La prima fase del piano prevede un'offensiva per riconquistare il pieno controllo dei quartieri caldi adiacenti a quelli già resi sicuri, compresi quelli che sono aperti verso la campagna a nord di Aleppo, come Bani Zeid, Ashrafieh e Sheikh Maqsoud.

Questi quartieri hanno sempre rappresentato una fonte di pericolo per gli abitanti delle zone protette in quanto permeabili alla presenza e al transito di gruppi armati di takfiri. L'operazione militare mira anche a garantire i quartieri circostanti, Hamdaniya e Nuova Aleppo, a ovest della città, e Rachidine, dove spesso ci sono stati combattimenti.

Bisogna sempre ricordare che Aleppo non é "in mano" ad alcun gruppo wahabita, ma per la sua struttura di metropoli estesa con numerose città satellite può fornire in alcune sue zone rifugio a cellule armate di estremisti

Un altro obiettivo di questa attesa offensiva, è la messa in sicurezza di Khan al-Assal, a sud ovest di Aleppo, per consentire agli investigatori dell'ONU di visitare questo luogo per raccogliere prove che dimostrino l'uso di armi chimiche da parte dei miliziani stranieri

mercoledì 21 agosto 2013

Hamas nega recisamente che il nuovo capo della Fratellanza Musulmana si trovi nella Striscia di Gaza!

Una fonte governativa da Gaza ha negato recisamente la possibilità che le voci incontrollate diffusesi ieri sera riguardo alla presenza nell'enclave palestinese di Mahmoud Ezzet, rappresentante dell'Ikhwan egiziana che dopo gli arresti di Badieh e Shater risulterebbe 'promosso' capo supremo dell'organizzazione.

La fonte ha contattato l'agenzia Al-Rai sostenendo che tali voci fanno parte di una campagna di vociferazioni scientemente mirata a voler coinvolgere Hamas nella lotta in atto tra i Generali egiziani e la Fratellanza Musulmana. In una linea simile devono essere viste anche precedenti accuse che volevano Hamas attivamente impegnato con l'Ikhwan nella repressione delle proteste anti-Mursi e in altri atti di violenza.

Il Governo palestinese ha ripetuto, inoltre, che tutto l'Egitto, a prescindere da affiliazioni politiche o partitiche, ha legami storici e culturali con la zona di Gaza e con la popolazione e la Causa palestinese e che non basteranno accuse preposterose e insincere a minare e guastare questo rapporto.



Nasirzadeh: "Il programma di costruzione del nuovo jet dell'Aeronautica Iraniana é in pieno e costante sviluppo!"

Il Brigadier Generale Aziz Nasirzadeh, comandante di altissimo livello nell'IRIAF, ha dichiarato in una recente conferenza stampa che l'aeronautica di Teheran, in cooperazione con l'Organizzazione delle Industrie Aeronautiche (IAO) del Ministero della Difesa é 'intensamente' impegnata nello sviluppo e nella produzione del nuovo modello di jet da combattimento 'Qaher-313', presentato pochi mesi fa alle più alte cariche dello Stato con un una serie di cerimonie che hanno svelato il nuovo salto di qualità fatto dall'industria aerea della Repubblica Islamica dopo i modelli 'Azarakhsh' e 'Saeqeh', ambedue sviluppati a partire dalla cellula dell'F-5 della Northrop e portati a livelli di performance facilmente comparabili a quelli dell'F-18.

Come avevamo già indicato in un nostro articolo precedente il Qaher-313 é un apparecchio a bassa tracciabilità radar, molto leggero ed agile, nel quale gli amplissimi alettoni 'canard', le ali fortemente angolate e le vaste superfici di controllo verticale conferiscono una manovrabilità ottimale specialmente in caso di combattimento aereo ravvicinato, o 'dogfight' che dir si voglia. Con un pacchetto di sei missili aria aria e probabilmente un cannoncino da 20mm questo mezzo si candida ad affiancare gli F-14 di Teheran come mezzo di prima linea nella difesa dello spazio aereo nazionale contro possibili incursori americani o sionisti con i 'Tomcat' che si occuperanno dei bersagli più distanti coi loro formidabili missili 'Phoenix' e i nuovi jet che si dedicheranno invece ai 'banditi' più vicini.

Con le sue caratteristiche il Qaher-313 é certamente una macchina di Generazione 4.5, in attesa che nuovi, ulteriori sviluppi dell'industria aeronautica iraniana proiettino definitivamente (forse già entro il 2020) l'IRIAF nella Quinta Generazione.


martedì 20 agosto 2013

Gli uomini arrestati in Libano con l'Audi-bomba sono legati al vile attentato di Ruwais!

Riceviamo notizia e immediatamente la ritrasmettiamo, che il "colpo" delle forze di sicurezza libanesi che hanno intercettato avantieri una Audi ripiena d'esplosivo ha spezzato la schiena al complotto anti-hezbollah che aveva collocato l'autobomba di Ruwais, che aveva fatto più di venti morti nel centro del quartiere sciita di Beirut Sud.
(Mohammad Qassem al-Ahmad,
Saeed Mohammad Bahri)

Le autorità hanno anche pubblicato le foto segnaletiche di altri due membri del commando terrorista, tali  Mohammad Qassem al-Ahmad e Saeed Mohammad Bahri che sono tuttora latitanti.

Gli arrestati, tra cui si trovano due uomini di cittadinanza libanese e due fratelli palestinesi (Ahmed Saeed e Khaled Saeed), stanno venendo interrogati dagli inquirenti che sperano di arrivare presto ai loro mandanti e procedere quindi a nuovi arresti. L'operazione, oltre a risparmiare nuove decine di vittime tra i cittadini libanesi, dimostra l'alto livello di professionalità ed efficienza raggiunto dalle agenzie di sicurezza di Beirut.




Il Capo dell'Ikhwan egiziana arrestato a Nasr City dalle forze governative!

Solamente poche settimane fa Mohamed al-Badieh, capo incontrastato della Fratellanza Musulmana egiziana era a buon diritto considerato la vera 'Eminenza Grigia' del Cairo, dietro alla facciata inconsistente di Mohamed Mursi; adesso, a così poca distanza di tempo, Badieh viene ritratto scamiciato e con l'aria stralunata mentre viene condotto in prigione sedendo in mezzo a due membri di quel distaccamento di polizia che nelle prime ore della mattina lo ha arrestato in un appartamento di Nasr City, sobborgo della capitale egiziana.
Badieh verrà processato per direttissima tra cinque giorni insieme al suo vice Khairat el-Shater per il loro diretto coinvolgimento (tramite espliciti ordini dati ai loro seguaci) nell'uccisione di alcuni manifestanti del Movimento Tamarod che stavano picchettando la sede dei Fratelli Musulmani il 30 giugno. Dopo questi omicidi la folla, furente, diede l'assalto all'edificio, distruggendolo e dandolo alle fiamme.

I prossimi giorni ci diranno se la 'decapitazione' dell'Ikhwan da parte del Governo sostenuto dai militari sarà sufficiente a pacificare la situazione in Egitto, ancora contraddistinta da un alto grado di instabilità.

Il popolo Barheini avverte il tiranno Al-Khalifa: "Il tuo regime abusivo e illegale ha i giorni contati!"

Le localictà di Dair, Tubli, Kawarah e Ma'ameer si sono animate nella giornata di ieri con migliaia e migliaia di manifestanti determinati a far capire al corrotto tiranno Al-Khalifa che nessuna misura di repressione, non importa se sostenuta dai suoi senili sodali sauditi, dai rozzi mercenari wahabiti pachistani, non importa se passata sotto silenzio dagli insinceri mass-media occidentali, riuscirà mai ad estinguere l'anelito di libertà delle masse popolari che troppo a lungo hanno languito sotto il tallone di una dinastia aliena alla Storia e alla Cultura dell'Isola delle Perle, installata al potere per i calcoli imperialisti dell'Ammiragliato inglese.

Nella località di Buri si sono registrati pesanti scontri con massiccio uso di gas tossici  da parte delle forze del regime, che tuttavia non sono riuscite a domare la manifestazione, dovendosi in ultimo ritirare. Il fatto che le manifestazioni continuino ininterrotte da due anni senza che nessuna delle misure repressive della tirannide degli Al-Khalifa riesca a soffocarle dimostra la determinazione del popolo a cacciare gli usurpatori e instaurare un vero regime democratico.

Il partito Al-Wefaq, cardine della coalizione anti Al-Khalifa, ha comunicato che nel corso del mese di luglio sono state 200 le persone arrestate dalla sbirraglia di regime, tra essi persino diciannove bambini.

lunedì 19 agosto 2013

L'Esercito di Assad continua a sgretolare un gruppo terrorista dietro l'altro, fallisce in toto la 'corsa al mare' dei wahabiti!

La Provincia di Latakia rimante salda come una roccia, sotto completo controllo delle forze governative siriane, con la popolazione schierata in massa a sostenere l'Esercito e a rifornire di uomini e risorse le milizie popolari anti-terrorismo che hanno tenuto testa al primo 'assalto' della fallita offensiva takfira verso il mare, che nei piani degli Emiri sauditi finanziatori di Al-Qaeda doveva costituire la 'rivincita' per le sconfitte di Qusayr, Talkalakh e Homs.

 Hambousheyah, Al-Ballouta e Sheikh Nabhan sono i nomi di tre villaggi che sono stati difesi con successo dalle forze di Assad da un tentativo terrorista di infiltrazione, inoltre l'Esercito ha ristabilito sicuri contatti con gli abitati di Shakouni e Abu Makkah che erano rimasti isolati per breve tempo.

Incontrando una delegazione mauritana in visita a Damasco il Presidente Bashir al-Assad ha dichiarato che le forze governative sono pronte, preparate e determinate a combattere il terrorismo fino al suo "completo sradicamento" dal territorio siriano.

Strage di poliziotti vicino a Rafah, e tanto per cambiare il confine viene chiuso!

Uomini armati di lanciarazzi e fucili automatici hanno teso un'imboscata a due pullimini di poliziotti fuori servizio che si stavano recando verso Rafah, nel Sinai egiziano vicino al confine con Gaza, sparando granate contro i veicoli e costringendoli a fermarsi. Una volta fatti scendere i passeggeri, circa due dozzine, gli aggressori li hanno falciati senza pietà lasciandoli a terra ai margini della strada.

La strage é addirittura più sanguinosa di quella commessa  il sette agosto 2012, probabilmente a opera di agenti del Mossad, che era costata la vita a quindici guardie di confine. L'evento di sangue é stato preso a pretesto dalle autorità egiziane per chiudere ancora a tempo indeterminato il varco di confine di Rafah verso la Striscia di Gaza, dopo che ieri per appena quattro ore, era stato riaperto.


Ministro saudita incontra Hollande e spera che in Egitto la repressione continui indisturbata!

Il Ministro degli Esteri di Casa Saoud, Principe Al-Faisal, durante una sua trasferta parigina nel corso della quale si é incontrato col successore di Sarkozy François Hollande ha espresso la sua 'speranza' che l'attuale repressione armata in corso in Egitto possa andare avanti indisturbata, confermando come assolutamente corretto il giudizio analitico dell'amico Ouday Ramadan (espresso ieri su queste stesse pagine) secondo il quale quello a cui stiamo assistendo in questi giorni nel Paese delle Piramidi non é altro che una 'resa dei conti' tra marionette di Riyadh e marionette di Doha e Ankara.

In un discorso trasmesso dalla televisione  Al-Ekhbariya lo stesso Re saudita Abdullah avrebbe invitato tutti i suoi alleati ad aiutare l'Egitto a "liberarsi del terrorismo". Interessante come Abdullah consideri 'terrorismo' le attività dell'Ikhwan sostenuta da Erdogan e, fino a poco tempo fa, dal Qatar, ma sia contemporaneamente alleato delle stesse potenze in Siria (anche se pure in Siria spesso milizie mercenarie filosaudite e filoturche si scannano tra loro).

L'Arabia Saudita ha promesso di versare cinque miliardi di dollari all'Egitto appena dopo il golpe che ha destituito il Presidente eletto Mohammed Mursi, venuto in odio alla popolazione per il tracollo dell'economia egiziana nel corso del primo anno trascorso come capo di Stato.




domenica 18 agosto 2013

Le forze di sicurezza libanesi sequestrano una autobomba carica di 250 chili d'esplosivo!

Un'altra strage come quella che ha colpito Dahiyeh pochi giorni orsono, é quella che stavano preparando i quattro uomini arrestati oggi dalla sicurezza libanese con una Audi carica di cinque cariche da mezzo quintale d'esplosivo ciascuna e sofisticati detonatori elettronici di certo consegnati loro dai servizi segreti sauditi o dal Mossad (come se poi ci fosse molta differenza tra i due!).

L'operazione é avvenuta a Naameh nell'ambito delle misure di sicurezza eccezionali scattate subito dopo l'attentato al quartiere sciita, c'era infatti la relativa certezza che i responsabili dell'attacco ne stessero preparando un secondo di magnitudine almeno pari.

Il veicolo é stato immediatamente consegnato a un'unità dell'Esercito che sta procedendo a rilievi approfonditi per capire esattamente la provenienza tanto dell'esplosivo quanto dell'hardware elettronico sequestrato, secondo quanto comunicato dall'agenzia libanese NNA.

L'Egitto riapre il varco di Rafah, per "ben" quattro ore e quasi soltanto in entrata!

Le autorità egiziane hanno 'aperto' per poche ore il varco di confine di Rafah tra il Sinai e la Striscia di Gaza dalle 11 alle 15 di oggi.

Il responsabile di confine Maher abu Sabha ha detto che l'apertura di quattro ore, tuttavia, é stata solo dal Sinai verso Gaza, per fare rientrare i Palestinesi bloccati oltrefrontiera dalle misure di emergenza prese dall'Egitto in occasione dei disordini, mentre solo i cittadini stranieri o i Palestinesi con gravi motivi di salute hanno potuto fare il tragitto opposto.

Nella giornata di sabato, le autorità egiziane avevano annunciato che avrebbero lasciato passare un  autobus di passeggeri da Gaza, ma poco dopo questo annuncio, hanno fatto dietro-front trincerandosi dietro la scusa che il sistema informatico del loro posto di confine aveva smesso di funzionare.

Una analisi ragionata degli schieramenti in campo in Egitto secondo l'amico Ouday Ramadan!

Ouday Ramadan é una di quelle persone che ci pregiamo di considerare amiche e compagne di impegno e di lotta pur avendo finora avuto contatti esclusivamente informatici (situazione che, siamo lieti di annunciare, cambierà il prossimo sei di ottobre). Pubblichiamo qui di seguito una sua riflessione sulle 'parti in gioco' in Egitto e sul rapporto tra quanto sta capitando attualmente nel Paese delle Piramidi e la crisi siriana. 


Per capire cosa sta accadendo in Egitto bisogna vedere quello che accade in Siria. In Siria esistono due falangi di terrorismo, la prima è Jabhat an-Nusra (sigla del qaedismo wahabita saudita) la seconda è il cosiddetto FSA - Esercito Libero (dipendente dalla Fratellanza Islamica siriana, che gode dell'appoggio turco-qatariota).

Domanda: come mai in Egitto si stanno scannando e in Siria sono alleati?

Per rispondere a questa domanda occorre capire alcune cose:

1- il regime saudita è in competizione con la fratellanza islamica per l'egemonia del mondo arabo;
2- il regime saudita avverte il pericolo della fratellanza islamica capace di penetrarsi dolcemente negli ambienti islamici attraverso una "modernizzazione" della società fondamentalista tramite la figura del principe dei fedeli ed il suo entourage chiamato Congresso di Consultazione.

Se volete è un lustro democratico di facciata che il regime saudita ripudia totalmente e teme il suo allargamento nei suoi ambienti. Trattasi di regime monarchico e despotico non tollera che il suo potere divino possa finire in mani che non sono le sue.

In Siria, il fronte appoggiato dai sauditi sbriga il lavoro sporco impegnando tutte le sue forze, mentre quello appoggiato dei turchi e del Qatar si sta risparmiando per essere pronto a governare il dopo Assad. Alleati in Siria ma divisi in Egitto. Nulla di strano, la lotta è per l'egemonia fra i servi.

La posizione degli Usa. Anche qui non si registra alcuna anomalia. Agli Usa non importa chi sarà il vincitore nella strategia del caos creativo.

Il ruolo politico degli Usa fra i contendenti si limita ad appoggiare segretamente il più forte e pubblicamente a esprimere parole di solidarietà al perdente.

Il perché? Chiunque sarà il vincente, l'unica certezza è che le ricchezze del gas egiziano e quello del petrolio della penisola arabica è gestito esclusivamente dalle compagnie americane.

Cosa giova alla Siria in questa fase?

Qualsiasi aspra lotta fra i servi degli Usa è un passo verso la vittoria del Fronte Siriano Assadista.
Perciò, salafiti e fratelli musulmani scannatevi pure, in Egitto e altrove.