sabato 28 dicembre 2013

Agitatore settario al soldo di Riyadh arrestato a Ramadi: non si ferma la campagna antiterrore del Governo di Bagdad!

Cinque morti e diciotto feriti; questo é il bilancio del pesante conflitto a fuoco scatenato dai tirapiedi di Ahmed al-Awlani, sobillatore settario e provocatore sponsorizzato dai Sauditi che, con la copertura del suo seggio da deputato ("ovviamente" nel 'Blocco Irakiya' del pluriomicida latitante Al-Hashemi e dell'altro imputato per terrorismo Riyadh Adad) invitava i sunniti irakeni ad attccare i loro compatrioti sciiti, le loro moschee, le sedi dei loro partiti e movimenti, nel vano tentativo di proteggerlo dal giusto arresto per attività sovversive e istigazione alla guerra civile che i militari inviati a circondare la sua villa di Ramadi si apprestavano ad eseguire.

L'arresto di Al-Awlani si inserisce nel corso delle grandi operazioni di polizia ed Esercito iniziate la settimana di Natale nella Provincia di Anbar, che hanno portato finora alla distruzione di numerosi accampamenti terroristi, all'uccisione di dozzine di militanti takfiri e alla cattura di numerosi loro complici e fiancheggiatori.

Alla fine della scena da Far West sul terreno sono rimasti cinque guardaspalle dell'arrestato più suo fratello e altre otto persone tra gli abitanti della villa; dieci militari irakeni sono rimasti leggermente feriti. Debole e ridicola la protesta di un altro esponente del sempre più screditato 'Blocco Irakiya', tale Usama Nujaifi, che parla a sproposito di 'settarismo' dimenticando convenientemente che il primo a incitare alla violenza e alla guerra civile é stato proprio il suo compagno di partito.

Cadono nella rete i primi responsabili dell'attentato omicida di ieri a Beirut: guardacaso, sono wahabiti di Fatah al-Islam!

La nostra lunga frequentazione con la Storia e la Politica mediorientale ci ha dato un certo intuito nel saper riconoscere modi e stili operativi dei vari gruppi di militanza politica più o meno estremista attivi nella regione e, quando facciamo un'ipotesi sulla responsabilità di questo o quell'atto, non lo facciamo mai con leggerezza o superficialità e siamo abituati a vedere le nostre induzioni quasi sempre confermate dalla realtà dei fatti.

Ancora una volta vediamo confermato il nostro "fiuto" ricevendo notizia dal quotidiano libanese 'As-Safir' che l'auto marca 'Honda' di color verde scuro e di targa 177647 usata nell'attentato esplosivo che vicino all'Hotel 'Fenicia' é costato la vita all'Ex-ministro libanese Mohammad Shatah é stata rubata circa un anno fa da Moussa M. e Mohammed Sarieh, militanti dell'organizzazione wahabita Fatah al-Islam.

Il furto, ordinato direttamente dal capo dell'organizzazione Haithm Shaabi sarebbe stato commissionato ai due da un tale Talal Ordony, che avrebbe ordinato loro di nascondere l'auto nel campo profughi di Ain al-Helweh dove sarebbe stata trasformata in un'autobomba.

Moussa M. sarebbe già in mano alle autorità libanesi, si attendono di ora in ora notizie di ulteriori arresti e rivelazioni.

venerdì 27 dicembre 2013

Malakal nel caos, la capitale dell'Alto Nilo rivendicata tanto da Riek Machar che da Salva Kiir

Situazione in rapida evoluzione nel Sudan Meridionale dove tanto i portavoce degli insorti fedeli all'Ex-vicepresidente Riek Machar quanto quelli governativi affermano che la propria fazione sarebbe in controllo della città di Malakal, capitale dello Stato dell'Alto Nilo.

Moses Ruai Lat, portavoce del Governo Militare ad Interim  dello Stato di Unity (già conquistato dai ribelli) ha dichiarato che tutte le forze militari dello Jonglei e di Unity avrebbero giurato fedeltà a Machar e grazie ad esse sarebbe stata raggiunta la superiorità numerica necessaria a togliere la capitale dell'Alto Nilo ai difensori fedeli a Salva Kiir.

A smentire le sue parole sarebbero arrivate le dichiarazioni del Governatore dell'Alto Nilo, Simon Kun Poch, che avrebbe dichiarato che non solo Malakal sarebbe ancora in mano al Governo ma addirittura che gli insorti avrebbero perso il controllo di Bor, la prima città catturata all'inizio della loro insurrezione.

Tuttavia poco dopo questa dichiarazione si é saputo che Poch parlava non da Malakal, che ha abbandonato di gran fretta all'avvicinarsi del nemico, ma da Paloch, località a metà strada tra Renk e Malakal, nella Provincia di Melut.

Bomba all'Hotel 'Fenicia' uccide ex-consigliere di Saad Hariri: una resa dei conti interna tra i servi libanesi di Riyadh e Tel Aviv?

Una bomba collocata vicino all'Hotel 'Fenicia' di Beirut ha ucciso l'Ex-ministro delle Finanze Mohammed Shatah e altre sei persone. Shatah, personalità politica formalmente indipendente ma legata nei fatti alla coalizione filosaudita e filoisraeliana del '14 Marzo' era stato responsabile delle Finanze sotto il premierato di Fouad Siniora durante il tentativo violento di estromissione di Hezbollah e dei suoi alleati dalla vita pubblica seguito all'assassinio perpetrato da Israele di Rafik Hariri (che stava per allearsi con Sciiti e Drusi).

Tuttavia poi Shatah si era allontanato da Saad Hariri e dalla sua cricca ritenendo che gli attuali dirigenti del '14 Marzo' si fossero troppo compromessi con l'Arabia Saudita e con gli estremisti religiosi wahabiti da essa sostenuti. Adesso Shatah era stato convocato a colloquio proprio da Hariri e si trovava per via verso questo incontro quando é stato ucciso.

In uno scenario come quello libanese sorge legittimo il dubbio che ci si trovi di fronte a un "regolamento di conti interno" tra fazioni rivali dello schieramento filo-imperialista che si contrappone alla coalizione della Resistenza e dell'Indipendenza nazionale capeggiata da Amal, Hezbollah e dai Cristiani Maroniti di Aoun e di Marada.

Le truppe di Riek Machar catturano i pozzi di Unity e marciano verso l'Alto Nilo!!

Nuova, importante vittoria tattica per i miliziani nuer dell'Ex-vicepresidente sudanese Riek Machar che dopo Bor e Bentiu sono riusciti a prendere il totale controllo dei campi petroliferi dello Stato di Unity cacciando dalle strutture i Dinka fedeli a Salva Kiir prima che potessero sabotarle o danneggiarle per negarne il possesso ai loro avversari.

Lo stesso Ministro del Petrolio Stephen Dhieu Dau ha dovuto ammettere la disfatta ai microfoni dei media internazionali riconoscendo la perdita di controllo delle risorse petrolifere di Unity da parte delle forze ancora leali a Juba.

Questa vittoria locale potrebbe trasformarsi in un successo strategico se i Nuer di Riek Machar riusciranno a strappare anche Malakal, capitale dell'Alto Nilo, ai loro nemici; le riserve petrolifere della zona infatti sono ancora più importanti di quelle di Unity.

giovedì 26 dicembre 2013

Continua con forza l'offensiva irakena contro gli accampamenti wahabiti nell'Anbar, individuati altri nove campi da distruggere!!

Le massicce operazioni militari iniziate dal Governo iracheno negli scorsi giorni contro le installazioni terroristiche wahabite nella Provincia di Anbar, nell'Ovest del paese al confine con la Siria proseguono a ritmo intenso; ormai l'intera frontiera occidentale é sigillata e droni e satelliti rimandano ai quartieri generali importanti informazioni riguardo la presenza e l'ubicazione di colonne di fuggiaschi e di altre basi da colpire.

Con il nome in codice di "Vendetta per il Generale Mohammed" (dal nome del comandante della 17esima Divisione caduto giorni addietro in un attentato esplosivo) le manovre antiterrorismo coinvolgono migliaia di uomini di truppa e dozzine di aeroplani ed elicotteri in uno spiegamento di forze che raramente si era visto nell'Irak post-occupazione.

Questo prova come il Governo di Nouri al-Maliki abbia il pieno controllo sulle forze armate e come i tentativi takfiri di spaccare il paese lungo line di fratture settarie ed etniche non abbia sortito nessun effetto nonostante il grande numero di attacchi e attentati che hanno funestato il paese dal 2008 a oggi.

Il portvoce governativo Al-Askari ha dichiarato che, oltre ai due accampamenti già spianati dalla potenza di fuoco irakena, altri nove ne sono stati individuati e finiranno ben presto nei mirini dei militari di Bagdad.

Hezbollah saluta la liberazione di Samir Issawi e augura 'Buon Natale' a tutti i Cristiani del mondo!

Il Movimento di Resistenza sciita libanese Hezbollah ha duramente condannato il bombardamento sionista su Gaza risultato nella morte di due civili (tra cui una bimba di appena tre anni) sottolineando come esso simboleggi la natura feroce e sanguinaria dell'entità sionista che non si ferma di fronte alle peggiori violenze per opprmere e perseguitare i legittimi abitanti della Palestina.

Hezbollah ha reiterato come il silenzio della Lega Araba e delle Organizzazioni Internazionali (le stesse che magari definiscono "terroristi" coloro che si difendono dagli attacchi sionisti) si trasformi in un tacito assenso alle violenze e alle stragi perpetrate dal regime di Tel Aviv.

Più oltre nel comunicato gli uomini di Nasrallah hanno lodato l'ormai Ex-prigioniero Samir Issawi e si sono congratulati con la sua famiglai e con il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina per la vittoria ottenuta contro il regime carcerario sionista, sottolineando che "Issawi ha ottenuto un grande trionfo costringendo il nemico a capitolare grazie alla sua incrollabile volontà".

Infine il movimento libanese ha augurato buone festività natalizie a tutti i Cristiani libanesi, palestinesi, arabi e del Mondo, sottolineando come la nascita di Gesù rappresenti un momento di gioia e riflessione anche per i Musulmani, in tutti quei paesi dove le due grandi fedi monoteistiche hanno convissuto in pace per secoli.

La Resistenza non va in vacanza: tiratori scelti palestinesi abbattono militare sionista al confine di Gaza!

In seguito al grave ferimento di un giovane palestinese di Beit Lahiya raggiunto da pallottole sionaziste alla gamba e all'addome nella giornata del 23 dicembre la militanza armata della Striscia ha individuato un militare sionista vicino al confine della zona liberata e lo ha abbattuto col fuoco preciso dei suoi tiratori.

La pronta risposta all'originaria aggressione di Tel Aviv (ultima di una lunghissima serie di abusi contro la popolazione civile del ghetto assediato) dimostra come ormai non sia più possibile per l'occupazione sionista infierire a piacimento contro gli abitanti di Gaza senza subire una commisurata reazione.

In seguito apparecchi da bombardamento sionazisti hanno compiuto un raid sulla Striscia colpendo edifici civili a Khan Younis causando la morte di una bambina di appena tre anni e quella di un adulto.

Ovviamente quando la Resistenza palestinese risponderà a questo attacco coi suoi razzi e i suoi mortai i mendaci e venduti mass-media imperialisti daranno risalto solo a quest'ultimo evento come se i "cattivi palestinesi" abbiano attaccato israhell 'senza motivo'.

 Ricordare come ogni azione della Resistenza armata sia solo difensiva e di bilanciamento rispetto agli insensati attacchi di Tel Aviv é il primo dovere di ogni sostenitore della Palestina e della sua causa.

mercoledì 25 dicembre 2013

Bomba sventra centrale di polizia in Egitto, l'Ikhwan musulmana, accusata dal Governo viene definita 'ente terrorista'!

Nella giornata di ieri una violenta esplosione ha distrutto il Quartier Generale della polizia di Mansoura, in Egitto, uccidendo quindici uomini delle forze dell'ordine del Cairo; nonostante la pronta rivendicazione di un finora sconosciuto gruppo jihadista che si é detto basato nella Penisola del Sinai il Governo patrocinato dal Generale Al-Sisi ha accusato l'Ikhwan musulmana di essere complice del sanguinoso atto.

In una seduta governativa straordinaria convocata nell'aftermath dell'attacco l'intera organizzazione religiosa egiziana (già messa fuorilegge e coi suoi beni sottoposti a sequestro coatto) é stata defiinita "parte coinvolta" nell'atto di terrore e in precedenti episodi di terrorismo e tutte le sue attività, incluse le manifestazioni pubbliche, sono state proibite.

Il Vicepremier Hossam Eissa e il Ministro della Solidarietà Sociale Ahmed al Borei hanno assicurato che il provvedimentò sarà scrupolosamente applicato; non vi é dubbio che i governanti del Cairo vogliano portare alle estreme conseguenze il loro conflitto con l'Ikhwan, chiudendo qualunque possibile spiraglio a un dialogo o a un tentativo di convivenza.

martedì 24 dicembre 2013

Samir Issawi é LIBERO e un grande "VAFFANCULO" al 'divieto di feste' imposto da Israhell!

Come dimostrano queste foto non ha avuto molto effetto il "divieto" di festeggiamenti emanato dalle autorità sionaziste con minacce verso i familiari di Samir Issawi, detenuto-eroe che, ingiustamente ri-arrestato dopo la sua liberazione del 2011 ha digiunato per 266 giorni  per ottenere di venire nuovamente rilasciato.
Circa duemila persone hanno accompagnato in corteo l'ex-detenuto verso il villaggio di Issawiya, da cui la sua stessa famiglia prende il nome, portandolo a braccia, cantando e applaudendo.
Davanti alla semplice casa i familiari hanno eretto una padiglione dove hanno intrattenuto gli ospiti con té, dolci, ringraziandoli della loro solidarietà e del loro sostegno alla lunga lotta di Samir contro gli abusi e le prepotenze del regime ebraico.

Assad riceve a Damasco delegazione australiana, denuncia una 'vasta ma disordinata' offensiva wahabita!

Nella giornata di ieri il Presidente siriano Bashir el-Assad ha ricevuto una delegazione di rappresentanti accademici e di organizzazioni non governative australiane, guidata dal Professor Timothy Anderson, arrivata a Damasco per offrire la solidarietà del popolo australiano alla Siria. Commentando l'attuale situazione della lotta antiterrorismo e le prospettive per la sicurezza del paese durante queste festività natalizie il Presidente Assad ha notato come nel paese si notino i segni di un tentativo dei mercenari wahabiti stranieri di 'passare all'offensiva' con azioni crudeli e vigliacche mirate contro la popolazione civile.

Assad ha notato come le forze governative siano pronte e preparate a contrastare questi tentativi che peraltro non fanno che sottolineare come le organizzazioni takfire abbiano ormai da lunghissimo tempo perso l'iniziativa contro l'Esercito e le milizie popolari siriane che infliggono loro gravi perdite ogni giorno.

Il Presidente ha deplorato i doppi standard applicati da alcune potenze occidentali in Medio Oriente, denunciando come tale atteggiamento, nel tentativo di portare avanti interessi di parte, impedisce loro di formarsi una chiara idea sulle dinamiche regionali e di contribuire positivamente alla soluzione dei problemi presenti sulla scena, ma ha altresì lodato iniziative come quella australiana che dimostrano come la 'società civile' dei paesi occidentali sia spesso più attenta e sensibile dei Governi che la dovrebbero rappresentare e che sono invece subservienti a miopi e meschini interessi di piccole cricche e lobby.

Le forze armate irakene distruggono due basi takfire nella Provincia di Anbar al confine con la Siria

Secondo quanto riportato da canali come PressTV e Al-Manar l'Esercito irakeno ha lanciato una vasta operazione intorno alla città di Ramadi, nella Provincia di Anbar, al confine con la Siria, riuscendo a distruggere due basi terroriste affiliate all'organizzazione wahabita detta ISIL (Stato islamico dell'Irak e del Levante) con una complessa manovra che ha visto l'impiego di mezzi pesanti, artiglieria ed elicotteri.
L'attacco alle posizioni terroriste arriva dopo l'agguato con cui, sempre nella Provincia occidentale irakena, alcuni membri della 17esima Divisione dell'Esercito erano stati uccisi. Ovviamente la distruzione di posizioni wahabite al confine con la Siria faciliterà il compito delle forze di Damasco che si battono ogni giorno contro il cancro takfiro, inserendosi nella cooperazione che negli ultimi due anni ha visto i due paesi arabi (una volta fortemente rivali) uniti nella lotta anti-terrorismo dell'Asse della Resistenza.

Il Generale Qahwaji avverte Tel Aviv: "L'Armee Libanaise risponderà a qualunque aggressione!"

In occasione dell'antivigilia di Natale il Comandante il capo dell'Armee Libanaise, Generale Jean Qahwaji ha visitato nella giornata di ieri le truppe dislocate a Marjeyoun, località ad appena otto Km dal confine di fatto con l'entità sionista.

Ispezionando i reparti Qahwaji ha dichiarato esplicitamente che l'Esercito di Beirut "Ha le piene capacità per rispondere a tono a ogni aggressione sionista, con rappresaglie immediate che faranno pentire ogni attaccante".

Soltanto la scorsa settimana un tentativo israeliano di violazione da terra della linea di armistizio del 2006 é stato ricacciato indietro con l'uccisione di un soldato sionista.

Il Generale libanese ha concluso il suo giro del Sud del paese visitando il comando UNIFIL di Naqoura e il Quartier Generale dell'Ottava Brigata ad Al-Zahrani.

lunedì 23 dicembre 2013

Israhell, meschino regime dell'Apartheid, terrorizzato dalla dignità di Samir Issawi 'proibisce' festeggiamenti per la sua liberazione!

Si attende a momenti la liberazione del prigioniero-eroe palestinese Samir Issawi, che dopo essere stato liberato nel 2011 e riarrestato poche settimane dopo dai vigliacchi agenti sionisti ha sopportato il più lungo sciopero della fame nella Storia (266 giorni) piegando con la sua determinazione i suoi disonesti carcerieri.

Il tribunale del regime ebraico illegale ad aprile aveva commutato la sua sentenza da 19 anni ad 8 mesi, stabilendo che una volta scontatili avrebbe potuto tornare finalmente libero. Ma tale é stata la paura per le conseguenze della sua liberazione che suo fratello (a sua volta ex-prigioniero) e suo padre sono stati 'convocati' dalle autorità sioniste che hanno 'intimato' loro di non tenere alcuna celebrazione pubblica per il ritorno a casa di Samir.

Tutto il Popolo di Palestina sa, celebrazioni pubbliche o meno, che la liberazione di Issawi é una ENORME VITTORIA che dimostra che soltanto con la volontà incrollabile di sfidare e resistere l'occupazione ebraica sarà possibile affermare i propri Diritti Inalienabili.

Hamas e Jihad Islamica approvano l'attacco esplosivo contro l'autobus sionista per Beit Yam!

Hamas e la Jihad Islamica palestinese hanno salutato con entusiasmo e soddisfazione l'esplosione di un ordigno a bordo dell'autobus '240' che da Tel Aviv si stava dirigendo verso Beit Yam avvenuta nella giornata di ieri. Le reazioni delle due organizzazioni di Resistenza, riportate dall'Agenzia Ma'an, vedono nel gesto (finora non rivendicato da alcun gruppo) "Una necessaria ripresa delle operazioni di Resistenza nei territori occupati dal 1948".

La Jihad Islamica si é augurata che "presto nuovi attacchi possano colpire il regime sionista in risposta alle sue aggressioni contro i civili palestinesi di Gaza e della West Bank". Era ormai diverso tempo che non si registravano esplosioni di questo genere, l'ultima (come ricordato già altrove) risalendo a novembre 2012 durante lo scontro armato durato otto giorni tra Tel Aviv e Gaza, quella precedente, addirittura, avvenne nel 2011, ma in quel caso si trattò di un attacco di militanti a un bus e non di una bomba a bordo dello stesso.



Riek Machar controlla ormai la maggior parte del Sud-Sudan! Le sue forze conquistano Bentiu e lo stato di Unity!

In rapidissima evoluzione la situazione in Sud-Sudan dove il potere del ridicolo 'dittatore-cowboy' Salva Kiir si sta sfarinando come un castello di sabbia di fronte alla determinata offensiva dei miliziani Nuer fedeli all'Ex-vicepresidente Riek Machar che dopo Bor sono riusciti a conquistare anche la città di Bentiu, capitale dello Stato di Unity, che per la maggior parte é già sotto il loro controllo.

L'offerta di un "dialogo incondizionato" non ha quindi fermato l'offensiva dei ribelli Nuer, che sta dando risultati oltre ogni più ottimisitica previsione, con il controllo di larghe fette del paese che passa dal Governo di Juba a quello dell'Ex-numero due di Kiir.

Lo stesso portavoce delle forze armate regolari, Philip Aguer, é stato costretto ad ammettere, in una conferenza stampa tenutasi ieri che i suoi uomini sono stati cacciati da Bentiu e dalla maggior parte di Unity. Le zone in questione sono fondamentali per l'economia Sud-Sudanese in quanto ricche di giacimenti petroliferi.

domenica 22 dicembre 2013

Esplosione su autobus sionista a Beit Yam fa un ferito, la bomba era dentro una borsa!

Questo stesso pomeriggio un piccolo congegno esplosivo celato in una borsa é stato collocato su un autobus che si dirigeva da Tel Aviv a Beit Yam, secondo quanto riportato dalla testata sionista 'Haaretz'.

Bloccato l'autobus e chiamata la polizia un maldestro artificiere sionista é riuscito a rimanere leggermente ferito nel fallito tentativo di disinnescare l'ordigno, che invece gli é esploso a pochi centimetri di distanza, solo le protezioni che indossava al momento gli hanno evitato danni peggiori.
La linea oggetto dell'incidente era la '240'...lo scorso novembre fu una esplosione sulla linea '142' che causò ben 28 feriti a convincere il Governo Netanyahu a chiudere la sua disastrosa campagna militare contro Gaza, che aveva causato rappresaglie palestinesi fino a Dimona e ai sobborghi di Tel Aviv.

Quattordicenne palestinese di Enata assassinato da colono ebreo che lo insegue e lo investe con l'auto!

L'ennesimo caso di omicidio stradale da parte di fanatici razzisti ebrei al volante delle loro auto si é consumato in Cisgiordania quando il quattordicenne palestinese Amin el-Faqir, sulla strada per rientrare alla sua casa di Enata, é finito "nel mirino" di un colono occupante illegale che con la sua automobile ha invaso il marciapiede e ha inseguito a lungo il ragazzo col solo scopo di travolgerlo.

Una volta lasciata la sua vittima sanguinante sull'asfalto l'ebreo assassino si é allontanato in tutta tranquillità, conscio dell'impunità concessa alla sua razza dal regime di Apartheid in vigore nei territori occupati dove fioriscono le colonie di miliziani razzisti armati come lui, mentre i legittimi abitanti della West Bank si sono sforzati di portare il prima possibile il ragazzo all'Ospedale Hadassah, dove é stato dichiarato morto.

Gli episodi di omicidio stradale da parte di coloni ebrei fanatici sono ormai una triste costante della vita dei Palestinesi sottoposti all'Apartheid sionista, come abbiamo segnalato su queste pagine ormai decine di volte.

Eroico militare irakeno si lancia col suo corpo contro un terrorista suicida per proteggere pellegrini sciiti!

Lanciarsi a corpo morto contro un terrorista wahabita dotato di gilet esplosivo per assorbire la deflagrazione e proteggere il corteo di uomini e donne  che sfilavano in pellegrinaggio verso la tomba dell'Imam Hussein, questo é stato l'ultimo gesto di Ayyub Khalaf, militare irakeno, che non ha esitato a immolare la propria vita per risparmiare quelle dei suoi compatrioti di fede sciita sulla cui sicurezza era stato messo a vegliare.

34 anni, sposato e padre di due bambini di nove e sei anni che non potrà più rivedere, Khalaf ha anteposto il senso del dovere a quello dell'autoconservazione in un esempio che verrà a lungo ricordato e celebrato in un paese che, da quando ha avuto il coraggio di rifiutare la continua presenza di truppe di occupazione americane (dicembre 2011) é stato costantemente sotto il fuoco dei terroristi takfiri al soldo della CIA e dell'Arabia Saudita che sperano di riuscire a disgregare il paese lungo linee settarie.

L'incidente ha auvto luogo nella località di Khalis, a Nordest di Bagdad; il pellegrinaggio per la visita alla tomba di Hussein, anche quest'anno, sta mobilitando milioni di persone, nonostante la minaccia di azioni terroristiche wahabite contro i cortei di fedeli sciiti sia, come dimostrano i fatti, presente e costante.