sabato 4 gennaio 2014

Morto in Libano il superterrorista saudita Majed al-Majed: qualche 'amico' di Riyadh gli ha chiuso la bocca!

Pochi giorni dopo la notizia del suo arresto arriva da Beirut la notizia della morte del capo della Brigata Azzam, il superterrorista saudita Majed al-Majed, diretto responsabile del doppio attentato esplosivo che a Novembre ha colpito la sede diplomatica iraniana nel Paese dei Cedri.

Soltanto poche ore prima l'Iran aveva annunciato di stare assemblando un team di investigatori ad altissimo livello perché affiancasse gli inquirenti libanesi nell'interrogatorio del reo.

Ovviamente qualche 'amico' del regime saudita non ha atteso tempo e ha fatto in modo di chiudere per sempre la bocca a Majed prima che potesse rivelare la profondità dei suoi contatti col Principe Bandar 'Bush' bin Sultan e coi servizi segreti di Casa Saoud.

In questo la 'promessa' saudita di 3 miliardi di dollari per Beirut da spendere in armamenti francesi avrà avuto la sua bella rilevanza.

Altri due 'capoccia' di Al-Qaeda cadono sotto i colpi dell'Esercito irakeno, continua senza soste il repulisti nell'Anbar!

Siamo in grado di continuare ad aggiornare i nostri lettori sull'evoluzione delle operazioni anti-terrore nella Provincia irakena dell'Anbar iniziate la settimana di Natale per ordine del Premier di Bagdad Nouri al-Maliki. Almeno una sessantina di militanti wahabiti sono stati eliminati in una grande imboscata delle forze armate durante la quale sono stati abbattuti due tra i massimi dirigenti locali dell'ISIL, Abdul al Rahman Baqdadi (di cui abbiamo disponibile la foto della salma) e Abu Ayub Ansari per cui dobbiamo accontentarci di un'immagine di repertorio.

Speriamo di poter presto intervenire con ulteriori aggiornamenti e approfondimenti.

Morto il super-boia e criminale Ariel Sharon: PALAESTINA FELIX gli dedica una canzone (degli Slayer)!

Dal 5 gennaio 2006 (esattamente 8 anni fa) incapacitato da una massiccia emorragia cerebrale Ariel Sharon, massacratore di civili innocenti con curriculum pluridecennale é giaciuto in un letto d'ospedale tenuto artificiosamente in vita dalla migliore tecnologia medica americana e occidentale, sempre disponibile per simili boia, quando invece mancava del tutto alle popolazioni vittime dei suoi numerosi "pogrom".

Siamo stati raggiunti ora dalla notizia della sua tardiva e assolutamente illamentabile dipartita.

Piuttosto che fare un elenco dettagliato dei suoi crimini, che sono ampiamente descritti in altri siti e altre pagine-web, vogliamo accompagnare la discesa dell'anima di questo maiale sionista all'Inferno con un adeguato commento musicale.

Abbiamo scelto la title-track del secondo album dei californiani Slayer (Hell Awaits - 1985), se i nostri lettori preferiscono altre tracce si sentano liberi di segnalarcele nei commenti.

La lotta intestina tra fazioni terroriste diventa un "threesome"! Tra ISIL ed FSA si mette a contendere anche un 'Fronte Islamico'!

Tra i due litiganti si aggiunge un 'terzo incomodo' alle beghe interne delle fazioni mercenarie attive in Siria col sostegno di vari potentati reazionari e imperialisti regionali e internazionali. Se finora avevamo documentato l'eclissi del cosiddetto FSA a opera dei militanti prima di 'Al-Nusra' e poi dell'ISIL (organizzazione che ha assorbito il precedente fronte qaedista) adesso registriamo l'entrata in scena di un sedicente 'Fronte Islamico' i cui militanti avrebbero attaccato l'una e l'altra parte in gioco.

Man mano che l'Esercito regolare di Assad preme i mercenari stranieri in zone sempre più ristrette é fatale che essi, come cani rabbiosi messi all'angolo, si scaglino alla gola gli uni degli altri anche per egemonizzare finanziamenti e rifornimenti sempre più magri e sporadici adesso che grazie agli sforzi di Hezbollah e dell'Irak i confini con Libano e Mesopotamia sono sempre più controllati.

Poco tempo fa l'ISIL aveva conquistato il Quartier Generale e i magazzini di armi dell'FSA; adesso l'Agence France Presse ha riportato la notizia che Hussein Suleiman (Abu Rayan), "capo" della zona di Tal Abya (varco di confine Siro-Turco), recentemente passato al 'Fronte Islamico' sarebbe stato catturato dall'ISIL, torturato e ucciso.

venerdì 3 gennaio 2014

Ecco la vigliacca 'vendetta' saudita per l'arresto del leader di Abdullah Azzam! Quattro morti e 74 feriti a Beirut!!

Quattro morti e oltre settanta feriti: é questo il tragico bilancio dell'autobomba esplosa nel quartiere sciita di Haret Hreik, non troppo distante dalla sede principale dell'emittente "Al-Manar" di Hezbollah, quando un fuoristrada Grand Cherokee é saltato in aria nel bel mezzo della calca serale.

La messe di vittime a dire il vero, poteva essere molto peggiore e gli inquirenti stanno cercando di capire se per caso la carica detonante dell'autobomba non si sia innescata per sbaglio prima che il SUV raggiungesse il suo obiettivo finale (che poteva benissimo essere il palazzo della rete tv di Hezbollah).

Sembra che il fuoristrada fosse caricato di circa venti chili di esplosivo. Indiscrezioni della primissima ora vorrebbero il veicolo provenire dalla zona di Arsal e fare parte delle dotazioni del gruppo terrorista di Sami ed Ibrahim al-Atrash.

Vi sono pochissimi dubbi sulla matrice saudita-wahabita di questo attentato che dovrebbe "punire" il Libano per l'arresto del leader della Brigata takfira Abdullah Azzam, Majed al-Majed, avvenuto pochi giorni fa.

Prove visive del successo della campagna irakena anti-wahabita! Morto a Ramadi capo dell'ISIL, sventato attentato a Fallujah!

Siamo molto felici di poter pubblicare, per quanto crude, le foto che corredano questo articolo: perché esse testimoniano nei fatti il continuo crescente successo della campagna anti-terrore lanciata a Natale dal Governo irakeno di Nouri al-Maliki e perché esse rispondono a tono alle fanfaluche filosaudite che volevano gli estremisti a libro paga di Riyadh avere "conquistato" le città di Ramadi e Fallujah.
Nella prima foto vediamo il dirigente terrorista dell'ISIL Shaker Vahib al Fahdavi ridotto a un mucchio di carne morta dal fuoco dell'Esercito di Bagdad, a Ramadi; la seconda mostra l'ingloriosa fine di un aspirante 'uomo bomba' che a Fallujah é stato abbattuto prima ancora di poter attivare il suo corpetto esplosivo.

Auguriamo agli uomini delle forze armate e di sicurezza mesopotamiche di poterci presto fornire altre immagini simili e di schiantare una volta per tutte la rete terrorista che fa capo a Riyadh, liberando il Medio Oriente dall'influenza della senescente e corrotta dinastia saudita.

Dozzine di terroristi takfiri eliminati in Siria presso Homs, Idlib, Aleppo e il Rif Damasceno!!

Continua ad alto e intenso ritmo la battaglia senza quartiere tra l'Esercito siriano e quanto rimane dei gruppi takfiri e wahabiti di mercenari stranieri finanziati da Arabia Saudita, Israele e NATO, senza tuttavia che questi ultimi riescano in alcun modo a strappare alle forze regolari l'iniziativa, che permette agli uomini di Assad di decidere dove e quando accettare battaglia e avere la meglio grazie al proprio superiore addestramento ed equipaggiamento (oltre naturalmente al pieno sostegno della popolazione civile).

Le località di Bab Hood e Al-Qosour ad Homs hanno visto l'eliminazione negli ultimi due giorni di almeno cinquanta militanti terroristi secondo i rapporti dell'Agenzia ufficiale SANA confermati dagli inviati di PressTV ed Al-Manar, nel Rif Dimashq si sono avute operazioni minori con circa dieci-dodici terroristi abbattuti, mentre circa il doppio sono stati eliminati al confine col Libano.

Attorno a Idlib, infine, circa trenta-quaranta wahabiti affiliati al Fronte Al-Nusra sono caduti in una imboscata governativa venendo eliminati fino all'ultimo. Queste vittorie proseguono la stringa di successi siriani che si protrae ininterrotta da circa sedici mesi, quando il tentativo terrorista di "prendere d'assalto" la capitale siriana venne bloccato e sventato.

Gioia iraniana e scorno saudita per l'arresto del leader takfiro Majed al-Majed, responsabile dell'attentato all'ambasciata!

Confermato l'arresto del leader qaedista sauita Majed al-Majed, capo della Brigata Abdallah Azzam, non sono tardate ad arrivare le reazioni, specialmente quelle dei rappresentanti della Repubblica Islamica Iraniana e della retrogada monarchia saudita, la prima colpita duramente dall'attentato novembrino alle sua ambasciata, organizzato da Majed, la seconda contrariata dall'arresto di uno dei principali agenti legati ai suoi servizi segreti (foraggiatori e finanziatori di ogni terrorista tra la Cecenia e l'Africa del Nord) ma costretta dalle circostanze a fingere disinteresse alla faccenda.

Il Segretario del Comitato Parlamentare iraniano per la Politica Estera, Alaeddin Bouroujerdi ha espresso tutta la soddisfazione personale e ufficiale per l'arresto, fidando che l'interrogatorio a cui adesso Majed viene sottoposto possa chiarire non solo le dinamiche dell'attentato di Novembre ma anche quelle di altri attacchi agli interessi iraniani, siriani e libanesi, avvenuti negli ultimi mesi.

L'ambasciatore di Riyadh in Libano, Mohammed Awad As-Siri, dovendo fingere "sorpresa" per l'avvenuto (quando probabilmente avrà incontrato e consegnato ordini e fondi ad Al-Majed fino a pochi giorni fa) ha detto che il suo Governo chiederà il prima possibile l'estradizione del prigioniero, anche se immaginiamo facilmente che Beirut non la concederà mai visto che dare un simile terrorista al Governo saudita vorrebbe dire farlo tornare al "lavoro" in men che non si dica.

giovedì 2 gennaio 2014

Importante cittadina del Rif Dimashq caccia i terroristi stranieri e ritorna sotto il completo controllo del Governo legittimo!

La situazione sul campo in Siria si sta evolvendo in maniera tale che ormai le forze armate di Assad non hanno quasi più bisogno di affrontare in combattimento i terroristi wahabiti che spesso vengono scacciati dai loro nascondigli dagli stessi abitanti del circondario che magari ne hanno tollerato la presenza (e gli abusi) per settimane o per mesi ma che ormai sono esasperati e pronti a ogni sacrificio per liberarsene.

La cittadina di  Moadamea nel Rif Damasceno é stata recentemente liberata dagli elementi qaedisti ed é tornata sotto il completo controllo del Governo grazie a un accordo con gli abitanti che garantisce la tregua, la consegna delle armi da parte di chiunque abbia cooperato coi mercenari stranieri, la denuncia di quanti, in quel periodo, li abbiano aiutati a compiere crimini, l'amnistia completa per quanti abbiano aiutato i terroristi sotto minaccia ma senza macchiarsi reati.

La bandiera nazionale siriana sventola ora su Moadamea e le opere di riparazione dei servizi e ricostruzione delle devastazioni inflitte dai takfiri sono già in pieno fervore.

Rinforzi in arrivo per le forze militari irakene impegnate contro i wahabiti nella Provincia dell'Anbar!!

In seguito all'aggiornamento arrivato ieri sugli sviluppi della situazione militare e di sicurezza nella provincia irakena dell'Anbar alcuni outlet mediatici disinformati o interessati a disinformare si sono messi a ciarlare di una inesistente "ritirata" di Al-Maliki, come se la decisione di far lasciare Ramadi in mano alle forze di polizia significasse una inversione di rotta rispetto al contegno assunto con l'inizio dell'operazione antiterrorismo di Natale.

Annunci propagandistici rimandati da fonti vicine ai terroristi filosauditi riguardo la presunta "conquista" di Fallujah o addirittura di Ramadi non valgono nemmeno la pena di venire commentati, tanto sono lontani dalla realtà.

Il Governo di Al-Maliki, che per tutto il 2013 ha affrontato una massiccia offensiva terrorista di matrice takfira, ha deciso di iniziare questo nuovo anno mettendo gli estremisti a libro paga dei principi di Riyadh con le spalle al muro.

Muore a Praga l'ambasciatore palestinese, vittima tardiva di un sabotaggio del Mossad?

Cinquantasei anni di una vita tutta dedicata alla Causa Palestinese: questa l'età di Jamal al-Jamali, rappresentante ufficiale dell'Anp a Praga, che si é spento all'Ospedale Militare di Praga dopo essere stato investito dall'esplosione di una cassaforte minata che era stata trasferita dopo vent'anni dalla sede storica dell'OLP di Praga ai locali della nuova ambasciata palestinese.

Negli anni d'oro del Blocco Orientale l'OLP era di casa nella capitale ceca e godeva di contatti privilegiati col Governo, l'Esercito e i servizi segreti locali ma, appena caduto il Muro la piovra sionista ha iniziato a insinuare i tentacolo delle sue lobby nell'ex-paese socialista, é molto probabile che agenti del Mossad siano riusciti a minare la cassaforte per colpire i suoi proprietari, solo il fatto che sia rimasta abbandonata per quasi due decenni ha posticipato le conseguenze del sabotaggio.

Ovviamente gli attuali vertici di politica e polizia ceca, asserviti a Sion, negano qualunque indizio dell'evidente sabotaggio e sembrano prontissimi a dare la colpa a "quei bombaroli arabi dei Palestinesi". Jamal al-Jamali aggiunge il suo nome a quello dei martiri che hanno versato il loro sangue nella lotta contro Sion e come tale sarà salutato e ricordato dalle future generazioni, prima e dopo l'estirpazione del cancro sionista dalla Palestina.

mercoledì 1 gennaio 2014

Maliki consolida i suoi successi contro il terrorismo wahabita: l'esercito lascia Ramadi in mano alla polizia e si concentra ai confini!

Il Premier irakeno Nouri al-Maliki ha ordinato alle unità dell'Esercito che negli scorsi giorni hanno sgombrato il sit-in sedizioso dei filoqaedisti di Ramadi di lasciare la città, ormai pacificata, alla responsabilità della polizia locale e di proseguire le loro operazioni nella Provincia di Anbar soprattutto lungo i confini.

La dispersione del sit-in sedizioso, durante la quale quattordici terroristi armati sono stati eliminati é un grande successo per il Primo Ministro e a poco sono serviti, per offuscarlo, gli annunci mendaci che la cittadina di Fallujah sarebbe 'controllata'  dai mercenari al soldo dell'Arabia Saudita.

In realtà il capo del Governo di Bagdad ha gestito molto bene la situazione agendo da statista nell'interesse dell'unità nazionale e di tutti i gruppi etnici e religiosi del paese, confermando come siano i Principi di Riyadh a voler vedere la Mesopotamia spaccata secondo linee settarie, mentre Maliki combatte per un Irak forte e sovrano.

Confisca immediata in Egitto per i beni di 572 leader dell'Ikhwan, da Mursi a Badieh, da Shater alla figlia!!


Nuove draconiane misure del Governo egiziano contro gli ex-capi dell'Ikhwan musulmana, organizzazione islamista messa ormai all'indice e al bando dopo il breve ma disastroso periodo in cui ha esercitato un polarizzante e fallimentare monopolio sul potere politico nel paese nordafricano in seguito alla deposizione di Mubarak.

Il portavoce del Ministero della Giustizia Abdelazim al-Ashri ha dichiarato che un comitato ministeriale ha compilato una comprensiva lista di beni mobili e immobili riconducibili a 572 dirigenti del gruppo che saranno confiscati seduta stante: tra le vittime del provvedimento vi saranno l'Ex-presidente Mursi, la sua famiglia, tutti i dirigenti provinciali dell'Ikhwan, tutti gli ex-membri dell'Ufficio di Guida Generale dell'associazione, la moglie di Khairat el-Shater e sua figlia.

E' l'ennesimo giro di vite del Governo che conferma come, al contrario di Mubarak, la nuova leadership del Cairo non abbia alcuna intenzione di tollerare la sopravvivenza della Fratellanza nemmeno come 'opposizione addomesticata', come fecero prima Sadat e poi il suo successore.

L'Intelligence libanese "ingabbia" il saudita responsabile del vigliacco attentato all'ambasciata iraniana!

Un "colpo da maestro" per l'intelligence di Beirut (in foto: il Ministro della Difesa Ghosn), che fa molto per rafforzare i legami tra Libano e Iran e costituisce un diretto schiaffo in faccia ai tentativi sauditi di ingraziarsi il paese dei cedri con tre miliardi di dollari e l'aiuto della Francia (a patto che il Libano accetti di diventare pedina di Riyadh contro Assad ed Hezbollah), quello con cui, oggi, il saudita Majed al-Majed, capo delle Brigate Abdallah Azzam é stato arrestato e portato in isolamento in una località segreta.

Terrorista veterano con collegamenti coi servizi segreti sauditi, Al-Majed é responsabile di avere ordinato il duplice attentato esplosivo che ha colpito il 19 novembre scorso l'ambasciata iraniana a Beirut, causando 25 morti (tra cui il Responsabile Culturale Ebrahim Ansari) e 150 feriti.

Subito dopo il codardo attacco Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, aveva denunciato la matrice saudita del fatto, che é stata in seguito confermata in pieno dai risultati delle indagini e delle operazioni di sicurezza.

martedì 31 dicembre 2013

Assad accoglie a Damasco saggi e studiosi dell'Islam libanese, impegnati in prima linea contro l'estremismo wahabita!

Il Presidente siriano Al-Assad é qui ritratto mentre riceve una delegazione dell’unione degli studiosi musulmani libanesi, guidata dallo sceicco Hassan Abdullah. L'incontro ha affrontato gli ultimi sviluppi nella regione, in particolare in Siria e Libano, e le minacce poste dalla mentalità takfira che mira a distorcere e svilire la Storia, il futuro e la coesistenza delle persone nella regione.

Il Presidente Assad ha affermato che l'estremismo e la mentalità takfira wahabita distorcono la vera natura compassionevole dell'Islam, sottolineando il ruolo delle figure religiose, in particolare gli studiosi del Levante, nell’affrontare la mentalità wahabita estranea alle rispettose e tolleranti società siriana e libanese, esponendo i complotti delle persone che sostengono questa mentalità, e promuovendo l'Islam nella sua forma corretta e verace.

Da parte loro, i membri della delegazione hanno detto che ciò che sta accadendo nella regione costituisce una lotta tra la via della moderazione e mediazione da un lato e le mentalità barbare e di esclusione tipiche dei wahabiti dall’altro. Essi hanno espresso sostegno alla Siria nella sua battaglia contro il terrorismo e l'estremismo, affermando la loro fiducia nella capacità dei siriani di tenere duro e uscirne vittoriosi.

Il "buon anno" di Al-Maliki ai complici di Al-Qaeda: tredici terroristi uccisi a Ramadi, 44 filosauditi fuori dal Parlamento!

Sempre più radicale e salutare il "repulisti" iniziato in Irak la settimana di Natale contro gli elementi wahabiti e qaedisti nella provincia occidentale di Anbar; mentre continuano gli scontri al confine con la Siria, dove sono stati intercettati e distrutti almeno 70 camion carichi di esplosivi, munizioni, armi antiaeree e anticarro, altri scontri si sono avuti a Ramadi dove le forze governative hanno disperso un assembramento sedizioso in atto da diversi mesi che il Premier Al-Maliki aveva già descritto come: "la succursale locale di Al-Qaeda".

Ben tredici terroristi sono stati abbattuti negli scontri seguiti allo sgombero quando, ben lungi dalla falsa narrativa filosaudita che voleva i membri del sit-in come 'pacifici dimostranti', molti di questi hanno tirato fuori le armi e hanno provato ad attaccare i soldati. Il sit-in sedizioso era iniziato come 'protesta' contro l'arresto dell'Ex-ministro sunnita Rafa al-Essawi, colpevole di vari addebiti di terrorismo.

Intanto ben 44 parlamentari filosauditi (e quindi filoterroristi) del blocco Irakyia (già devastato dagli arresti per accuse di omicidio, strage e sobillazione settaria) si sono dimessi "in protesta" contro l'azione del Governo, che essi speravano di mettere alle corde a suon di stragi e attentati contro la comunità sciita per far naufragare il paese nella guerra civile.

In tutto il 2013 i terroristi finanziati da Riyadh hanno ucciso 8000 persone (quasi tutti sciiti) in tutto l'Irak; l'operazione in corso in questi giorni annuncia che nel 2014 le cose andranno molto, molto diversamente.

Crollano le prospettive per un dialogo in Sud-Sudan a causa delle disoneste manovre di Salva Kiir!

E' ormai guerra civile in Sud-Sudan dove un tentativo di intavolare una trattativa tra il Governo della capitale e gli insorti Nuer di Riek Machar, grazie alla mediazione dei capi di stato di Kenya ed Etiopia, é naufragato definitivamente quando le truppe leali al 'cowboy' di Juba Salva Kiir hanno provato a rioccupare la città di Bor, abbandonata dalle forze di Machar come gesto di "buona volontà" per il dialogo.

Adesso pesanti combattimenti sono registrati in tutta la città (a 200 Km dalla capitale) e attorno al suo aeroporto, si sa che Machar é riuscito ad assicurarsi la lealtà di molte unità dell'Esercito regolare e ha mobilitato tra i 20 e i 25mila membri della sua etnia come riserve, assicurandosi una superiorità considerevole sui miliziani Dinka fedeli al Presidente installato da Usa e Israele.

Il Sud-Sudan si conferma sempre di più uno Stato-fallito che mai e poi mai avrebbe dovuto essere separato da Khartoum.

lunedì 30 dicembre 2013

Know How made in Iran per gli ingegneri petroliferi di Bagdad!


 La Compagnia Nazionale Iraniana per le Trivellazioni ha dichiarato che la Repubblica Islamica é pronta a condividere le proprie conoscenze tecniche con i colleghi irakeni, a partire dallo sfruttamento delle risorse nel Sud del paese. Mohammed Reza Takayedi ha rivelato che grazie a un accordo appena siglato, nuovi ingegneri petroliferi irakeni verrano formati e perfezionati dagli Iraniani.

Con l'esperienza maturata in oltre settanta progetti di trivellazione petrolifera la Compagnia Nazionale Iraniana può fornire l'intera gamma di servizi tecnici e consulenze specialistiche a Bagdad, sempre più desiderosa di affrancarsi dagli accordi con le avide multinazionali energetiche occidentali.

La scorsa Estate Iran e Irak avevano firmato un accordo in base al quale Teheran fornirà al vicino occidentale 25 milioni di metri cubi di metano pronto all'uso per un ricavo complessivo di 3.7 Milioni di Dollari.

domenica 29 dicembre 2013

Gravissima gazzarra wahabita organizzata da Saad Hariri e complici al funerale di una vittima dell'autobomba takfira!

Più di una volta su queste pagine abbiamo lodato la serietà e il rigore del Gran Mufti sunnita libanese Rashid Qabbani, sempre pronto a denunciare le deviazioni e le distorsioni del Corano operate dai terroristi wahabiti al servizio della coalizione filoisraeliana e filoamericana e a ricordare come il ruolo dei sunniti in Libano (ma anche in Siria e altrove) non é quello di farsi pedine dell'America e di Sion al soldo di una dinastia corrotta come quella dei Saoud ma di stare a fianco dei loro fratelli musulmani sciiti e arabi cristiani contro l'Imperialismo e il settarismo.

Oggi il grande uomo di fede, intervenuto al funerale di una delle vittime dell'autobomba wahabita dell'Hotel Fenicia, é stato aggredito da una claque di estremisti takfiri appositamente convocati dal partito di Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che hanno costretto il religioso e il suo seguito a rimanere chiuso in una sezione della Moschea di Al-Khasheqji fino a che un team dell'ISF (Intelligence Strke Force, il corpo d'assalto dello spionaggio libanese), non ha fatto irruzione nello stabile portando in salvo gli assediati.

I partiti dell'Alleanza 8 Marzo hanno stigmatizzato l'accaduto avvertendo Saad Hariri e complici che saranno ritenuti personalmente responsabili di altri attacchi alla figura e alla persona di Qabbani. L'accaduto dimostra come la coalizione takfira non ha nessun rispetto per le figure religiose ed é pronta a scagliarcisi contro quando esse diventino 'scomode' per la loro coerenza e integrità morale.

Le truppe siriane liberano Layramoun e chiudono uno dei principali accessi settentrionali per Aleppo!!

Importante vittoria tattica delle forze armate siriane nella campagna di liberazione del Nord, dove gli uomini di Assad, conquistando una serie di edifici strategici, sono riusciti a mettere in fuga i terroristi stranieri dall'intero distrettto di Layramoun, considerato il 'corridoio' settentrionale per raggiungere la metropoli del Nord dal confine turco, chiudendo il condotto per l'afflusso di uomini e armi che, usato in passato dalla milizia filo-turca e filo-americana dell'FSA era caduto da pochi giorni in mano ai wahabiti filosauditi dell'ISIL.

E proprio la lotta intestina tra FSA e ISIL/Al-Nusra é stata fondamentale per indebolire entrambe le fazioni abbastanza da consentire la recente lunga stringa di vittorie conseguite contro entrambe dalle forze regolari di Damasco, che liberano sempre più territorio dalla presenza di cellule di insorti. Recentemente oltre 100 militanti sono stati accerchiati e sterminati mentre tentavano di raggrupparsi per una controffensiva intorno a Maaloula.

In precedenza l'aviazione di Assad ha polverizzato dal cielo l'ex-quartier generale dell'FSA ad Andan, poco dopo che anche esso era caduto in mano ai filosauditi, che non sono riusciti nemmeno a usarlo per qualche giorno prima di vederselo demolito.

Rifaat Badawi: "Fatah al-Islam é il burattino di Riyadh, manovrato per compiacere Tel Aviv e Washington!"

Nonostante la decisione del Direttorato Orientativo dell'Armee Libanaise di restringere al massimo il flusso di notizie e dettagli sulle indagini riguardo l'attacco esplosivo che recentemente ha ucciso vicino all'Hotel Fenicia l'Ex-ministro delle Finanze Mohammad Shatah abbastanza particolari sono finora filtrati da rendere chiara la matrice wahabita dell'attentato e scagionare in pieno Hezbollah e la coalizione della Resistenza, che Saad Hariri e complici avevano provato a calunniare.

L'analista politico Rifaat Badawi é arrivato a dichiarare ufficialmente che: "Ormai non é più un mistero che il Fronte Al-Nusra, Jaish al-Islam, Fatah al-Islam lavorano insieme al ritmo dettato loro da Riyadh e vengono manovrati per compiacere gli interessi locali e regionali di Tel Aviv e Washington".

Intanto nel Sud del Libano l'Esercito sionista di occupazione della Palestina ha sparato venti colpi di artiglieria verso i villaggi a maggioranza sciita nella zona di Arqoub. Nonostante le proteste libanesi nessuna misura censoria é stata presa dal contingente internazionale UNIFIL che dovrebbe monitorare la situazione al confine tra Libano e regime ebraico.