venerdì 13 febbraio 2015

Esclusivo da Sanaa: "E' stato l'inviato ONU in Yemen a far fallire il dialogo costituzionale, su ordine dei Sauditi!"

I ratti imperialisti continuano a fuggire dall'Arabia Felix che per troppo a lungo hanno contribuito a mantenere instabile, travagliata e tutt'altro che prospera e feconda: dopo Usa e Gb anche la Francia ha chiuso (esattamente dalla giornata di oggi) la propria ambasciata a Sanaa e ha invitato i cittadini a lasciare il paese (di nuovo: non li invitava a fare altrettanto quando Al-Qaeda comandava metà Yemen, mah!), mentre i Tedeschi hanno dato due mesi di ferie pagate a tutti i lavoratori yemeniti della loro sede diplomatica.
Nota di folclore, chi ha visitato la ormai ex-ambasciata Usa dopo la fuga precipitosa del personale americano (qualcuno l'ha fatto) ha riferito di aver trovato tutti gli archivi ridotti a coriandoli dall'uso smodato di distruggidocumenti e persino i computer sventrati, le schede elettroniche distrutte a colpi di mazza e gli hard disk 'coscienziosamente' passati al microonde.

Non é confermato, ma sembra che lo stesso scenario sia ritrovabile nell'ex-delegazione diplomatica britannica (ma in quel caso i sudditi di Sua Maestà Elisabetta II avranno usato mazze da cricket anziché da baseball per infierire sul loro hardware?).

Emergono inoltre dettagli che confermano come l'ONU tramite il suo rappresentante nel paese arabo abbia volutamente fatto deragliare i colloqui costituzionali quando essi erano "a un soffio" dalla stipula di un accordo comprensivo per fare uscire lo Yemen dalla crisi istituzionale, su esplicito ordine saudita, visto che il regime wahabita di Riyadh non potrebbe sopportare uno Yemen unificato e autonomo.

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