martedì 1 settembre 2015

La Repubblica Islamica alla ricerca di sistemi per il riutilizzo del gas naturale residuo dalle estrazioni petrolifere!

Secondo dati recenti la Repubblica Islamica dell'Iran brucia ogni anno 10 miliardi e mezzo di gas naturale residuo dalle operazioni di estrazione petrolifera. Il greggio, infatti, esce dai pozzi mescolato ad acqua e a gas metano e se una parte di questa miscela viene re-iniettata nel pozzo per facilitare l'estrazione di ulteriore petrolio un'altra, spesso considerevole parte, viene bruciata ("flaring gas").
La distruzione di questo gas, oltre a essere uno spreco, costituisce anche un fattore di inquinamento; infatti le zone in cui da più tempo in Iran si estrae petrolio con questi sistemi hanno anche alti tassi di inquinamento atmosferico da residui di idrocarburi. Solo Russia e Nigeria, rispettivamente con 35 miliardi e 15 miliardi di metri cubi l'anno, distruggono più 'flaring gas' dell'Iran; Irak (10,4 miliardi di metri cubi), Usa (5 miliardi) e Algeria (4,9 miliardi) seguono in questa classifica.

Attualmente l'Iran é alla ricerca di maniere per utilizzare in piccoli impianti di produzione energetica questo gas residuo per alimentare gli stessi impianti estrattivi anche se sarebbe marginalmente più economico portare elettricità per altre vie, almeno per risparmiare i costi dell'inquinamento atmosferico.

2 commenti:

  1. URGENTE - Gent.le Dott. Kahani puo' confermare la notizia secondo cui il giornale dell'occupazione sionista in Palestina Yediot Aharonot afferma che la Russia - aggiungo FINALMENTE - inizierà a bombardare l'ISIS ed addirittura schiererà truppe di terra.

    Spero in una sua conferma. Saluti e buon lavoro.

    Tommaso Baldi

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    1. Aggiungo che anche vari media russi confermano la notizia come UFFICIALE.

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