venerdì 12 febbraio 2016

Il lutto pubblico per il martirio dello Sceicco Al-Nimr si trasforma in protesta politica contro la tirannia wahabita di Riyadh!

Secondo il costume sciita, a quaranta giorni dal martirio dello Sceicco Nimr al-Nimr, enormi manifestazioni di massa sono iniziate spontaneamente in tutto l'Est dell'Arabia Saudita (ma anche in altri paesi), nonostante divieti e minacce degli apparati repressivi delle corrotte dinastie al potere nelle cleptocrazie petrolifere del Golfo Persico.

A Qatif, città capoluogo dell'omonima provincia, la folla ha scandito a lungo slogan come "Morte ai Saoud", "Morte ai tiranni"; é importante ricordare che la discriminazione etnica e religiosa si estende a tutti gli aspetti della vita degli Sciiti sauditi: essi non raccolgono se non le briciole dei ricavi petroliferi che derivano dallo sfruttamento dei giacimenti proprio delle loro province (i più ricchi del paese) e non possono far carriera in nessun settore pubblico.


Nell'inverno di 37 anni fa le manifestazioni funebri per la morte di uno dei figli dell'Ayatollah Khomeini, ucciso a Bagdad da un'automobile misteriosa, diedero il via alle agitazioni che portarono alla Rivoluzione Islamica in Iran; speriamo sinceramente che il sacrificio dello Sceicco Nimr possa servire ad avviare un simile processo anche in Arabia Saudita.

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