sabato 18 agosto 2012

Husam al-Haddad, 16 anni, l'ultima vittima della crudele repressione di Re Al-Khalifa, alleato di Sauditi e Qatar!

Husam al-Haddad aveva solamente sedici anni quando i crudeli scherani del corrotto monarca sunnita Al-Khalifa lo hanno picchiato a morte. Husam al-Haddad voleva soltanto avere la possibilità di crescere e viverela sua vita in una società dove potesse essere un cittadino e non un suddito.

Ci chiediamo che razza di individui possano accanirsi contro un ragazzo tanto giovane fino a ucciderlo: forse i militari sauditi mandati dal tiranno di Riyadh a dare man forte a quello di Manama, forse i mercenari pachistani assoldati tra i più crudeli estremisti wahabiti (parte dei quali sono recentemente andati in Siria per massacrare e uccidere altri civili innocenti).

Ma il coraggioso popolo Bahreini, sciiti e sunniti insieme, non si farà scoraggiare o intimidire da questa ennesima morte: la Rivoluzione continuerà fino alla cacciata del tiranno...per il giovane Husam e per tutti gli altri martiri, che il loro estremo sacrificio non cada nel vuoto ma sia il seme di un grande e definitivo cambiamento!
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Continua intorno ad Aleppo la battaglia siriana contro il terrorismo: il Vicepresidente smentisce le fasulle voci sulla sua 'fuga'!

Il centro di Gravità della battaglia per la Siria é ormai stabilmente focalizzato ad Aleppo dove mentre sgretola una cellula terrorista dietro l'altra l'Esercito di Assad deve anche intercettare gruppi di mercenari stranieri che da altre zone del paese cercano di raggiungere la principale metropoli del paese per dare manforte ai loro complici e rifornirli di armi e munizioni.

 Solo nella giornata di ieri una 'carovana' di terroristi é stata bloccata e distrutta nei dintorni di Rityan a venti chilometri dalla città, mentre un'operazione secondaria conclusasi con la cattura di molti criminali e la confisca di armi ed equipaggiamenti si é conclusa a Jouret al-Shayah, vicino ad Homs.
Intanto il Vicepresidente siriano Farouq al-Shara é apparso in televisione per smentire le voci su una sua presunta fuga in Giordania messe in giro dalla propaganda di Al-Jazeera e Al-Arabiya, le televisioni di proprietà dei sovrani Al-Saoud e Al-Thani, impegnate in una quotidiana opera di disinformazione e mistificazione mediatica.
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Jamal al-Khudri rilascia dichiarazioni per la "fine immediata" dell'assedio di Gaza!

Jamal al-Khudri, Capo del Comitato Popolare contro l'assedio di Gaza ha dichiarato che l'apertura del varco di Rafah al transito di ogni genere di merce nei due sensi "Deve essere implementato il prima possibile, senza ulteriori procrastinazioni".

Una volta che questo obiettivo minimo sarà raggiunto sarà possibile spostare l'attenzione verso altre importanti questioni: la riapertura dell'Aeroporto Internazionale, la riattivazione del porto di Gaza, il ristabilimento di una collegamento sicuro e continuo tra la Striscia costiera e la Cisgiordania.

Al-Khudri, che é stato eletto al Consiglio Legislativo Palestinese come indipendente ritiene responsabili "in pieno" le autorità del regime ebraico di occupazione della Palestina per tutte le conseguenze di sei anni di strangolamento economico e ha chiesto ai paesi arabi, ai paesi musulmani e a tutta la comunità internazonale di esercitare pressioni ufficiali e popolari contro Tel Aviv.

Il fatto che al regime sionista sia stato permesso di portare avanti per sei anni il blocco di Gaza é definito da Al-Khudri come una vergognosa violazione di tutte le norme e le convenzioni del Diritto internazionale.
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La principale chiesa protestante canadese si prepara a boicottare i prodotti israeliani delle colonie illegali!

Un passo molto importante per l'isolamento internazionale e il danneggiamento economico del regime ebraico di occupazione della Palestina sta per venire compiuto in Canada dove la più grande Chiesa protestante del paese la "United Church of Canada" (che ha oltre un milione di aderenti) ha già votato preliminarmente l'adozione di un protocollo per il boicottaggio dei prodotti sionisti provenienti dalla Cisgiordania Occupata. Quando questo sarà definitivamente ratificato (si spera nel corso della settimana ventura) la Chiesa chiederà ufficialmente a tutti i suoi aderenti di "Evitare accuratamente ogni genere di prodotto proveniente dalla Cisgiordania Occupata".
Ovviamente questo é solo un primo passo: speriamo che i Ministri, i Pastori e i fedeli della United Church si rendano ben conto la Palestina é stata invasa e occupata nel suo complesso e che non basta un segno per terra (di qua Cisgiordania, di là il "presunto israele") a fare alcuna differenza, i coloni assassini e violenti si trovano in Cisgiordania, ma i politicanti che li proteggono e li foraggiano sono a Tel Aviv...chi vuole colpire i primi deve prima colpire i secondi, in maniera da fare 'terra bruciata' attorno ai "settlers" e ai loro orribili tumori di cemento con praticello all'inglese e piscina piena d'acqua rubata ai pozzi palestinesi.

Ovviamente i sodali e i complici degli assassini sionisti della Lobby a Sei Punte canadese si sono messi a geremiadare e a strapparsi le vesti e battersi il petto come i sepolcri imbiancati che sono, dal sinedrio sionista canadese si sono levati i soliti piagnistei a base di 'antisemitismo' e 'olocau$to' con gran fragore e clangore come se la Chiesa protestante canadese stesse progettando forni crematori o camere a gas.
 Un tale lobbista di nome Avi Benlolo (foto sopra a sinistra) é arrivato a formulare contro la United Church le più fantastiche accuse, cui il portavoce della stessa Bruce Gregersen (foto a destra) ha tersamente risposto: "Chiunque voglia vedere antisemitismo o ostilità contro gli Ebrei in questa nostra scelta é in malafede; noi siamo contro i coloni estremisti e la politica di occupazione israeliana e chiunque abbia speso solo pochi minuti a informarsi sulla situazione in Cisgiordania può facilmente capire il perché".
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venerdì 17 agosto 2012

Senza limiti l'arroganza sionista: Tel Aviv vorrebbe impedire ad attivisti filopalestinesi di volare ad Amman!

Il regime ebraico di occupazione della Palestina pensa di essere il padrone del mondo: sostenuto dalla grassa e ricca lobby degli speculatori dei media e della finanza che gli permettono atti di arroganza e di inciviltà estrema crede di poter imporre le sue ubbìe e i suoi diktat su tutta la terra, come quando ricattò la Grecia sconvolta dalla crisi economica per farle bloccare le navi della Freedom Flotilla o quando chiese ai vigliacchi e codardi paesi dell'Unione Europea di bloccare gli attivisti della 'Flytilla' dal raggiungere in aereo la Palestina Occupata.

Adesso un nuovo vertice di spocchia e di arroganza sionista é stato toccato quando i gerarchi di Tel Aviv hanno chiesto di impedire che attivisti internazionali filopalestinesi prendano voli diretti ad Amman, capitale della Giordania, per evitare che si presentino in comitiva al Ponte Allenby, per entrare nella Cisgiordania. Ma la Giordania non é un paese indipendente? E il pagliaccesco monarca ascemita, noto soprattutto per la moglie-trofeo e per il vezzo di cambiare Primo Ministro ogni pochi mesi, non ha uno straccio di orgoglio e autostima per respingere al mittente queste pretese?
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Ancora sconfitte vicino Aleppo per i terroristi anti-Assad, l'Esercito siriano taglia loro i rifornimenti e disinnesca un'enorme bomba!

Dopo 48 ore di combattimenti molto intensi le forze dell'Esercito siriano che avevano appena liberato il quartiere di Saif al-Dawla si sono spinte nelle zone di Al-Sukkari e Al-Hellok e hanno bloccato un convoglio di dodici veicoli carichi di armi e munizioni che stavano cercando di attraversare il sobborgo di Kafr al-Hamra. Questo tentativo dimostra quanto efficace sia stata l'azione delle truppe di Assad nello 'strozzare' i canali di rifornimento dei mercenari stranieri che sono ridotti a montare mitragliatrici 'Dushka' sui loro veicoli visto che i cannoncini da 23 e 30 millimetri, ormai senza più proiettili, sono ridotti a zavorra inservibile.

Mentre abbandonano i dintorni di Aleppo i dinamitardi delle formazioni terroristiche cercano di lasciare 'trappole' esplosive per mietere vittime tra i militari che li incalzano o tra gli abitanti civili che non li hanno mai sostenuti o incoraggiati; gli artificieri dell'Esercito hanno disinnescato tre di questi ordigni lasciati dai wahabiti in ritirata, di cui uno, armato con ben quaranta chili di esplosivo, avrebbe potuto fare una orribile strage visto che era stato lasciato vicino a una moschea e che ieri era l'ultimo venerdì del Ramadan. I terroristi finanziati dagli Emiri Sauditi e Qatarioti si dicono wahabi ma non hanno rispetto nemmeno dei luoghi sacri e del Ramadan.

Secondo comunicati dello Stato Maggiore siriano tra i terroristi abbattuti e catturati nelle ultime giornate il numero degli stranieri era 'soverchiante' segno evidente che qualunque capacità attrattiva degli insorgenti armati nei confronti di dissidenti e scontenti, integralisti religiosi, malviventi e trafficanti di droga di nazionalità siriana si é ormai esaurita e le cellule armate istigate contro il Governo di Damasco riescono a rimanere attive solo continuando a fare affluire combattenti dall'estero, peraltro con sempre maggiore difficoltà, visto che le frontiere sono ormai molto più severamente sorvegliate di quanto non fosse possibile fare nei mesi scorsi.
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Il Clan Al-Miqdad cattura un importante capo terrorista wahabita nel centro della capitale Beirut!

Sempre più dura la vita in Libano per i sostenitori e fiancheggiatori dei terroristi mercenari attivi in Siria: come se non bastassero le operazioni militari e di intelligence volte a interrompere l'inflitrazione di militanti e il transito di armi e rifornimenti attraverso il confine adesso ci si sono messi anche i clan sciiti della Bekaa che, per ottenere il rilascio di Hassan Al-Miqdad (dirigente bancario residente in Siria per lavoro, rapito dai qaedisti) si sono messi a sequestrare e tenere in ostaggio "come contropartita" sostenitori dei criminali anti-Assad, servi di Riyadh, Doha e Ankara.

Come annunciato nell'articolo precedente, i portavoce del Clan Al-Miqdad avevano annunciato la rivelazione di "un ostaggio del tutto particolare" e puntualmente la sua identità é stata rivelata: si tratta di Mohammad Abdel Sleiman, portavoce dei terroristi wahabiti che é stato preso in consegna dalle tribù sciite nel pieno centro di Beirut, dove pensava erroneamente di essere al di là del loro raggio d'azione.

Anche le dichiarazioni di questo nuovo prigioniero implicano sempre più profondamente l'alleanza "14 Marzo" dei partiti filosionisti e filoamericani guidati dal mezzo-saudita Saad Hariri nel sostegno e nel finanziamento dei terroristi estremisti in Siria. Un sostegno che si era già notato nel pesante coinvolgimento dei partiti di minoranza nel suscitare violenze settarie e fomentare l'instabilità nella cittadina di Tripoli Siriaca.
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giovedì 16 agosto 2012

Combattente della Resistenza palestinese si salva abilmente da un vigliacco agguato sionista!

Siamo lieti di annunciare che un membro della Resistenza armata palestinese residente a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, é riuscito a sopravvivere al tentativo di assassinio portato contro di lui dalle forze militari del regime ebraico di occupazione.

L'attentato, consumatosi nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 agosto ha visto il giovane, che procedeva a bordo di una motocicletta attraverso il villaggio di Shoka (a Est di Rafah), mitragliato da una pattuglia sionista che si trovava al cancello di Mutabaq, a 400 metri di distanza e lo prendeva di mira facendo uso di apparati per l'intensificazione di immagine.

La motocicletta, colpita al serbatoio, ha preso fuoco ed é esplosa ma, fidando sulla sua prontezza di riflessi e sulla sua agilità il militante della Resistenza é riuscito a evitare sia i proiettili nemici che le fiamme del rogo e a mettersi al sicuro facendo perdere le proprie tracce.
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L'Esercito siriano libera tre giornalisti della TV Ikhbariya catturati dai terroristi wahabiti!

L'Esercito del Presidente Assad, nella sua opera di contrasto e distruzione delle cellule di mercenari stranieri sostenute dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e dal Qatar, é riuscito a trovare e mettere in salvo tre giornalisti del canale Al-Ikhbariya che erano stati rapiti dai terroristi. Il rapimento della troupe si inseriva nel tentativo dei criminali di intimidire gli inviati che riportano notizie serie e affidabili sugli eventi siriani in maniera da lasciare il monopolio alla propaganda di Al-Jazeera e Al-Arabiya, televisioni di proprietà degli Emiri del Golfo che hanno svenduto la loro professionalità saltando sul carro filosionista/imperialista e che ancora insistono a parlare di 'Rivolta anti-Assad' e di 'Crudeltà del Regime' quando é chiaro che il tentativo di rovesciare il Governo di Damasco é tutto straniero e ordito in obbedienza alle richieste di Washington e Tel Aviv.

I giornalisti: Yarah Saleh (reporter), Abbout Tabarah (addetto alla ripresa) e Hatem Abu Yehiah (assistente alla ripresa) insieme all'autista Housam Imad sono stati rapiti nel sobborgo damasceno di Al-Tal. Subito dopo il sequestro i terroristi hanno ucciso Tabarah, gli altri tre sono stati liberati oggi dall'intervento dell'Esercito. Cacciati dai loro covi e senza alcun genere di sostegno era probabile che i mercenari wahabiti avrebbero potuto uccidere anche loro. Già a fine giugno la televisione Al-Ikhbariya, che si é distinta per la qualità e la precisione dei suoi reportage, era stata fatta segno di attentati che avevano portato alla morte di sette suoi impiegati.
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Il Clan libanese Al-Miqdad fa "piazza pulita" di sostenitori dei terroristi wahabiti in Libano rapendone oltre trenta!

Il Clan Al-Miqdad é una serie di famiglie allargate libanesi perlopiù concentrate nella valle della Biqa, strategico corridoio tra il Paese dei Cedri e la Siria; quando all'inizio della settimana un suo componente di nome Hassan Miqdad é stato rapito in Siria da criminali finanziati dal complotto Turco-Qatariota-Saudita contro il Presidente Assad e il suo legittimo Governo gli anziani delle famiglie non hanno avuto dubbi e, chiedendo l'aiuto delle vicine tribù degli Shamas, Zaiter, Nasreffine e Dandash (altri Clan sciiti della vallata), hanno cominciato sistematicamente a individuare i sostenitori e i finanziatori dei terroristi (agenti degli Emiri del petrolio, membri dei partiti filosionisti e filosauditi dell'Alleanza 14 Marzo, trafficanti di armi...) e hanno iniziato a rapirli.

Occhio per occhio, dente per dente, come nelle Scritture.
Finora gli Al-Miqdad e gli altri Sciiti della Biqa hanno preso trentatré prigionieri e hanno annunciato che tra poche ore riveleranno "un prigionero del tutto eccezionale". Nelle parole di Amal Saad-Ghorayeb, scrittrice e blogger libanese, clan e tribù sciite non possono avere agito all'insaputa dei loro partiti politici di riferimento (Amal ed Hezbollah) ma é probabile che, a parte una generica autorizzazione a fare il necessario per ottenere il rilascio del loro congiunto, non ci siano state ulteriori coordinazioni tra gli anziani e i gruppi dirigenti politici. Del resto questo modo di fare 'tribale' risponde molto bene alla tradizionale maniera di agire e di operare delle genti della Biqa e quindi non può incorrere in reazioni eccessive da parte degli avversari politici del Governo in carica.
Chi sa se da questa 'azione diretta' delle genti della Valle nascerà una nuova formazione politico-militare sciita o se gli effetti di questa iniziativa saranno più limitati e circoscritti. Intanto Hatem al-Miqdad, fratello di Hassan, ha detto che presto il numero di fiancheggiatori dei terroristi wahabiti in mano ai suoi parenti e vicini potrebbe salire a cinquanta "E continuerà a salire fino a che mio fratello non si troverà di nuovo tra di noi sano e salvo". In una registrazione filmata uno dei terroristi catturati dagli Al-Miqdad ha dichiarato di aver ricevuto finanziamenti e sostegno dal parlamentare Khaled al-Daher, della coalizione filosaudita e filoisraeliana "14 Marzo"
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martedì 14 agosto 2012

La Siria continua la battaglia contro i mercenari wahabiti: scoperto mega-arsenale nascosto, uccisi dozzine di terroristi!

Una vera e propria 'Caverna dei Quaranta Ladroni' é stata scoperta nelle fondamenta di un palazzo di Damasco che era diventato covo di una banda terrorista in preparazione della fallita 'Operazione Vulcano', il tentativo dei mercenari foraggiati dagli Emiri sauditi e qatarioti di prendere d'assalto la capitale siriana.

Nell'enorme arsenale conservato sottoterra gli uomini dei servizi di sicurezza del Presidente Assad hanno trovato esplosivi e detonatori di fabbricazione israeliana, milioni di proiettili, dozzine e dozzine di fucili d'assalto, pistole e mitragliatrici, lanciarazzi con centinaia di proiettili, casse di bombe a mano ed equipaggiamenti per la visione notturna e le telecomunicazioni. Anche ingenti quantitativi di droghe, soprattutto anfetamine e cocaina, sono stati trovati, confermando la voce che i miliziani qaedisti vengano 'eccitati' da stupefacenti prima di venire scatenati contro la popolazione civile siriana.
Intanto ad Aleppo dopo Salaheddin e Bab al-Hadid anche il quartiere di Saif al-Dawla é tornato completamente in mano all'Esercito dopo lunghi combattimenti durante i quali molte dozzine di wahabiti estremisti sono stati costretti alla resa senza condizioni: fra di loro sono stati trovati libici, marocchini, pachistani e persino giovani dei quartieri-ghetto parigini e musulmani arruolatisi come mercenari su istigazione di qualche "imam" fai-da-te e che non erano nemmeno in grado di parlare correttamente l'Arabo.
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Mentre Frau Merkel fa affari col corrotto Re Saoud la Svezia prende le distanze da Riyadh definendola: "Una dittatura!"

Delle tresche e delle vendite di armi tra la grassa salsicciaia Frau Merkel e i più brutali e impresentabili regimi sunniti del Golfo Persico abbiamo già parlato in passato, peccato che nella 'democratica' Europa lo sdegno delle popolazioni e la tormentosa memoria delle guerre e delle persecuzioni del passato non siano sufficienti a impedire questo genere di turpi commerci, che la volontà delle genti non sia in grado di prevalere sui desideri cupidi e immorali di poche dozzine di politicanti e affaristi corrotti.
Un esempio incoraggiante di rettitudine e civiltà viene però dalla Svezia, oltre il braccio di mare dell' Ostsee (come lo chiamano i Tedeschi) dalle labbra di Karin Enstrom, locale responsabile del Dicastero della Difesa. In una intervista all'agenzia stampa ufficiale di Stoccolma, la TT, la Enstrom ha dichiarato che: "Sebbene il Governo svedese non sia solito distribuire patenti di 'accettabilità politica' agli Stati esteri, nel caso dell'Arabia Saudita, di fronte all'alternativa di considerarla una Democrazia o una Dittatura, non ci é possibile ritenerla altro che appartenente alla seconda categoria".

Il giudizio della Enstrom, che ha definito il Regno dei Saoud come: "Una monarchia assoluta dove quotidianamente si commettono serie e offensive violazioni dei Diritti Umani" é ancor più significativo quando si consideri che ella milita nel Partito Moderato, formazione conservatrice che 'a intuito' si riterrebbe terreno meno fertile per tali obiezioni di carattere umanitario normalmente considerate patrimonio ideale di esponenti progressisti.
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lunedì 13 agosto 2012

Salah Bardawil di Hamas stigmatizza fortemente l'appoggio dato da Mahmud Abbas alla recente chiusura del varco di Rafah!

Finalmente, dopo diversi giorni di chiusura, il varco di confine di Rafah tra Sinai egiziano e Striscia di Gaza é stato riaperto ma questo non ha significato la fine delle tribolazioni per gli abitanti dell'enclave costiera palestinese visto che a causa delle operazioni di sicurezza in corso nella penisola il funzionamento dei "tunnel della vita" che garantiscono l'afflusso a Gaza di beni di prima necessità ha ancora molte difficoltà.
Infatti i 'fornitori' degli operatori dei tunnel sono quasi esclusivamente clan di beduini del Sinai che negli ultimi giorni si sono visti 'marcare stretto' dalle forze egiziane recentemente schierate nel Sinai. Senza l'afflusso dei beni di contrabbando (l'esercizio del quale é considerato dai Palestinesi e anche dal Governo di Hamas una legittima attività di Resistenza contro il blocco sionista) e con Rafah aperto finora solo al transito di viaggiatori e non di merci, le condizioni della popolazione civile di Gaza, in primis neonati, bambini, malati e anziani sono destinate a peggiorare, proprio nelle settimane più calde dell'anno.
Intanto il portavoce di Hamas Saleh al Bardawil ha denunciato fortemente l'appoggio e il sostegno espresso ufficialmente dall'Ex-Presidente dell'Anp (col mandato scaduto da oltre quaranta mesi) Mahmud Abbas che si era "felicitato" con l'Egitto per la decisione di chiudere il varco di Rafah, decisione che comunque é stata annullata quando é risultato evidente che l'attacco alla caserma di frontiera dove sono morte 16 guardie di confine non aveva nulla a che fare con Hamas o con la Striscia di Gaza.
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Nell'Est sciita dell'Arabia la popolazione prende le armi contro gli sgherri del regime: é l'inizio di una rivolta armata?

In uno sviluppo che echeggia atti ed eventi finora rimasti episodici e isolati accaduti nel corso degli ultimi mesi, le forze di polizia della corrotta Dinastia Al-Saoud hanno comunicato che una loro pattuglia é recentemente rimasta vittima del fuoco di diversi uomini armati e mascherati che dopo aver sparato e ferito un gendarme hanno fatto perdere le loro tracce.

L'attacco sarebbe avvenuto vicino al villaggio di Tarut, secondo quanto riportato dal Tenente Colonnello Ziyad al-Ruqaiti. Nel corso del week-end un portavoce del Ministero dell'Interno, Mansour al-Turki, aveva comunicato che durante scontri con manifestanti nella cittadina di Qatif una volta tanto era stato un soldato a rimanere esanime al suolo, dopo dozzine e dozzine di civili massacrati e soffocati coi gas dagli sgherri di Riyadh negli ultimi sedici mesi.
 Uno degli ultimi martiri della protesta anti-Saoud, il diciottenne Hassan Yusuf al-Qalaf, era nativo proprio di Tarut.
 
Fonti della protesta sciita hanno comunicato che anche un manifestante é rimasto ferito durante scontri con gli uomini del regime a Tarut e che é stato portato in una località segreta e protetta per ricevere cure mediche visto che spesso polizia ed esercito irrompono in pronto soccorso e ospedali per arrestare chi mostra sintomi da asfissia da gas urticanti o ferite di proiettile.

A più riprese i membri della minoranza sciita in Arabia Saudita si sono detti pronti a iniziare azioni di guerriglia contro poliziotti e soldati e attentati contro oleodotti, raffinerie e infrastrutture petrolifere se Re Al-Saoud e il suo Governo continueranno a tentare di reprimere con la violenza le loro richieste di riforma e democratizzazione della società.

Una vasta ribellione armata potrebbe avere conseguenze gravissime non solo per la sopravvivenza del regime saudita, ma anche per il prezzo del petrolio nei paesi occidentali visto che l'Arabia Saudita e il Qatar stanno disperatamente cercando di tenersi al passo con la domanda dopo che l'UE ha stupidamente accettato di interrompere gli acquisti di petrolio iraniano.
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Le forze di Assad eliminano il capo qaedista Wa’el Mohammad al-Majdalawi rintanato nel suo covo!

Dopo la totale debacle della cosiddetta "Operazione Vulcano" (l'assalto contro Damasco dopo il vigliacco attentato esplosivo alla sede del Ministero della Sicurezza) il capo integralista wahabita Wa’el Mohammad al-Majdalawi, figura di spicco del complotto imperialista anti-Assad che da diciotto mesi ormai senza alcun successo tenta di forzare un 'regime change' nella Repubblica Araba Siriana aveva pensato bene di 'sparire' per un po' rifugiandosi in un 'covo' damasceno attendendo che le operazioni di caccia e inseguimento ai suoi complici ed ex-seguaci scemassero di intensità prima di poter fuggire verso la Turchia o l'Arabia Saudita.
Ma la vigilanza dell'Esercito e delle forze di sicurezza del Governo ha sventato questo suo progetto così come la battaglia di Damasco ha precedentemente vanificato il 'Vulcano' estremista; il rifugio di Al-Majdalawi é stato circondato e lui stesso é rimasto ucciso in un ultimo, velleitario tentativo di fuga.
Intanto mentre Aleppo é ormai quasi totalmente sotto il controllo delle Forze Armate Siriane nuovi focolai di scontro si registrano nelle zone di Quseir (38 chilometri da Homs), Ariha (attorno a Idlib) e presso Sha'ar, ad Est di Aleppo. Intanto al confine tra Siria e Irak quaranta terroristi sono stati catturati mentre tentavano di attraversare la frontiera: tra di essi cinque sono risultati appartenenti all'organizzazione criminale MKO, già sovvenzionata da Saddam Hussein e ospitata in Irak, poi vendutasi agli invasori e occupanti americani.
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Gli Americani, Pirati del Golfo Persico, speronano petroliera giapponese carica di greggio iraniano per intimidire il Governo di Tokyo!

La petroliera giapponese con immatricolazione panamense M/V Otowasan é stata speronata all'uscita dello Stretto di Hormuz da un incrociatore lanciamissili americano, appartenente alla Quinta Flotta attraccata nei porti del tiranno del Bahrein.

A meno che i capitani della U.S. Navy non vengano reclutati tra il cast di "Giù le mani dal mio Periscopio" é ovviamente impossibile che una nave dal costo di diversi miliardi di dollari e progettata per tracciare e abbattere dozzine di bersagli mobili (così ci presentano gli incrociatori 'Aegis' i propagandisti del Pentagono) "non abbia notato" che stava finendo contro a un vascello da 300mila tonnellate é chiaro che lo scontro é stato voluto e deliberato.
Quale interesse potevano avere gli Usa a "giocare agli autoscontri" nel Golfo Persico, prendendo di mira una nave giapponese? La risposta viene da sé qualora si consideri che il Giappone é uno dei paesi 'filo-occidentali' che continua a rifiutarsi di applicare le 'sanzioni' volute dall'AIPAC e imposte a Obama contro l'Iran: insieme a Tokyo anche altri paesi come la SudKorea, l'India, la Turchia e il Pachistan se ne impipano degli ultimatum di Washington e continuano a comprare greggio, prodotti petroliferi ed elettricità da Teheran.
Siamo quindi alle intimidazioni di stile mafioso in acque internazionali; per adesso limitate a 'strani incidenti' (nella foto: i risultati sullo scafo americano) ma domani, chi sa, potremmo arrivare al lancio -ovviamente 'per errore'- di un missile contro un'altra petroliera di una nazione 'riottosa' ad allinearsi ai Diktat di Washington.
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domenica 12 agosto 2012

Repulisti, parte 2: il Presidente egiziano Mursi licenzia il Maresciallo Tantawi e Sami Anan! Ora é il solo decisore politico del Cairo!

Netanyahu e Barak hanno fatto veramente una stupidata a dare la "luce verde" alla provocazione armata del Mossad risultata nel massacro di 16 guardie di confine egiziane nel Sinai; dopo avere rimosso il Comandante della Guardia Repubblicana, il capo dei Servizi Segreti e il Governatore del Nord Sinai il Presidente Mursi ha schierato nella penisola nuove truppe ed elicotteri (che si sono impegnate a mettere al loro posto qualche clan di beduini contrabbandieri e trafficanti) e, adesso, ha giubilato niente meno che il Ministro della Difesa Maresciallo Tantawi e il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, Generale Sami Anan.

La decisione, annunciata da uno speaker televisivo, completa definitivamente la transizione tra l'interregno successivo alle dimissioni e all'arresto di Mubarak e l'avvento di un nuovo sistema democratico e rappresentativo nel Paese delle Piramidi. Secondo quanto riportato dal sito-web "Ahram Online" comunque i due militari sono stati licenziati con tutti gli onori, insigniti di una speciale medaglia per l'opera svolta negli ultimi mesi e verranno regolarmente sentiti dal Presidente come 'consiglieri speciali' su questioni militari e di sicurezza.

Mursi ha nominato Abdel Fatah el-Sisi, ex-capo dello spionaggio militare, nuovo Ministro della Difesa e ha creato Sedky Sobhy, già comandante della Terza Armata, nuovo Capo di Stato maggiore delle Forze Armate.
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Putin annuncia l'arrivo nell'Aviazione russa di 1600 nuovi apparecchi nei prossimi otto anni: Su-34, Ka-52, Mi-28 e altri ancora!

Nel corso di una manifestazione aeronautica tenutasi ieri a Mosca il Presidente russo Vladimir Putin, che solo pochi mesi fa ha iniziato il suo terzo mandato di sei anni come Capo dello Stato (dopo la 'pausa' 2006-2012, durante la quale é stato Premier), ha annunciato ufficialmente che le linee di volo dell'Aviazione russa vedranno una consistente "iniezione" di nuove macchine, che ne miglioreranno ulteriormente le potenzialità e le capacità operative.
Il cacciabombardiere a raggio intermedio Su-34, destinato a sostituire in tutto e per tutto i più vecchi e ponderosi Su-24 'Fencer', l'elicottero a doppio rotore Ka-52 'Alligator' e il futuristico Mi-28 'Havoc' destinati a prendere il posto degli ormai storici Mi-24 'Hind' saranno i primi tipi di velivolo a venire introdotti massicciamente nei reparti, ma é chiaro che, nei prossimi anni, l'Aviazione russa vedrà entrare in linea anche l'attesissimo Sukhoi PAK-FA, il primo 'vero' caccia di Quinta Generazione (visto che a causa dei gravissimi 'falli' progettuali e produttivi i vari F-22 e F-35 americani possono dichiararsi "5th-gen" soltanto a parole).
Questo potenziamento delle squadriglie russe, a cui si affiancherà un processo di ammodernamento di tutti gli aerei già in linea (aggiornamento dei MiG-29 allo standard MiG-35, dei Su-27 e -30 allo standard Su-35/-37...) comporterà un investimento dai oltre 720 miliardi di dollari Usa che permetterà di tenere ad altissimi livelli l'industria aerospaziale nazionale e avrà importanti effetti nel bilanciare l'espansionismo militare imperialista.
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L'Egitto riconosce l'errore e riapre il varco di Rafah verso la Striscia di Gaza assediata!

In una implicita ammissione di avere riconosciuto la totale assenza di ogni collegamento tra la Striscia di Gaza governata da Hamas e l'attacco assassino (con ogni probabilità portato a segno da provocatori sionisti) in cui la settimana scorsa sono stati uccise sedici guardie di frontiera egiziane nel Sinai il Governo del Cairo ha ordinato ieri la riapertura immediata del varco di confine di Rafah, lenendo così le sofferenze patite dai cittadini dell'enclave palestinese assediata che dovevano recarsi in Egitto per cure, lavoro o studio. Ricordiamo che il varco di Gaza é ancora chiuso al transito delle merci anche se ovviamente i viaggiatori che lo attraversano nei due sensi logicamente approfittano dei brevi viaggi in Egitto per fare scorta di qualche genere, in special modo medicine e altre merci 'compatte'.
Il Governo di Tel Aviv, riconosciuto da tutte le forze politiche egiziane come mandante dell'attentato, sperava di poter 'scaricare' la responsabilità dello stesso direttamente su Hamas o su una sua presunta 'cattiva gestione della sicurezza' implicando che esso fosse stato compiuto da 'estremisti islamici di Gaza', pur se non affiliati direttamente al Movimento di Resistenza palestinese. In realtà il fatto che l'attacco sia avvenuto SUBITO DOPO un 'allarme' lanciato dal Ministero degli Esteri sionista e il fatto che subito dopo l'eccidio i responsabili siano fuggiti con un blindato egiziano (del quale misteriosamente conoscevano a menadito layout e funzionamento) in direzione del regime ebraico, indicano chiaramente come i commando omicidi fossero membri del Mossad e/o delle forze armate di occupazione.

Tel Aviv asserisce di avere "ucciso tutti i responsabili", -asserzione molto conveniente perché non lascia nessuno in grado di rispondere a domande- ma chiaramente i corpi consegnati all'Egitto, tutti sfigurati e bruciati fino a rendere impossibile persino il test del DNA, apparterranno a qualche barbone o criminale prelevato da una morgue sionista.
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Il Cremlino gioca d'anticipo e all'ONU mette al centro del tavolo mediorientale la questione del Bahrein!

Il Governo russo, evidentemente stanco di dovere agire continuamente "di rimessa" rispetto alle criminali iniziative aggressive e destabilizzatrici dell'occidente imperialista in campo mediorientale, ha preso tutti in contropiede depositando presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU la richiesta di mettere sotto revisione il prima possibile gli avvenimenti degli ultimi diciotto mesi nel Bahrein, dove un movimento popolare per la riforma e la democratizzazione della società é perseguitato e martirizzato dalla violenza della Dinastia regnante Al-Khalifa e dei suoi alleati Sauditi e Qatarioti che non solo hanno dispacciato truppe nell'isola per prendere parte alla repressione ma addirittura hanno ingaggiato migliaia di violenti mercenari pachistani reclutati tra le frange più estreme di integralisti sunniti (la maggior parte della popolazione del Bahrein é invece sciita).
 La richiesta russa é stata applaudita da Pechino, grande alleata di Mosca nel fornire un contrappeso alle intriganti e invasive politiche occidentali, che ha rimarcato come "Il doppio standard fin qua applicato dall'ONU nei confronti della Rivoluzione Bahreini ha gravemente compromesso la credibiità, il prestigio e la reputazione di pretesa imparzialità dell'organismo sovranazionale". La notizia é stata accolta con comprensibile entusiasmo dagli attivisti Bahreini per la Democrazia che in un comunicato di commento rilasciato a stretto giro hanno dichiarato come l'internazionalizzazione della Rivoluzione del Bahrein dà un colpo decisivo al tentativo delle dinastie Al-Khalifa, Al-Saoud e Al-Thani di soffocarla con la violenza e il terrorismo di Stato.

Dopo molti mesi di lotte, di sofferenze e di grandi difficoltà la Rivoluzione Bahreini ha ripreso vigore nelle ultime settimane grazie alla diffusione di immagini e rapporti riguardanti attacchi e crudeltà delle forze governative contro civili indifesi, le loro case e le loro proprietà. Il comunicato dei rivoluzionari del Bahrein si conclude con la considerazione che, arrivati a questo punto, nessuna possibilità di accordo o negoziato con una famiglia reale disposta a scendere a livelli tanto bassi di violenza e sevizia contro il popolo é più considerabile e l'unica conclusione possibile per il processo rivoluzionario sta nella cacciata del Re e dei suoi manutengoli e nella creazione di una Repubblica Democratica.
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